sabato 6 aprile 2013

Roberto Saviano e "Zero zero zero"


Mi sembra sia di ieri la nuova uscita in libreria di Saviano …

Tempo fa ne parlai bene. Il suo “Gomorra” l'avevo considerato un vero atto di smascheramento di una realtà che i mass media avevano diluito tanto, troppo.

Ho avuto occasione di ricredermi. Ho letto nel frattempo il suo “La bellezza dell'inferno” e ho iniziato a farmi delle domande. La più immediata è stata la solita: cosa c'è dietro …

Immaginate una via preparata per voi, per me, insomma per il pubblico. Una via piena di edifici interessanti, di vetrine strabilianti. La percorriamo fino in fondo e siamo sazi, soddisfatti, e poi accade che qualcosa o qualcuno ti porti via da quella strada maestra tracciata da un'operazione commerciale e ti rendi conto che gli edifici son solo facciate, che dietro ci son pali e traverse che reggono delle scene finte, anzi, ancora peggio … i cadaveri son veri, è la struttura che è di carta pesta.

E ti domandi perché ... perché con tutto il bisogno di onestà che abbiamo, si deve essere vittima di marchingegni grotteschi. Lo raccontava Marquez, nelle sue opere letterarie, di campagne elettorali nelle quali il candidato si portava dietro operai e finte scene, le faceva montare, passava, predicava e poi se ne andava. Ma era il sud America, un sud America strozzato dagli Stati Uniti, dalle compagnie bananiere! E qui e ora, cosa ci strozza!?! Cosa ci porta ad avere a che fare con il medesimo risultato? Ad essere trattati nel medesimo modo? L'operazione commerciale e le sue esigenze … solo questo. Questa mattina ho letto sulle pagine di vari giornali la pubblicità di questo nuovo libro sulla cocaina. Ho trascritto nel taccuino la frase ideata per catturare le prede … :
                
                            Non guarderete più con gli stessi occhi

      Il grande ritorno di Roberto Saviano sette anni dopo “Gomorra”

Medito sulla prima riga. La trovo troppo rumorosa.

Lo dico con ironia. Una generazione abituata ad Emilio Fede, Mastella, Borghezio, la Gelmini, Gheddafi, all'omicidio della Politkovskaja, a Breiwik (penso si scriva così), a Columbine, a Monti, che merita accusa di genocidio verso il popolo italiano eccetera, ad una generazione che ha subito questo e altro, ormai solo il disastro “diretto” della guerra armata può rincarare la dose. Ho detto disastro “diretto” della guerra armata, poiché la guerra dell'alta finanza la considero indiretta, e ha causato tre morti anche ieri (suicidio indotto, quindi omicidio ....).

Sa di vecchio battere la grancassa dicendo quella frase. Che di schifo ne accada lo viviamo quotidianamente.

La seconda riga invece, è subdola. Leggendola si potrebbe pensare che dopo sette anni esce un libro di Saviano. Vi invito a digitare -Saviano bibliografia- su internet e scoprirete che non è vero. Il subdolo di quella frase sta nel fatto che si parla di GRANDE RITORNO e il gatto e la volpe, ovvero chi gestisce questa operazione commerciale, si può difendere con un cavillo; potrebbe dire che le altre pubblicazioni, erano piccole cose, che Gomorra era un grande libro e questo è il successivo grande libro … ma quel che traspare per me, che son stato un Pinocchio come tutti fino a poco tempo fa, è che si tratta della seconda grande operazione commerciale dopo Gomorra.

Ora veniamo ai fatti. Come è accaduto che il sottoscritto, dal ruolo di Pinocchio infinocchiato dal gatto e dalla volpe, si sia trasformato in detrattore deluso per l'ennesima volta dalla contemporaneità …?

Dialogo con una persona, di Gomorra. Io non distinguo bene i dialetti. Comprendo solo che quest'uomo ha un accento meridionale, lieve, ma persistente. Mi lascia parlare e poi mi dice che Saviano, non ha vissuto tutte le avventure che racconta. Sono stupito. Elegante e gentile, per un attimo solo ha avuto lo sguardo duro, quando mi ha detto che essere presenti ad una minima parte di quei fatti equivaleva all'essere collusi o morti. Mi ha anche detto che quelle cose a Napoli e dintorni le sapevano e le sanno in tanti, forse non con quella precisione, ma che Saviano era ed è giornalista e poteva accedere a informazioni precise.

