Questo post per me è importantissimo.
Vi chiedo per favore di seguire una semplice istruzione. Andate su YOUTUBE, scrivete CARMEN FRANCESCO ROSI e selezionate il video di 11:12 minuti col titolo "Opera film Carmen de Bizet di Francesco Rosi 1984"; guardatelo e poi spegnete e andate a fare due passi.
Vi chiedo insomma di digerire lentamente, sia in modo consapevole che
inconsapevole, quel che avete visto e udito. Non mettiamo date. Si
Tratta della Carmen del Bizet nella versione cinematografica ma, contrariamente da quel che
dice il primo fotogramma,
non si tratta di un film di Francesco
Rosi, bensì di Francesco Rosi e Tonino Guerra. Tanti danni ha fatto
quella parolina “di”, il “by” del fotogramma, nella storia
del cinema. Dichiarare che il film è del regista, potrebbe essere
anche vero in alcuni casi, ma in altri, quel nome annulla
collaborazioni alla pari, se non ben oltre, che non possono essere
dimenticate. Possiamo così affermate che “La notte”, di solito
di Antonioni, di fatto è di Flaiano, Guerra e Antonioni. “La dolce
vita” è di Flaiano e Fellini, “Il cielo sopra Berlino” è di
Peter Handke e Wim Wenders, eccetera.
Avendo conosciuto sia Tonino che Rosi,
e assai bene il primo, spesso sono in grado, così d'istinto, di
comprendere la paternità di questa o quella idea, di un certo
particolare. Tonino confermò con allegria quanto segue.
Dunque, state tornando dalla passeggiata, e avete appena meditato. Tenete ben stretti quei pensieri e confrontateli con quanto ora vi racconto.
Abbiamo la prima inquadratura, quella della foto sopra. Una donna in età, che fa qualcosa con fiori rossi e ne ha uno nei capelli. Sappiamo dal fotogramma seguente
che tutte le donne, che vediamo dirigersi verso la piazza, dove le attendono gli uomini, hanno un fiore rosso nei capelli.
Sono le operaie della Manifattura dei
Tabacchi che hanno terminato il turno di lavoro. Siamo a Siviglia, ve
lo ricordo, ma non è necessario saperlo. Il luogo ideale,
immaginario è la Spagna, la spagnolità. Inizia il gioco sensuale
della seduzione. Son tutti giovani. Frase chiave che viene cantata:
“Le dolci parole degli amanti sono fumo”, e mentre le sentiamo,
mani femminili si innalzano imitandolo con grazia.
A questo punto, dal fotogramma che segue, esattamente al minuto due e dieci secondi, vediamo un uomo basso, tondetto, non bello e di spalle.
Di recente, mostrando ad un gruppo di persone, senza commentare, il medesimo filmato che stiamo meditando, tutti indistintamente hanno sorriso trovandolo buffo, quell'uomo; qualche ragazza lo ha paragonato a Lino Banfi, non scherzo. Si prosegue nel filmato
e vediamo questo anziano signore, che muovendosi a passo di danza, chiama le donne. Il suo passo è sgraziato? Le sue movenze come le trovate? Ridicole? Goffe? Penso dire che dire goffo e sgraziato possa sembrare ovvio. Proseguiamo.
Ha chiamato le donne e accade un fatto inaspettato. Esse gli sorridono e si mostrano in tutta la loro danzante floridezza giovanile.
Ma … nella realtà accadrebbe? Un no secco è la risposta ovvia. Questo dato ci è sufficiente per collocare la scena nell'ideale.
Durante la danza il vecchio non le
tocca, le sfiora solo, e in un certo momento, ad una di loro sfiora la
pancia.
Comprendiamo senza ombra di dubbio che
si tratta di sua moglie e, vi faccio notare, è la medesima persona
del primo fotogramma di questo scritto. Perché questa "coincidenza"?
Procediamo. La moglie si avvicina
Accennano a qualcosa che sembra
l'inizio di una danza ma di fatto sfocia in un abbraccio tenero e,
nel frattempo, tutti gli uomini giovani presenti, li circondano
applaudendo.
