sabato 27 aprile 2019

Coez : "è sempre bello" - voglio andare al mare

Ultimamente nella musica pop sta accadendo qualcosa di interessante. Premetto che in arte non credo negli -ismi, nelle correnti, ma negli individui e che le case discografiche, da Barnum in poi, non son dedite nemmeno al marketing puro, che già è grave, come se noi fossimo felici solo coi business riusciti (ne ho conosciuti di ricchi, con vite squallide, poverissime, e solo con oggetti altisonanti di zeri), non al puro marketing dicevo, ma al marketting (basta una t aggiunta e ben calcata, mi raccomando .... e si apre un mondo) che pensa al guadagno enorme subito bruciando in un'unica operazione l'artista spesso finto, costruito gonfio di ghostwriter. E se l'artista fosse vero? lasciatelo cantare (in galera Toto Cotugno o Cutugno, non mi ricordo, che sa cantare ma canta robaccia). Si, lasciateli cantare, coi loro errori e le loro bellezze, e se per due anni non hanno idee no stategli col fiato sul collo. Le idee non vengono quando vuoi ma quando pare a loro e le scadenze sono un delitto per l'arte. Qualcuno, questa volta bravo, diceva, sono solo canzonette, in fondo per essere ignorato e quindi più libero, ma i mercanti quando entrano al tempio (= arte) non hanno rispetto e applicano la medesima tecnica di vendita per un pannolino , per un romanzo ... per una canzone. Qualcun altro ... bravo ... disse e cantò, ma cosa vuoi che sia una canzone, disinnescando una bomba che pochi capiscono ma tutti vivono. La canzone, se fatta bene, è poesia in musica. De Andre, de Gregori, Vecchioni e non solo, i maestri di una generazione, e la nuova avrà i suoi, li sto vedendo fiorire. Chi grande, chi medio, chi piccolo ma dignitoso, in mezzo al ciarpame che non distingue il rumore dalla musica, e l'imitazione da un io creativo, in mezzo al ciarpame, se si cerca, qualcosa di utile si rimedia sempre. Se poi il ciarpame son libri. film e canzoni, ecco che quel che si trova nutre l'anima, ci conferma spesso una consapevolezza, un non ne posso più che in noi non ha ancora forma ma con quell'opera la prende.

Prima di parlare di Coez devo spiegare come secondo me va vista/ascoltata oggi una canzone. 
Il Video, quando uscì come prodotto al quale chi canta doveva addattarsi, fu visto come una costrizione. All'epoca si ascoltava coi dischi e l'immagine in musica era solo canzonissima o san Remo (non li ho vissuti ma qualcosa ho studiato). la tivù divenne sempre più importante e l'immagine che il cantante creava (o chi per lui) diventava influente anche per la comprensione del testo. MAdonna e LAdy Gaga (born This Way per esempio) spesso hanno prodotto canzoni che si fruiscono e comprendono completamente solo se si ascolta il brano mentre si vede il video. ecco cosa accade oggi. Spesso video e testo si fondono in un prodotto unico. De Andre, Vecchioni De Gregori e la loro grande generazione, vanno ascoltati, non visti. Quelli di oggi spesso, non sempre se li ascolti solo ... ti perdi molto.

E ora Coez

Non lo conoscevo ma ascolto e chiedo ai ragazzi cosa ascoltano, lo faccio spesso, e poi scopro. Vivo senza tivù da più di vent'anni quindi la dimensione emotiva del quì e ora finto reale non mi turba....

Se di Coez si ascolta solo la canzone sembra un brodino un po' melenso, una robina italiana con un due per cento di rap diluito in melodia con rima cuore-amore ... ma se ci sommi il video ... allora ci siamo e diventa interessante.


Prima immagine. Un cielo pieno di Mongolfiere, un mare che forse è primavera o forse autunno, ed è un tramonto o forse un'alba. 


Un ragazzo da solo in quella spiaggia. Ha la giacca a vento quindi freddino ma non so ancora che stagione è. Vi dico già che non si capirà ma non è necessario. E' semplicemente quel momento dell'anno nel quale la spiaggia non brulica di corpi sensualità e happy hour.


Il parlato è un po' astratto e comunque l'insieme descrive un presente che quel ragazzo sta vivendo, un presente che fa il possibile per essere ottimista





Eccomi ... dei luoghi comuni imposti ... Mc Donald, la coca cola ... roba non buona mche che fa moda e son multinazionali ... la vita che ti vogliono imporre. se vivi quella vita che ti confezionano sei figo? sei qualcuno o uno strumento? oppure come dice Anastasio ... devi soddisfarti con le compere?  ... 
e l'ultimo fotogramma, il panino che viene spezzato ...


