Questo brano si chiama “le
finzioni di Scurati” perché sono ottimista. Se nell'articolo
uscito oggi 27 gennaio 2013 sul “La Stampa”, non finge, allora o
recita la parte di chi deve lanciare un libro, oppure è cordialmente
vittima di se stesso.
Procediamo con ordine.
L'articolo inizia in prima pagina, colonna a destra in alto. Un
titolo che attira tutti tranne bambini ed eunuchi ci dice “La sposa
nuda e l'ossessione del desiderio”. Sopra, più in piccolo e in
grigio scuro su grigio appena un po' più chiaro, quindi una lettura
che si fa in un secondo tempo, scopriamo che si tratta de “il libro
del mese”. Una scrittrice australiana, reduce da successi
stranieri, sta per entrare nelle librerie italiane. Sotto quel titolo
che ci cattura grazie alle parole “sposa nuda” e ossessione”,
c'è la forma di Scurati e poi sedici righe di assaggio. Veniamo poi
mandati dietro le quinte, alla lontanissima pagina ventotto nella
quale, per continuare a catturare polli, vittime più dei propri
genitali più che di un pensiero, veniamo accolti da una foto sul
rosa con due gambe niente male, calzate di autoreggenti a rete che se
le usassimo per pescare, la roba non troppo minuta scapperebbe tutta,
scarpe decolletè ovviamentissimamente rosse , la fettina di gamba là
in alto ben in vista, mutandine non troppo spinte e nere, un
centimetro scarso di pancia e poi … e poi finisce la foto. Il
maiale che è in ogni uomo è pronto. Ora dovrebbe inabissarsi in una
lettura che promette … cosa in fondo? L'acquisto di un libro nel
quale una donna che ha di fianco un marito monotono, sogna cose
turche.
Ma che bella novità! Un
certo David Herbert Lawernce non ne aveva forse già parlato e con
stile qualche mesetto fa? E Gustave Flaubert, nel suo “Madame
Bovary”, in fondo in fondo in fondo ma, se ci pensiamo bene, non
troppo in fondo, non ci pone il medesimo problema di un marito
mollaccione e una moglie che ha un'idea un po' più effervescente
dell'esistenza?
Sembra comunque che si
tratti di un nuovo filone della letteratura men che commerciale,
quello formato da donne che scrivono in modo chiaro del sesso e di
quel che ne pensano. Le hit italiane hanno ostentato per mesi, come
campione di incassi, quel volumi sulle sfumature di grigio, e poi di
rosso e poi non mi ricordo più. Libri che hanno venduto tantissimo,
è vero e, da quel che ho potuto constatare, particolarmente alle
donne ma, se si dialoga con alcune di queste lettrici, non si troverà
soddisfazione. Tutt'altro. Non penso sia possibile che la quarantina
e più di donne di varie età, siano tutte convinte di trovarsi
davanti a libri ridicoli ed esageratamente pompati dalla pubblicità,
e che vengono a noia con una certa rapidità, ... che non sia
possibile, dicevo, che solo io abbia incontrato un cento per cento di
lettrici che hanno bocciato.
Analizzo ora le variabili
di questa che per me è una farsa a puro scopo pubblicitario:
Antonio Scurati. Di lui
lessi “L'onore delle armi”. Non mi riuscì di finirlo e lo
consegnai all'oblio della raccolta differenziata. Ricordo per
esempio, gente radunata, uno che spara e brandelli di cervello
ovunque, per tacer del sesso che vi accade. Un po' pulp, come si
suol dire, ma per me, la sensazione è quella di un'atmosfera di un
film di Bud Spencer che in più ha descrizioni truci, in poche parole
il Quentin Tarantino di Pulp Fiction, che è comunque più innocente
dello Scurati de “L'onore delle armi”. In quel libro, sentivo
troppo l'atteggiarsi, la scrittura falsa, solamente costruita, che
non sgorga da dentro. Qualcosa di vero comunque lo percepivo ed è un
materiale forse inconsapevole al suo autore. Il desiderio di potenza,
tanta potenza. Il premio sarà la donna che ad essa si sottomette?