Fermiamoci qui e meditiamo. Perché
applaudono?
Ecco la mia versione.
Abbiamo giovani che si incontrano e
iniziano il gioco della seduzione. L'uomo anziano è colui che ha
portato questo “gioco” a compimento. Lui è arrivato in fondo al
percorso dell'amore. Lui c'è riuscito. Sempre quando vedo questa
scena mi commuovo profondamente. Non scherzo quando dico che mi vien
assai faticoso parlare, perché rivelerei una agitazione interiore, nella voce,
che so sembrare ridicola alla mia epoca, alla quotidianità. Le donne
giovani, in questa scena ideale, non della realtà, non lo snobbano
e, anzi, vanno ad adularlo con sorridente rispetto, perché in lui,
tramite lui, la femminilità, nel sentimento, nell'erotismo, si è
completata. Non lo temono. Le sue mani, per quelle donne, non sono
voraci di sensazioni. Esse sono sazie. Sfiorano solamente. E ad un
certo punto, con tutto quel che ha di bello il corpo femminile, si
concentra con la mano aperta, senza toccare, sulla pancia, il luogo
del concepimento, della nascita. E poi alza lo sguardo e chiama lei,
lei che si avvicina col suo passo lento e, si lega in un gesto che
sembra l'inizio di un passo di danza … e invece diventa un
abbraccio. É tutto così perfetto, così misurato. É una delle
tante prove Tonino, che eri geniale, ma quella genialità sfuggi
l'altro giorno a tutti e sorrisero di quel vecchio goffo
probabilmente trovandolo pure fuori luogo, insensato. Ora, se
rimeditiamo i suoi gesti, comprendiamo che non sono sgraziati, ma
carichi di esperienza di vita, di soddisfazione. Ora posso azzardare anche una spiegazione del primo fotogramma, dove vediamo la moglie del vecchio che sta lavorando attorno a dei fiori rossi. Stacca i fiori dai gambi e li assegna a chi, secondo lei, per la sua esperienza, non è più bambina, ma già donna.
Lei è nume tutelare delle donne, lui, il marito, dei ragazzi. Con la loro esperienza positivamente portata a buon esito nell'arco di una vita, sono le guide riconosciute, accettate, amate.
Io penso che questo cameo del vecchio,
sia un capolavoro. E ora poniamoci una domanda che ci coinvolge tutti ... nella lotta dell'amore, perché di lotta si
tratta, siete usciti vincenti come quel vecchio o sua moglie? siete o vi sentite
ancora in gara come quei giovani? Posizionatevi idealmente, per favore, in relazione a questa
scena. Immaginatevi con un ruolo... Ma esiste un'altra possibilità...
causata da CARMEN.
causata da CARMEN.
Le persone della piazza si accorgono che Carmen non è fra
loro. Il vecchio sa dove si trova e indica un muro.
I giovani corrono e vi si arrampicano.
Noi sappiamo già cosa accade là oltre. Un capitano col binocolo ce
l'ha mostrato. Quella divisione netta è sconcertante. Qui la piazza
che balla e di là, Carmen con alcune amiche, che giocano nell'acqua.
La sensualità, ovviamente è portata così ad un apice al quale si è irrimediabilmente tutti attratti. Ora tutto
gira intorno a Carmen.
Chi è Carmen? Quella senza fiore rosso
nei capelli. Ed ecco che l'io profondo si allerta. Tutte le donne ce
l'hanno. Anche la moglie dell'anziano. C'è qualcosa di potente e
pericoloso nell'assenza del fiore. Vuol dire che non è stata la saggia anziana a promuovere quella femminilità. Carmen è quindi qualcuno di inserito ma non completamente partecipe, superiore forse, ma visibilmente diversa per via dell'assenza del fiore rosso.
A questo punto Carmen canta la famosa Habanera. Frase chiave: “Se tu non mi ami ma io ti amo, sta attento a te”. Manca il fiore rosso. Canzone di sfida, col sorriso , certo, e la danza, ma di sfida.