Si conclude con una coppia che se lo divide. Dalle multinazionali con i loro prodotti immagine, alla semplicità, alla verità dell'esistenza con un panino, con una pizza, con un gelato ...
Perché parliamoci chiaro ... io ho documenti italiani ma non mi sento italiano e comunque la cucina italiana è eccezionale. Mc Donald e la coca cola, simbolo dei questi cibi industriali sono spazzatura in confronto e le multi lo sanno. Infatti a livello di dis- Unione europea (ente creato da loro per loro) impongono incessantemente leggi e leggine spesso occulte per sfavorire il prodotto nazionale, locale, di nicchia. La sapevate che ormai, con la legge che ti appoggia, puoi produrre cioccolato senza cacao e formaggi senza latte? ma ... che cioccolato è se non c'è cacao! non merita il nome di cioccolato!!! e il formaggio senza latte poi!!! che schifo ... ma tutti più o meno consapevolmente quella roba l'abbiamo già ingerita ...




E ora Coez (o chi per lui perché è probabile anche che si tratti di una sana collaborazione) fa una cosuccia veramente interessante. Utilizza gli stereotipi del rap nero americano (video inguardabili a base di Ragazze belle ma volgari (quindi brutte), oro moda kitsch ecc, li utilizza dicevo ma ne dimostra, sempre con delicatezza altrimenti i pesci grossi ti mangiano ... ne dimostra la vuotezza.



Ecco i soldi, gli anelloni d'oro e i bracciali ...




Appare la pizza a sconfiggere le multi del cibo e vedrete più avanti il protagonista con le Sergio Tacchini, dignitose ma non modaiole, che spengono le Nike (altra Multi fastidiosa e globalizzante). Dimenticavo, la scena si allarga e lui magna la pizza con una morettina da favola (sembra non italiana, non c'è razzismo nel senso che il problema non si pone in quanto il razzismo esiste solo per chi è razzista). è la ragazza dei sogni, quella reale, quella vera, quella con la quale si condivide il panino ecc è altrettanto bella ma non mostra come in alcuni fotogrammi fianchetti sexyssimi da adolescente che farebbero resuscitare un morto con mutandine da Lolita ... quello è di nuovo quel fare il verso per poi distruggere la finzione, l'esteriorità un tanto al chilo del rap americano da cassetta.



qui non c'è niente da dire, Ci sta essere il cielo sotto il sole ... ma devi essere il cielo per qualcuno ... anche dio creò il mondo per solitudine. Creò prima la Torah (il suo pensiero) e col suo pensiero dialogò e decise di creare l'Uomo, l'altro, perché da soli non si è niente (Ginzberg, "le leggende degli ebrei" primo tomo). ci si riflette sempre nello sguardo di un altro. Si scopre di esistere solo nello sguardo di un altro ...


Ed ecco la lei vera e carina che oscilla sulla mulatta ideale (presa dai video rapper ma ingentilita, tolta la patina di volgarità poiché in italia la bellezza, quella vera, la si cerca perfino quando al supermercato si sceglie la carta igienica) e due tamarre modaiole che frappoco vedremo
.



Ecco il confronto, labbra sensuali ... e una lei vera, quotidiana e ... carina, che mangia qualcosa di slegato dalle multinazionali, un semplice gelato. Quel furgoncino che li vende è semplicità, è vicino di casa, è la vita vera come lalavanderia in cui vai con lei per lavare qualcosa e approfitti di un momento da soli per ammirarla e baciarlain quell'ambiente per nulla ambizioso ... niente lungomare di Riccione o via dei Condotti o altro di altisonante



E un'immagine come questa, il suo profilo sul cielo luminoso anche se ha le nuvole ci insegna che la bellezza dobbiamo saper riconoscerla e non si cela solo nel preconfezionato, nell'ambito ...


Osserviamo ... come in altri momenti del video è sempre no logo. Solo le scarpe per due volte mostrano la firma e accade per uno scopo ... nullificarle. Tu se per quel che sei non per quel che hai o ostenti ... si ricordino le signorine che se hai una Kelly notano quella e non te. Gli oggetti troppo rumorosi ti mettono in ombra ... vieni dopo, ed automaticamente ti fanno i conti intasca ... e anche se sei carina ti sei giocata una parte della tua poesia (se ce l'hai). Questo cale anche per lui. Non si deve essere un collage di griffe. Così si diventa vittime del sistema, ti fai mangiare la personalità dai tuoi oggetti, dai tuoi oggetti, dai tuoi accessori. Sei se hai uno sguardo e hai uno sguardo se hai ... anche piccolo piccolo ... un pensiero


Un gesto quotidiano no logo, distante dalla folla (mare d'autunno o primavera in un giorno nuvoloso e forse pioverà ...) ... solo così vedi totalmente lei, vedi totalmente lui, e notare l'assenza degli auricolari. Anche il mare ha un sussurro o un urlo che affascina oppure raramente un silenzio che quando è veramente silenzio senti il battito dei cuori, del cuore



