domenica 8 novembre 2015

"Mein Kampf". cosa si deduce già dai primi due capitoli ... e altro

Perché ho deciso di approfondire questo argomento.

Ho notato che ci si pone spesso una domanda: Hitler aveva previsto dall'inizio della sua dittatura di sterminare gli ebrei? Si dice che prima volesse mandarli in Madagascar, poi optò per un qualsiasi posto oltre gli Urali … Chiacchiere. Chiacchiere degli storici, basati su documenti che dovevano occultare le sue decisioni che sono di vecchia data.
Come prova porto semplicemente il suo testo guida. “Mein Kampf” fu pubblicato un Germania nel 1925. Dopo il fallito colpo di stato di Monaco del 9 novembre 1923, Hitler finì in carcere. Sembra che i primi due capitoli siano stati non scritti da lui, ma dettati a Rudolf Hess, suo compagno di prigionia. É una sfumatura che giudico importante. C'è meno controllo sulle parole quando si parla, e accade che il fango del subconscio affiori con più spontaneità. Scrivere è un terzo livello. Prima la sensazione pura, pre verbale, poi la forma di parola che si concretizza o nel cervello medesimo, oppure si fa udibile ai sensi, poi la parola scritta che organizza, quindi parzialmente maschera, occulta, il secondo livello.
Penso che lo stile discorsivo si possa cogliere per esempio da certe ridondanze. Nel secondo capitolo, dedicato al ruolo e al fine dello stato, la definizione viene di fatto ripetuta minimo quattro volte. Si faccia caso, come esempio parallelo, che nel parlato non ci curiamo troppo, spesso per niente, delle ripetizioni, mentre nello scritto siamo sempre a caccia di sinonimi perché il possesso al presente del già detto ci rende più attenti alla forma. Nel parlato, il presente, quel che stiamo dicendo, è curato in relazione all'emozione e al senso, le ripetizioni son volate via e non si notano. Fateci caso. Accade anche con i contenuti, particolarmente poi quando non si è delle cime e mi sembra di poter dimostrare che Hitler non lo era assssssolutamente già analizzando, come mi accingo a fare ora, il primo capitolo.

Il primo capitolo
Si basa su ragionamenti che funzionerebbero al bar e non è difficile spiegarlo.
La lettura di alcuni brani, l'ho sperimentato, raccoglie tuttora consensi in alcuni passi, poiché la natura del ragionamento espresso è del tipo: “i politici sono tutti ladri” “al sud hanno meno voglia di lavorare che al nord” “i romeni sono tutti ladri” ecc.
Ecco un assaggio:

da pagina 2: “Tutte le mattine, il rappresentante del popolo arriva sino alla sede del Parlamento; se non entra, riesce ad arrivare per lo meno in anticamera dove viene affisso l'elenco dei parlamentari presenti: è su questo elenco, che il nostro, servendo la Nazione, scrive il proprio nome, ed è per questa fatica enorme, giornaliera, che incassa un profumato indennizzo. Passati quattro anni, o avvicinandosi sempre più lo scioglimento della Camera, detti signori vengono sollecitati da un impulso irrefrenabile, al pari della larva che è destinata a trasformarsi in farfalla, codesti vermi di parlamento abbandonano così il rifugio comune e volano fuori, dal popolo.
Ricominciano nuovamente a parlare agli elettori narrando loro come siano ostinati gli altri, e di come essi abbiano invece duramente lavorato.
(… e poi poco più sotto per concludere …)
E' così che il gregge (del proletariato e della borghesia) rientra nella stalla, tenuto per mano dal nuovo, invitante programma e dalla stanga, pronto a rieleggere coloro che lo hanno ingannato.”