Oppure il fatto di essere potente autorizza ad essere padrone della
sessualità femminile senza renderne conto a lei? Libro mi sembra
abbastanza preoccupante per quel che sembra rivelare del suo autore.
Già un'altra volta ero
incappato in una situazione simile. Si trattava di Baricco e del suo
volumetto”Seta”. In esso accade che la donna amata e che con la
quale non si è consumato un bel nulla, dal lontano oriente invia una
lettera. In essa lei che, insisto, non ha mai potuto far altro che
desiderare l'amato, descrive quel che “gli avrebbe fatto” se
avesse potuto. Immaginate. Il desiderio che si fa immenso e con la
consapevolezza della sua irrealizzabilità e lei cosa desidera fargli
per prima cosa? … un rapporto orale. Quel che penso è che abbiamo
scoperto qualcosa sui gusti dell'autore. Una donna pensa a quella
prestazione come variante di una vita sessuale varia ... Quando ho
fatto notare questo particolare al gentil sesso, sempre mi ha dato
ragione... mi hanno quasi sempre fatto notare che se si ama lo si fa
… con l'utero... e poi se c'è modo e tempo, si applicano le tante
“variazioni” concesse dalla fantasia.
Penso, e ammetto che è un
pensiero estremamente severo, che se una persona non è in grado di
controllare completamente la sua scrittura con ambizioni letterarie,
non sia ancora matura …. per la la Letteratura con la elle
maiuscola. La propria scrittura deve essere una scoperta per l'altro.
Se lo è per noi stessi, dobbiamo prendere atto che il nostro io
ancora ci sfugge, che non lo comprendiamo se non in parte, e la
scrittura di quel tipo servirà solo al suo autore per scoprirsi,
capirsi.
Accade ormai quasi sempre
che si produca un testo letterario solo con l'intelligenza, ma è
assai difficile riuscirci. Possiamo al massimo illuderci di averlo
fatto. L'io, come un folletto capriccioso, non è detto che accetti
di rimanersene assopito quando e quanto pare a noi, ed ecco fare
capolino qualche verità che rivela noi stessi non a noi, stessi
purtroppo.
E' dentro di noi che si
scatena un dramma, un motivo che ci fa produrre l'opera. Mi fa
sorridere chi parla di droga o altro perché cavalca l'onda degli
argomenti del giorno. Chi quei problemi li ha vissuti, sentiti li
sentirà sgorgare, con la lezione che hanno dato all'io. Mai agire
come se si parlasse alla società. Borges diceva che quando doveva
affrontare il pubblico si comportava come se si fosse trattato di
tanti singoli o di un'unica persona. La lettura è da quasi un
secolo, un fatto strettamente privato. Son finiti o rimandati i tempi
nei quali ci si sedeva nella stalla, qualcuno filava, qualcun altro
scolpiva mestoli, mentre fuori fischiava la buriana e qualcuno
leggeva.
Un opera letteraria è un
incontro fra due io. Scrivendo riveliamo noi stessi e mi sembra
sciocco rivelare di noi quel che nemmeno noi, di noi sappiamo. Non
deve essere carino sentirsi dire come siamo, stupirsi e scoprire che
chi ci parla, per esempio per lettera (scusate, e mail), non ci ha
mai conosciuti di persona.
Il desiderio di
legittimare la potenza fattasi da potenziale ad effettiva, tramite la
possibilità di esercitare certi comportamenti che nulla hanno del
condiviso, ma propongono solo la sottomissione, penso sia triste.
Sicuramente mi sbaglio, anzi, certamente, ma nel dubbio, di Scurati
non leggo più nulla. Devo anche ricordare che i docenti universitari
mi procurano un senso di fastidio intollerabile. Si sa benissimo che
in Italia non lo si diventa per merito ma per nepotismo o altro. Di
solito quando qualcuno di loro mi parla blocco il dialogo e faccio
presente la faccenda. Si arrabbiano, ma non mi riguarda. Io so che tu
sai che io so. Questa è la realtà e sto meglio da solo o col cane
che con la finzione della qualità.