Incassai sorpreso. Difendo a spada tratta solo l'opera di grandi artisti. Ho sempre detto che Saviano ha a che fare con la letteratura come una pornodiva con l'amore …

e ho criticato la tendenza a chiamarlo scrittore che trovo appunto senza senso.

Insospettito faccio in modo che l'argomento “caschi” su Saviano con altra gente del sud e mi rendo conto che, o preferiscono non parlarne o disapprovano, ma non osano parlare più di tanto perché si rischia di sembrare a favore dei malavitosi, e questo non me lo dice una persona sola. Uno di loro, mi invita ad informarmi sull'operato di una persona che definisce vera e affidabile in tutto quel che dice e fa. Si chiama Aniello Manganiello.

Mi tuffo nell'informazione ricevuta e scopro che è un prete che per sedici anni ha gestito la parrocchia del rione san Guanella a Scampia. Lo chiamano il prete anticamorra. È stato trasferito a Roma, dietro ad una scrivania e non più reintegrato in quel ruolo nonostante le proteste dei fedeli che lo reclamavano e lodavano.

Lui, che afferma di non riuscire a stare dietro ad una scrivania, si è preso un anno sabbatico e ha scritto un libro che vale la pena di leggere …

Ebbene, cosa si scopre da questo uomo eccellente? Che Saviano ha attinto informazioni dal cartaceo di due processi, per scrivere Gomorra. Che quando si presenta ad una conferenza, ed è capitato che ci si trovassero insieme, non riuscisse a parlargli e spesso nemmeno a salutarlo e anche che, causa contratto, Saviano non può parlare più di cinque minuti... iniziate a “sentire” l'impalcatura che regge la via stupenda che l'operazione commerciale ha costruito e che ci invita a percorrere? Io si, e sono deluso.

Non dico che i fatti elencati da Gomorra non siano veri. Ma non basta. I cadaveri son appunto veri, come ho detto più sopra, ma la scena è finta. Discutevo di recente con una persona, sull'onestà di un assessore che veniva sbandierata come qualità assoluta. In effetti in Italia si tratta di una dote introvabile fra amministratori e politici ... se poi i due ruoli si uniscono nella figura, per esempio, di un assessore, si potrebbe gridare al miracolo, ma quando ho fatto presente che questa onesta persona dice e scrive che l'Italia è stata liberata dai partigiani … è gli americani erano venuti in Italia in gita? Questo è solo uno degli aspetti incoerenti, forse di parte, di quella persona e mi son permesso di dire che l'onestà, da sola, non va bene nemmeno per fare la bottegaia. Per fare l'assessore serve anche qualcos'altro...

Ebbene, un Saviano che firma un libro che racconta cose vere, che le ”mette giù” come se le avesse vissute tutte di prima persona … e poi, io Pinocchio sprovveduto, scopro, da gente che quelle “cosacce” almeno in parte le ha vissute, e qualcun altro che per sedici anni le ha combattute … eccetera …

Verrebbe voglia di urlare.

Ma torniamo al personaggio Saviano. Come ho accennato prima, ho letto il suo “la bellezza dell'inferno”. Banale. Ridicolo. Il capitolo dedicato a Messi è degno del bar sport. Mi dispiace comunicare a Saviano che per me la storia di quel calciatore è si interessante, ma non certo elevabile a simbolo. Accade dell'altro che fa bruciare con ben altra forza, l'anima! Ora ho il sospetto che Gomorra sia stato scritto, preparato, confezionato, limato, da una equipe … la prova per me più forte, quasi inequivocabile sta nel fatto che il libro successivo è così banale! Non è possibile che dalla medesima mente escano due prodotti così diversi. Esiste qualche precedente, è purtroppo vero. Ho citato nel mio scritto dedicato al premio strega (minuscolo meritatissimo...) il caso della Maraini che con “Marianna Ucrìa” produsse un'opera di valore, ma firmò anche “Buio”, che è indecente in quanto a banalità e che quel premio lo ha vinto. Si possono avere cadute di tono, ma una sana autocritica, oppure fidarsi del consiglio di qualche amico vero, di quelli che non fanno solo complimenti, sarebbe quasi una salvezza!