A questo punto Carmen canta la famosa Habanera. Frase chiave: “Se tu non mi ami ma io ti amo, sta attento a te”. Manca il fiore rosso. Canzone di sfida, col sorriso , certo, e la danza, ma di sfida.
I soldati della guarnigione si son
mischiati ai giovani. Son ragazzi anche loro e sembra normale, ma un
ufficiale li invita a desistere e a rientrare in caserma. Lo fa in
modo deciso e formale. Carmen non gradisce. Lei, come Afrodite, in
quanto Afrodite, non tollera chi non sacrifica al suo culto. Già
Ippolito, in un dramma antico, pagò caro questo torto.
Vediamo una mano che stacca un fiore
bianco. La mano di Carmen. Il fiore bianco non ha un codice noto a quella comunità, quindi il suo agire risulta enigmatico, sospeso.
Lei, decisa, con un sorriso che non è
solo un sorriso, ha intenzione di fare qualcosa con quel fiore. ...ma
un fiore è simbolo di dolcezza, di tante cose, ma non di sfida … il fiore bianco disorienta ...
Viene e comprendiamo che è l'ufficiale che ha allontanato dalla danza i suoi sottoposti.
Vediamo dipanarsi una situazione che non
comprendiamo ancora.
Esattamente sul cuore. E' quella piccola macchia bianca sulla divisa. Tutti ridono,
lui non capisce, nessuno in fondo comprende, e forse nemmeno noi se di quest'opera non conosciamo già la trama. E la musica ci fa comprendere che l'ufficiale è condannato. Ricordare ora,. intuitivamente, senza rendere razionale il pensiero, che il rosso è sensuale, carnale mentre il bianco è divino....
Fine del filmato.
Ebbene, se non siete riusciti a
posizionarvi, come prima vi ho invitato a provare a fare, in quella
danza di seduzione, se non siete il vecchio o la vecchia e nemmeno
nessuno dei giovani, siete forse stati scelti e uccisi, non di fatto come accadrà all'ufficiale,
ma dentro, nel profondo?
Sappiate che nella vita, ce lo insegna Kafka, spesso non esiste un motivo per una condanna. e si può essere, aggiungo io, condannati per qualcosa che non si ha commesso. ma in questo brano, in questo mondo ideale, il bilancio è esatto; l'ufficiale una colpa ce l'ha e pagherà il prezzo più alto.
Nella vita di tutti i giorni raramente si muore per amore. Muore qualcosa dentro e di amare una seconda volta forse, non troviamo più il coraggio. Questo accade, ed è come essere esclusi da quella danza bellissima, esser consapevoli, senza difese e senza saper come reagire, che mai si diventerà quel vecchio, e questo è di una sofferenza insopportabile.
Sappiate che nella vita, ce lo insegna Kafka, spesso non esiste un motivo per una condanna. e si può essere, aggiungo io, condannati per qualcosa che non si ha commesso. ma in questo brano, in questo mondo ideale, il bilancio è esatto; l'ufficiale una colpa ce l'ha e pagherà il prezzo più alto.
Nella vita di tutti i giorni raramente si muore per amore. Muore qualcosa dentro e di amare una seconda volta forse, non troviamo più il coraggio. Questo accade, ed è come essere esclusi da quella danza bellissima, esser consapevoli, senza difese e senza saper come reagire, che mai si diventerà quel vecchio, e questo è di una sofferenza insopportabile.
Morire dentro.
Ma Tonino era un fiore di positività.
Angelopulos, Rosi stesso, solo per citarne due, da lui ricevevano si
idee grandiose come quelle del vecchio del filmato, ma anche una carica di
vitalità che li sorprendeva, della quale non capivano la natura …
e tutto accadeva perché Tonino fu era ed è, il vecchio di quella
danza, l'uomo che per intercessione di amore diviene vivo.
E' ora, è questo il momento, con una nuova ricchezza, di rivedere questo capolavoro.
Ciao a tutti
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaCome bisogna fare per vedere questo filmato?
RispondiEliminaConsiglio di andare su YouTube e digitare: Francesco Rosi carmen. Scegliere il filmato che dura circa un quarto d'ora e che parte dall'inizio del film
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