Ho posto “Proletariato” e “Borghesia” fra parentesi perché attualmente son vocaboli che sanno di vecchio e daterebbero il pezzo al massimo agli anni settanta del novecento. Provate a rileggerlo senza quelle due parole e avrete la sensazione che si stia parlando di oggi. E si badi che sempre sempre sempre si avrà questa sensazione. Come ho detto, l'ho sperimentato sbalordendo l'uditorio quando ho poi rivelato che erano parole di Hitler. … ma in fondo son pensieri semplici, che non esito a definire da bar. Questo modo di ragionare e parlare in pubblico, fa effetto sulle masse e come si sa, è la maggioranza che vince.
Ci basti l'inizio del primo capitolo e quindi dell'opera come conferma: “Pensiamo, per un attimo, di quali misere idee siano infarciti, di norma quelli che vengono chiamati =programmi di partito= e come, di volta in volta, vengano riadattati alle mutate idee correnti.”
In questo caso ha detto una verità che, per esempio, è stata confermata di recente dalla Clinton, candidata alla presidenza degli USA. Nel dire che è favorevole alla pena di morte chi non si è domandato se ha preso quella posizione perché una indagine d'opinione le ha fatto capire che essere a contrari alla pena capitale sarebbe stato controproducente per ottenere voti? Io, lo ammetto, l'ho pensato, e penso di non essere stato l'unico. Ben pochi secondo me hanno creduto che si trattasse della sua vera considerazione in materia.
Frasi popolari, semplici. Argomenti spiegati senza paroloni, e immagino che Hitler li avesse già snocciolati in vari comizi.
La sequenza di frasi ad un livello empatico popolare, si alterna con tre concetti enunciati come indubitabili ma di fatto non dimostrabili
1), l'equazione ebreo = comunista. Essa nasce, nel testo, dal fatto che Karl Marx fosse ebreo e ogni volta che viene citato lo si presenta con quel chiamiamolo rafforzativo. All'epoca non solo quel nome sembrava essere prova schiacciante. Trotzkij fu, a dire il vero, il più temuto. Fu lui e non Lenin ad innescare la rivoluzione. In proposito fa fede quanto scrisse Malaparte in “Tecnica del colpo di stato”, testo che completò dopo aver parlato coi protagonisti e che fu considerato per anni il volume imperdibile per ogni dittatore. La paura per Trotzkij fu enorme. Sapeva combattere e, come accade spesso ai combattenti, fu il burocratese manipolato a sconfiggerlo per opera di Stalin, esserino non meno assassino di Hitler ( notevole il testo di Canfora intitolato “la storia falsa” (pagg 29-123). Era anche provato che gli ebrei dell'est noti come chassidici, che non erano occidentalizzati e vivevano in comunità nelle quali l'individualismo si poteva sciogliere e adagiarsi nel rassicurante noi, era provato dicevo, che fossero facilmente sedotti dal comunismo, che in teoria è idealista e comunitario. Sta di fatto comunque che alla prova dei fatti l'equazione ebreo = comunista, non poteva reggere. Erano forse il cinque per cento del totale ad esagerare proprio di molto? Penso di si, e credo che non serva spendere altre parole per una simile stupidata.
2), per Hitler, esisteva una volontà della natura. Nel primo capitolo la nomina ma poi non la definisce. Posso dedurre che si trattasse di una interpretazione banalizzante del darwinismo che poi scomponeva in due parti; darwinismo selettivo che tutti conosciamo, e darwinismo morale che non si capisce cosa sia. Il darwinismo selettivo lo autorizza a dire che ci sono le razze, e che quella superiore ha il diritto naturale di comandare su tutto. Una conseguenza estrema la troviamo a pagina
21 del secondo capitolo: “ … la razza non consiste nella lingua, ma soltanto nel sangue. Perciò si potrà usare il termine =germanizzazione= solo quando si saprà cambiare il sangue dei vinti. Ma questo non è possibile. a meno che con la fusione di ambedue le razze non si ottenga un cambiamento, cioè l'abbassamento del livello della razza superiore, ma la conseguenza ultima di questo svolgimento dei fatti sarebbe l'annientamento di quei valori che un giorno permisero al popolo conquistatore di vincere. Principalmente le qualità culturali verrebbero distrutte nell'unione con una razza inferiore.”
Tradotto vuol dire che la razza ariana, se pura, ha ideali superiori alle altre razze. Non deve mischiarsi con altre razze perché ne va della purezza non solo fisica, ma anche spirituale. Fate caso che in quel frammento usa, “culturale” come se fosse un sinonimo di spirituale quando ben sappiamo primo che non lo sono e secondo che la cultura viene diciamo “versata” in qualsiasi essere umano al di là della razza ( inteso nel senso che dice Hitler ovviamente).
Questo non mischiarsi, non incrociarsi, porta ad una conseguenza non piccola. Se conquisti un territorio puoi germanizzarlo, nel senso che lo popoli di ariani, ma la gente che ci abita non può essere germanizzata. Va quindi schiavizzata fino all'estinzione? Va uccisa? Deportata?
Da una di queste soluzioni, mi sembra evidente, non si scappa.

Hitler porta l'esempio dell'Austria. Ricordiamoci che la razza dipende per H. dal sangue e non dalla lingua … “Oggi (1925) si deve reputare come una fortuna se la =germanizzazione= dell'Austria di Giuseppe secondo (imperatore Absburg) no ha avuto buon esito. Forse, se fosse riuscita, lo Stato Austriaco si sarebbe retto, ma la comunione di lingua avrebbe prodotto un abbassamento di livello razziale della nazione tedesca. Col passare dei secoli si sarebbe formato un istinto di branco, ma il branco avrebbe avuto minor pregio.”