Il Saviano de “la bellezza dell'inferno”, dimostra una fragilità, un'incapacità di elevarsi oltre la dinamica del bar che mi sconcerta. È evidente che è scritto da un'unica mano, e secondo me, quelli che gestiscono l'operazione commerciale della quale lui è immagine e marchio, lo hanno lasciato libero di fare, forse per vedere cosa combinava. Ma come spiegare il flop di vendite tenendo conto che poteva campare di rendita del successo immediatamente precedente di Gomorra?

Io, forse troppo Pinocchio in tutto quel che non riguarda arte e letteratura, ora penso che molti lettori, più svegli di me, non abbiano creduto alla messinscena del giornalista che vive in prima persona tutte quelle avventure. Lo ripeto con più colore: cadaveri veri, scena di cartapesta ...

Io sono così anche in amore … e nei rapporti umani. Parto dalla fiducia. Trovo scorretto partire prevenuto. Questo atteggiamento mi ha messo spesso nella condizione di rimanere fortemente deluso, ma non riesco a cambiare. Se do fiducia e qualcuno la “usa” consapevolmente, a mio danno, l'errore è suo, io ne esco sconfitto ma pulito, e questo, nonostante qualche sofferenza, spesso enorme, mi basta.

In questo caso, con l'opera di Saviano, son caduto nel tranello dell'operazione commerciale. Ci son precedenti che per me hanno del clamoroso; per esempio è stato rivelato di recente che quella serie di libri sulla storia d'Italia, firmata da Montanelli, è stata scritta da un altro. Ma era necessario fregare il pubblico così? Perché Montanelli, che conobbi e mi sembrò di spessore, si è abbassato a compiere una simile schifezza! Firmare facendo credere che fosse “farina del suo sacco” dei libri, e tanti, scritti da un altro!

Non c'è risposta … anzi ... c'è, e mi fa male anche solo trasformarla qui, in parola scritta.
... penso comunque che sia comprensibile una reazione: non leggerò più nulla che riguardi l'operazione commerciale a marchio Saviano.

ciao

















18 commenti:

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  3. sono un semplice cittadino di nazionalità italiana, non appartengo alla "casta", non ho a disposizione "gratuita" I media pubblici e neppure sono amico né parente di chi in Italia oggi "conta" (o pensa, finora, di contare!), da solo, senza raccomandazioni, e con tanti sacrifici ho fatto carriera,
    tuttavia - e ne sono orgoglioso - il mio recentissimo "Il manuale pratico del benessere" (edito dall' Editore Ipertesto e patrocinato club UNESCO, che ha creduto in questo Manuale!), ha, oggi in Italia, molto più successo del celebre ultimo libro di Saviano!
    . Solo con il "passaparola" di chi in Italia ha finora letto il libro (anche solo alcuni capitoli significativi) e ha, the subito, ottenuto quanto propone a chi non può permettersi di pagare esosi onorari ad un terapeuta!
    oRA da poco è uscita anche LA seconda edizione italiana!
    alla faccia dei vip e paravip

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    1. mi fa piacere per lei! conosco un solo caso simile in Italia, almeno in letteratura. si tratta di "La grande Eulalia" di Paola Capriolo. il passaparola e non un'operazione commerciale, le ha dato il giusto merito. ieri, ad un autogrill, ho visto quel che il commercio più banale ci mette sotto gli occhi. se lo trovi in un autogrill, lo trovi ovunque. brillavano Saviano e e Dan Brawn. è difficilissimo orientarsi quando la spazzatura ti invade gli occhi ovunque! ci tengo a dirle che nemmeno io ho mai accettato raccomandazioni. ho rinunciato alla carriera universitaria perché chi aveva deciso di propormela, mi chiese la tessera di un partito. non mi è accaduto solo questo, ma in fondo mi interessa poco, almeno per quanto riguarda il mio destino personale. ho altro a cui pensare e credo che se la vita mi sfuggisse oggi, potrei dirle di non averla buttata. qualcosa di buono mi sembra di averlo fatto. rinnovo i complimenti a chi in Italia, senza raccomandazioni, riesce a dare un senso all'esistenza!