Delizie dall'articolo …
Scopriamo che la rivista
francese Lire ha inserito la scrittrice australiana Scurati, nella
lista dei cinquanta autori più importanti al mondo …
Ma … esistono davvero
cinquanta autori importanti al mondo? Mi devo esser dormito qualcosa
in questi anni … oppure Scurati si sta prostituendo?
Non si offende nessuno,
spero se opto per la seconda possibilità, e non certo perché io
abbia una stima particolare di me. Il fatto è che se mi impegno mi
rendo conto che mi bastano le mani e alcune dita vengono escluse.
Gli auguro di avere
ragione, ma mi vien più facile supporre che Scurati sia uno che si
accontenti troppo facilmente. Conosco gente che considera scrittore
chiunque abbia pubblicato un libro, per esempio. Il paradosso invece,
e che secondo me è decisamente attuale, sta nel fatto che non è
nemmeno necessario aver pubblicato, ma aver vissuto, amato … e
scritto. La scrittura non è ambizione. Non si vuole scrivere. Ci si
ritrova che si scrive, e si spera che sia liberatorio.
Altra delizia dello
scritto di Scurati, prelevata dalle sedici righe in prima pagina:
“Di tutte le
rivoluzioni mancate -o fallite- dalla sinistra sedicente
rivoluzionaria, la rivoluzione sessuale è stata la più
fallimentare.” Lasciamo perdere sinistre e destre. Quel che mi
preme è l'assurdità del legame della sessualità con la
rivoluzione.
In questa equazione è
sottinteso il tendere verso un progresso e progresso sta per
miglioramento. Ma, questo dannato luogo comune, cioè che tutto debba
andare verso un miglioramento, non sa di falso particolarmente nel
sesso? Forse Scurati non ha letto l'opera di Casanova … e quasi
sicuramente nulla sa dei testi di precettistica per esempio di Vives
da Valenza, nato mooooolto prima, e che narra di una Venezia, per
esempio, nella quale le donne uscivano con abiti che lasciavano il
seno scoperto, usavano il rossetto per capezzoli, guance e labbra.
Insomma, rendiamoci conto che ogni epoca ha la sua sessualità legata
alle norme morali, di igiene eccetera, e che è arbitrario definire
le norme dello ieri e decidere che, se ci si comporterà in un certo
modo si raggiungerà un miglioramento. La sessualità è un argomento
che palpita di vita e ad essa non rinuncia, e in ogni epoca studia
le sue strategie per placarsi, in relazione ai limiti che le sono
imposti.
Quando leggo della trama
del libro di questa australiana e del marito che cerca una certa
cosina (vedi “Seta”) mentre lei pensa a ben altro, mi torna alla
mente la Zaffetta (digitare su internet per comprendere) e nel
contempo ricordo quel che mi disse una nota stilista di Milano,
ovvero che se i maschietti vanno in comitiva a scatenarsi in
Thailandia e a Cuba, tanto per citare due mete notissime, le donne
non son da meno e partono per Capo Verde e certi luoghi di solito
africani, con i medesimi intenti. Di Recente ne ho avuto conferma da
qualche esponente, sempre femminile della èlite russa, che mi
confidava di essere stata invitata da amiche che almeno una volta
all'anno, ma di solito due, si recano in certi luoghi per, diceva
lei, scaricarsi.
Vedete come la realtà,
sempre, è più piccante, se questo è il piccante per voi, della
fantasia?
A proposito di libri
scritti da donne e che parlano di sesso … Ricordate “Cento colpi
di spazzola prima di andare a dormire?” Meraviglioso caso ridicolo.
Lei minorenne pubblica il volume delle sue gesta. Nessuno comunque ha
la delicatezza di comunicarci che il suo editore è anche il suo
fidanzato … aggiungiamo poi che gli adolescenti non si son certo
emozionati o commossi. È stato il pubblico dei maschi quarantenni
che ha scoperto in esso materiale per masturbazioni esasperanti.
L'adolescente che si scatena! Sogno erotico diffusissimo.
Penso che quel che Scurati
abbia accettato di fare sia triste e spero che ci sia qualcun altro
che se ne sia accorto.
ciao
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