A Sophie
( mia splendida cockerina nera. Era notte fonda. Morì il giorno dopo. Scritto il quattro settembre 2011)
qui di fronte.
Nel caos di tanti addii
perderò anche te
ma non ho paura.
Raccoglierò me stesso
in un punto,
lo farò esplodere in un lampo
e avrà la nostra forma ...
di quando
fianco a fianco
annusavi il sole
e l'acqua
e l'erba.
Consegnerò tutto
al nulla
è giusto così
vai...
25 agosto 2011. Dedicato a Mohr
Njang
Quando ero piccolo
a casa,
disse Mohr,
vedevo passare le nuvole.
Mi raccontavano che erano
di acqua soffice
che passa
e va a sfilacciarsi al nord
E che ci sono i cimiteri delle nuvole
che sono i laghi
che poi si assottigliano in fiumi.
Ed eccomi ora,
a quarant'anni,
definitivamente lontano
dal mio Senegal
davanti a questo lago
che raccolse anche,
ne sono certo,
le nuvole della mia giovane fantasia.
...e ora so che è acqua buona
che va e torna
dagli occhi dei miei figli
che ho
per leggerezza
attaccati
alle mammelle
del tempo.
L'ultima lezione
Il primo gennaio del 2012, Tonino Guerra era in Ospedale a Forlì. Nel pomeriggio Lora, la moglie, essendo presenti l'infermiera e io, decise di “fare un salto” a casa per lavarsi e prendere qualche cambio di pigiami e altro. Tonino stette male. Malissimo. Seduto sul letto, la schiena più che curva, affaticato, mi teneva le mani e mi diceva che stava perdendo il controllo di se stesso. Tutto gli girava intorno sempre più forte e stava diventando un gorgo fatale. Poco tempo prima mi aveva raccontato della fine di suo padre. Era sempre stato una roccia, e poi un giorno, la mattina, non si alzò da letto. tutti capirono e il Padre disse al Figlio "Guarda e impara"..... Tonino se ne andò 1l 21 marzo di quell'anno)
Le parole rotte in bocca
sgranate dall'urto del respiro
come un rosario distrutto
di semi di rosa
e nebbia nel cuore
che batte
come un orologio rotto.
È vero Tonino
i tuoi anni
li hai mangiati di gusto
e sei cresciuto
inconsapevole
di essere poeta.
…. e ora,
come sempre da allora,
tuo padre si è fermato
all'improvviso
e raccoglie il corpo nel letto
ultimo.
Tu lo guardi
e tremi dentro.
Non sai che fare
e con gli occhi chiedi:
“papà, come posso esserti utile”
e il Padre disse
“taci adesso ...
guarda
… e impara ...”
e io
ora
in questo gennaio
di freddo e sole
ti osservo
disorientato.
Non hai più voce
… ti stai allontanando …
e penso
“Tonino, cosa posso fare ...”
E nel silenzio
ha compreso.
Ha alzato lo sguardo
e ha detto con la voce a pezzi
“... è l'ultima lezione”.
Ma è andata bene.
Lezione rimandata...
maggio 2012
Esistere era un dovere.
Ora è qualcosa di più.
Ora devo capire
qualcosa deve cedere
in me
e sta accadendo.
La poesia
l'arte
la letteratura
la musica
si stanno sciogliendo ...
non più montagne da scalare
ma acqua
un cui sciogliersi
per
finalmente
esistere.
10 giugno
Niente dialogo
solo sfruttamento.
Svuotano anche lo specchio
e io
alle soglie del tempo
non me la sento
e invecchio.
Raccolgo sassolini
e li getto
all'immagine sull'acqua
che per un attimo
si annebbia
e la smette di chiamarmi.
Solo questa pace
so darmi
ora.
15 giugno 2012 – mattino -
Da anni ho cinque vasi
colmi di buona terra.
Non semino.
Seminerà
se vuole
il vento
o il suo lento amico
il tempo.
Ed ecco che ...
in questa convulsa primavera
nascono germogli.
Uno solo è senza
e penso
ma è un sogno ...
… come sempre
che rivela.
Lei lo sfiorò
quella sera …
Sì
era sera.
E anche la terra
ne rifiuta il ricordo.
( Ho davvero quei cinque vasi. E veramente solo uno, dopo anni, non ha germogliato nulla.
Di notte, a letto. Insonnolito. Direi
quasi addormentato. Ho capito. Era il vaso, il più bello, nel quale
tenevo la pianta di basilico. Io identifico l'italianità, quella
genuina, con la moka Bialetti, (quella sfaccettata), e con questa
piantina. Apparve improvviso il ricordo. Io alzai il vaso per farle
annusare le magiche foglioline. Lei le toccò e di sfuggita volle
concedere alle sue dita sottili, la sensazione scabra che da un vaso
di terra cotta … )
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