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  12. Leggendo i vari commenti direi che la "macchina del fango" si è attivata , da parte di chi non ama Saviano.
    Sembra quasi che godiate di questo suo pseudo flop letterario.
    C'è chi lo ama e chi lo odia , ma sta di fatto che non dice cose campate in aria .
    Ha stufato? E stuferà sempre perchè dice sempre le stesse cose ,finchè esse non cambieranno.
    Hera

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  13. le dice per vendere. è purtroppo illusorio pensarla diversamente. per cambiare la situazione mancano ben altre cose. un saviano, finto o vero, non serve e non basta. cosa ha potuto zola, che pure era autentico, nel caso dreyfus? i campi di sterminio son accaduti ugualmente.

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  14. Meraviglioso commento. Reazione non meditata, impulsiva. Dei fatti ke offro alla meditazione .... lei, agendo così dimostra i suoi limiti. Buona giornata

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  15. adesso ho deciso di fare il Deva e tu sarai il mio Cela...secondo te è giusto o sufficiente,oggi,per essere scittore munirsi della "scorta"?...
    io ritengo ciò una trovata pubblicitaria bella e buona...se lo si fa per l'incolumità della persona che incoscientemente si è ficcata in un guaio senza averne scientemente e legalmente il diritto riconosciuto per farlo,come ,che so io...un giudice,un politico,un amministratore,un giornalista, ecc.,allora ciò mi puzza di vanità o di mentalità truffaldina ,senza considerarne le conseguenze che ne sarebbero derivate da sì inconsulto ,"impulsivo",modo di fare...quindi il soggetto,secondo me,
    va considerato uno "scervellato" da proteggere,mio malgrado,senza per questo farne un esemplare da imitare ed incensarlo ad eroe nazionale con tanto di aureola e di marchio,adducendolo all'opinione pubblica,non sempre
    e non tutta all'altezza da giudicare un tale evento e un tale soggetto...come un talentuoso genio
    "pennaiolo"di una razza la più rara che si sia mai affacciata agli orizzonti
    degli agognati nostrani eccelsi mondi letterari...se è così,due sono le cose...o che si vuole accreditare il soggetto all'opinione pubblica,come da sempre accade,qui da noi per truffarla...oppure per semplice incompetenza
    atavica nel giudicare cose di estrema delicatezza ed acume,come accade
    anche in politica,in una nazione che si crede dai tempi dell'Umanesimo la
    più dotta e civile del mondo,solo perché è la patria di "Machiavelli"...se è così mio caro Cela ti dico:-che il fine non giustifica i mezzi!...e,purtroppo,
    ciò lo stiamo sperimentando sulla nostra pelle,giorno per giorno,proprio perché nell'abisso in cui siamo caduti... Machiavelli da sopra ci guarda e ci fa:-cucù...cucù...cucù...e se la ride a crepapelle gridandoci:-scemi...scemi...scemi...perché Lui si riferiva al Principe e non ai "Demagoghi!".
    Statte bbuono!...mio caro Cela ,conservati!...

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  16. strano testo, tipico di chi vuol dire tanto e non ha organizzato il pensiero prima di scrivere. in esso colgo comunque una genuinità che apprezzo, anche se è guidata prevalentemente da emotività, mass media e cultura personale, mix esplosivo si, ma spesso verso il basso.
    Le dico chiaro e tondo cos'è accaduto secondo me a Saviano: Ha avuto accesso ai faldoni di alcuni processi e da essi ha imbastito una narrazione di fatti accaduti ad un unico protagonista che dovrebbe essere lui medesimo. Ha funzionato e una grande casa editrice, che è come dire un grande caimano con un unico scopo, il soldo, ne ha fatto un eroe mediatico, un principe di giustizia. In poche parole, la situazione è diventata più grande del suo autore e le democrazie occidentali, che campano di slogan e uomini immagine da utilizzare come fantocci, lo hanno usato. Quando ha proseguito la sua avventura libresca, è stato un flop indecente. Non sa scrivere, non sa pensare e secondo me ogni volta che affronta il pubblico o i media, ha il discorso preparato da qualcuno... finzione. Ne conosciamo altre, a livello più basso. va così. Lo smascheramento che ogni tanto si riesce ad attuare, dovrebbe servire a rafforzare la democrazia, dicono, ma io penso che ci sia troppa mediocrità ei nteresse personale, particolarmente in Italia, per veder trionfare una mentalità che rispetti ed esalti gli interessi generali. ciao

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