lunedì 7 gennaio 2013

Lo strano caso del dottor Putin e mister Depardieu


È il caso di mettere la data a questo scritto.

Sette Gennajo 2013.

Osservo quei numerini e mi domando se sottraendo 500, o 600 o anche 1000 e, perché no, duemila anni, la data che si ottiene non ci offrirà un caso simile a quello del dottor Putin e mister Depardieu …



Devo sforzarmi poco ed ecco che mi appare Ludovico il Moro e un certo Leonardo da Vinci. Mi viene poi in mente Lorenzo de Medici e un certo Michelangelo. E anche Giulio Secondo, un papa in fondo in divisa da generale, e sempre Michelangelo ...

Artisti “decenti” penso, e lavorarono per degli autentici filibustieri. Mi risulta poi che Leonardo fu chiamato a Milano per collaborare in qualità di guerrafondaio esperto. La meravigliosa “dama con l'ermellino”, che si chiamava Cecilia Gallerani ed era l'amante del Moro, divenne un quadro forse più per vezzo di alta società che altro …

Ma attualmente, passato qualche mese da allora, circa settemila, calcolando così, “alla buona”, senza precisione, che espresso in anni è più o meno cinquecento, ci si stupisce che un artista vada a corte …!



Non deve interessare se Putin è un santo o un predatore. Lui è il potere, e finalmente chiama un artista. Di solito, attualmente, si tratta di calciatori, prostitute meravigliose e roba simile. Gambe buone a dar calci e tette ...



Mi meraviglia immensamente un giornalismo che condanna Depardieu?

Per nulla. Sono abituato alla loro superficialità che spesso è solo arte della manipolazione della notizia.



Negli articoli di questi giorni per esempio ci si domanda se l'attore, atterrato a Saransk, in Monrovia, a più di seicento kilometri a est di Mosca, sa che li a due passi c'è una ragazza del gruppo Pussy Riot incarcerata.



Continuano a dire che è colpa di Putin se non arriva la grazia … ma lui non può. Penso che anche emilio fede ci arrivi. Quelle tre ragazze hanno si sbeffeggiato il Grande Dittatore, ma l'hanno fatto nella cattedrale di Mosca e quello veramente arrabbiato e irremovibile è il Patriarca. Inoltre sarebbe carino ricordare anche le altre performance di queste “cantanti” ... Ci si meraviglia che Putin non abbia il coraggio? Si guardi allora per esempio a quel che sta facendo l'ex presidente del consiglio italiano Mario Monti. Prima ha graziato dalla tassa sulla casa la Chiesa, e poi ad ogni occasione, anche ieri, è in prima fila a strusciarsi il Papa. Elezioni, bisogna capirlo. Ma stimo infinitamente Ratzinger e penso che abbia compreso il “giochino”. Ve ne racconto solo una per descrivervi la persona. A Castel Gandolfo, (li vicino ho una tana …) spesso la sera manda due pretini a comperare una pizza Margherita. È il classico localino da pizza da asporto. Se si sale verso la piazza dalla via principale, si trova se non ricordo male, a destra. Ci vanno, dicevo, due pretini indemoniati che stressano il pizzaiolo sulla puntualità fino a farlo star male e poi spariscono. … e la semplicità di questo papa si sente, e non è da meno di quella del grande Karol. Non cuochi dispendiosi. Semplici loro, ma non gli scarafaggini che gli girano intorno.

Non far pagare la tassa sui beni immobili alla Chiesa! Solo a Venezia, ha più di mille numeri civici! Si badi bene, non appartamenti … e quasi tutti vuoti. Parte della morte della città è dovuta a loro. E le parrocchie non sanno come fare per pagare le bollette. Solo san Marco rende circa trenta milioni … e le parrocchie son spesso cadenti e devon far pagare un biglietto per luce e simili …



E' solo un esempio. Ed è come scoprire l'acqua calda.



Quindi i giornali dovrebbero scornarsi col patriarca, ma Putin è stato preferito come bersaglio … dall'incoerenza.



Sulla tendenza di certo est europeo ad attirare artisti, la storia non è di oggi.

Vi cito due casi. Mi raccontava Tonino Guerra che, sempre Putin, lo aveva invitato a trasferirsi definitivamente a Mosca. Ci andava già spesso. La moglie, moscovita ha là una casa e lui amava intensamente oltre alla moglie, quel popolo.