Ed ecco un'immagine della nostra epoca. Dietro un vetro, la vita è fuori. qualsiasi cosa sia la vita ... è comunque oltre quel vetro


e quello sguardo che pensa, che cerca di capire ... e capire qualsiasi cosa, qualsiasi situazione è sempre anche un po' capirsi


e quella mano che simbolicamente inizia l'osare, il vivere non è diverso dalla bambina che guarda fuori dalla finestra col ginocchio sulla sedia di Balthus che non osserva un mare ma una natura boschiva, in fondo la medesima faccenda, con una vita da vivere che deve accadere là fuori



E a cosa pensa quella ragazza che guarda oltre il vetro? in un ambiente di vita sospesa, ai margini, a ridosso delle immondizie, del nulla, nel medesimo rosso della ragazzina del quadro di Balthus, appare una bimba che fa qualcosa che non comprendiamo. E' l'anima indifesa ma che sa di desiderare e rappresenta per la prima volta con un simbolo universale ed elementare quel desiderio incomprensibile che prenderà forma in un altro essere



La ragazzina è l'anima che si esprima, che canta con un disegno, quel che sta sorgendo nella ragazza che osserva dalla vetrata. Un trittico, tre vetri, il centrale lo sappiamo ... è il dialogo spesso inconsapevole con Dio



Ed ecco cosa potrebbe offrire la vita se ti fermi alle apparenze ... il solito "già visto" del rap nero made i USA...to e abusato. una macchina sportiva di lusso ... chissà di chi sarà ...




Look vistoso, si trucca, mentre la ragazza di tutti i giorni ha un viso acqua e sapone, bella anche senza artifici. Chanel diceva che il trucco serve per mascherare i difetti. Frase anticommerciale, perché lei faceva sul serio e ora le sue idee, colassate in un marchio che fa marketting, sono morte. Se hai una giacca Chanel sparisci in essa, sei la giacca, non sei più tu ...


Le tamarre modaiole sono due. Apparire ... non essere. Look esagerati, gli occhiali e sappiamo che è nuvoloso, sta per piovere, quindi sono un atteggiamento, una maschera, e quel ridere ... e ridere di cosa !!!! della soddisfazione di essere un collage di apparenze, di multinazionali ecc che si sono mangiate il tui io


E poi appare lei, vera, senza trucco, senza marche, in un ambiente semplice



ed eccola la vita ... quella che ha senso desiderare


ed ecco la serenità che non si comprende nella copula, ma nel gioco. Togli ad un animale il problema del cibo e della tana e ... giocherà con chi ha intorno ... indimentica
bili i video degli orsi bianchi ... ricordate?



e si passa ad un volto semplice (era meglio evitare gli occhiali ma nessuno è perfetto ... )


ed ecco un altro momento quotidiano ... e si vedono le Sergio Tacchini ... non Fashion Victim ... se proprio c'è la marca che sia dentro all'abito, per se stessi ... o minuscola ...



Se esisteva la ragazza iideale, la tamarra e quella carina e vera, se esistono i prodotti delle multinazionali del cibo e poi la pizza e il panino ... non poteva mancare una alternativa della Ferrari ... un Volvo Famigliare vecchio modello che ha per me il sapore di surf e mare, di vacanze con amici stracarichi di zaini e bagagli ecc ... ma è anche una comoda alcova ... Perché stare scomodi come i nostri antenati (genitori) che riuscivano ... non so come ... ma riuscivano, a fare sesso in una cinquecento! e lei è li, e lui ... e non serve una Ferrari ... anzi ... vi garantisco ... (esperienza insegna) che per certi giochetti è veramente scomoda ... e il mio cane anche m'insegna ... che non le interessa niente se è una Ferrari o una Panda, l'importante che ci sei, che ci sono, che ci siamo, che stiamo insieme ... questa è la vita ....








E poi in un locale ... e lei china lo sguardo dopo un tuo sguardo ... roba vera. Vita vera. Se ho messo tanti fotogrammi è perché il messaggio in uno sguardo esiste ... e qui è reso bene


... e loro non ridono più ... perchè se dai apparenza riceverai apparenza ... se mostri solo il corpo non meravigliarti se poi vorranno solo il corpo ... ecc



Finale del video ... ora sono in due a guardare oltre il vetro la vita ... la vita naturale ...




Le mani ...





le mani di due ombre (quindi di due anime, non di due corpi e basta) si toccano e ...




... e la vita diventa poesia ...
 
                                                             THE END ...




Vale la pena comunque di mettere vicino all'ultimo fotogramma il primo ...

Canzone più video ... bello, mi piace . Ciao







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