Teneva delle lezioni alla scuola di regia. Tonino mi diceva, di ritorno da quel viaggio, che si sarebbe trasferito volentieri. Ma aveva più di ottant'anni, problemi a camminare, e diceva fra sé e sé, ma anche a me che ero presente: “Non si può traslocare di nuovo a questa età. Non me la sento fisicamente.”

Ma per il resto se la sentiva eccome! Diceva sempre che tornare in Italia era come arrivare nel deserto, e invece la le menti “sfrigolavano” che era un piacere!

E ne so qualcosa anch'io che gli allievi della scuola di regia, e non solo loro, li ho conosciuti. E poi, ci basta guardare le rispettive tivù. Là hanno prodotto “Il Maestro e Margherita” e Vita e destino” … qui “i Cesaroni” …

Tonino Guerra era un artista, e come tale cercava dialogo, vita, arte.



Veniamo ora a Bruno Bruni, artista italiano residente fra Amburgo e Hannover. Il “signore” della Bielorussia gli ha chiesto di fare delle opere. Non so cosa deciderà, ma anche questo accade in grazia di quella formula che vede il potere legittimabile dall'arte. Il discorso è appunto antico quanto il potere medesimo.



Se si pensa poi che Depardieu se ne vada solo per tasse ci si sbaglia. La crisi economica ha innescato una caccia alle streghe che è veramente insensata. E poi, anche se fossero le tasse, sfido chiunque a riuscire ad essere sodddisfatto di pagare un ottantadue per cento di quel che si è guadagnato. Mi sembra una follia. Nelle tasse, come in tutte le cose esiste un dato che ci sembra accettabile, ma ottantadue per cento, che è quanto ha effettivamente pagato Depardieu l'ultima volta, e le altre cifre che girano son fasulle, mi sembra folle!



Esiste poi il problema della fuga dei cervelli. Quella è conosciuta, ma si considera che si tratti sempre di gente senza lavoro e che se ne va per quello. Ma quanti se ne vanno da un ambiente ridicolo o vivono in una sorta di esilio poiché non accettano nepotismi, tangenti e italianissime delizie di questa natura e sperano di cambiare aria?



Sei in cattività e sei un artista. Il Potere chiama e ci pensi seriamente. Il patto necessario è la libertà di espressione, la libertà dell'artista, che è diversa, profondamente, da quella del cittadino, come diverse, dell'artista, son le esigenze.



Insomma, ogni caso va valutato con attenzione.



Si tenga conto poi che l'effetto di un artista, presente in carne e ossa, che ti parla, che vive e si lascia vivere, è ben diverso dal “leggerne” l'opera. Immagino alla scuola di regia che gli allievi osserveranno minuziosamente i suoi gesti, il modo di reagire ad una domanda, prima ancora di aver iniziato a rispondere … oro, per chi ha desiderio di imparare.



Se si pensa poi che Putin sia interessato alle tasse che Depardieu può pagare in Russia, è completamente fuori strada. Interessa l'artista e il suo valore simbolico, ma l'occidente pensa solo all'artista in quanto strumento del business.



Si pensi ad un libro. Viene pubblicizzato. Vende e si dice che “è andato bene”, ma il giudizio che così il mercato dà a se stesso, è sbagliato. Col primo libro il pubblico pagante deve valutare se si tratta di una fregatura. È la vendita del secondo che da conferme del valore, ma per il consumismo puro questo ragionamento è troppo complicato. Il consumismo si riduce a questo. Ti tento, la qualità della tentazione non mi interessa, tu compri, io guadagno. Miseria mentale. Realtà quotidiana.



Se Putin attira artisti fa bene. Fa bene al suo popolo. Insisto. Lui può essere un giusto o un folle, ma è sempre stato così. E l'artista deve decidere in base ai suoi principi che spesso riguardano l'esigenza di potersi esprime in primis. E poi … dovrebbe preferire, per esempio, un'Italia ridotta alla corruzione totale e incapace di dare un posto a chi lo merita ma sempre ai parenti? Si pensa di fare meno schifo di altri che si presumono dittatori?



Quel che prevedo è che la Russia, più l'est in generale, avranno una fioritura non intellettuale ma artistica … e questo mi fa piacere.



L'occidente lo capirà quando sarà troppo tardi oppure forse … lo sta già capendo e non riesce a far altro che insultare ...


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