Anni fa mi capitò di entrare in possesso, in una fiera dell'antiquariato, di un passaporto Fuer Auslander, per stranieri, che mi diede molto da pensare. Il titolare del documento era di Vienna e, verso la fine della seconda guerra, lavorava a Vienna alla Brown-Bovery. Ma … se l'Austria era stata annessa (Anschluss), come mai un viennese di nascita e residenza era costretto a girare con un passaporto che lo definiva appunto straniero? La risposta è nel brano sopra. Non basta la comunanza di lingua. Un austriaco è qualcosa di diverso come razza da un tedesco quindi si annette il territorio, ma la gente che lo abita, considerata di serie b, diventa straniera ... a casa sua. Nei libri di storia, parlando solo di Annessione forzata dell'Austria al Reich, trascurano una sfumatura decisamente importante. Il quadro che h. descrive si fa sempre più preoccupante. Di fatto un solo popolo “usa” li altri che conquista. E se non servono? Deportazione. Oppure …. ?

Altro passo: “E' sbagliato pensare che, ad esempio un cinese o un negro diventi tedesco solo se impara il tedesco ed è pronto, per il futuro, ad usare la lingua tedesca, e a dare il suo voto ad un partito politico tedesco. La società (borghese) non ha mai compreso che una tale germanizzazione è nei fatti, una degermanizzazione.

Ora facciamo un “giochino” che deve farci meditare: modifichiamo negro con nero che è più politically correct, e mettiamo “Italia” “italianizzazione” ecc, dove necessario. Non vi sembra a questo punto il discorso di un fedelissimo della …. Lega Nord?

Le parole sono importanti …. un gradino oggi e uno domani e si causa il disastro!

Questo è il mio pensiero, ma torniamo a Mein Kampf.
Abbiamo identificato ora due punti fondamentali per H., che però non sono dimostrabili. Anzi, l'equazione ebreo = comunista, proprio non regge!
Mentre i darwinismi, sociale e morale, non hanno finito di elargire i loro macabri doni. L'ariano è il più elevato spiritualmente (asserzione indimostrabile) e quindi ha diritto a popolare il mondo e a divenire l'unica razza del pianeta.
Ora un puzzle di citazioni: Ogni persona cerca di fare il bene suo e della sua razza, e lo deduciamo da una considerazione su Marx: “E il marxismo internazionale non è altro che il trasferimento fatto dall'ebreo Karl Marx di una idea (che in realtà c'era già da molto tempo) ad una data professione di fede. …...... Karl Marx, verità fu solo uno fra i moltissimi, che nella situazione disperata di un mondo in distruzione, individuò con l'occhio lungimirante del profeta i principali veleni, e li trasse fuori, per raccoglierli, come negromante,in una miscela destinata a distruggere subito la vita indipendente di libere nazioni sulla terra”.
Questa idea è l'uguaglianza fra gli uomini che ovviamente risultava indigesta a chi teorizzava il razzismo per popoli. Quel che mi incuriosisce, ma rimane senza risposte, è quella “situazione disperata di un mondo in distruzione”. Si riferisce all'industrializzazione? All'ebraismo? Non sono in grado di comprendere.

“L'idea nazionale razzista … riconosce nello stato solo un mezzo per conseguire un fine, il fine del mantenimento dell'esistenza razziale degli uomini. Quindi non si ritiene vera (l'ebrea) uguaglianza delle razze, ma ammette che sono differenti e che hanno un valore maggiore o minore , e da questa ammissione, (l'idea nazionale razzista) si sente costretta, conforme con l'eterna Volontà che domina l?Universo, la vittoria del migliore, del più forte, la sconfitta del peggiore, del più debole. E così rispetta l'idea di Natura che è aristocratica.
Essa (l'idea nazionale della razza) non solo ammette un diverso valore delle razze, ma anche quello dei singoli. Mette in luce l'uomo di valore, e agisce così da ordinatrice di fronte al marxismo creatore di disordine.
L'idea nazionale della razza, non può permettere ad un'idea morale di esistere se questa idea costituisce un rischio per l'esistenza razziale dei sostenitori di una morale superiore ...”

“La migliore delle creature fatta a immagine di Dio … l'idea nazionale del mondo, corrisponde alla più profonda volontà della natura, perché ripristina quel libero scontro delle forze che deve portare ad una prolungata, mutua, educazione delle razze, fin quando, mediante il raggiunto dominio della terra, sia facilitata la strada ad una umanità migliore, la quale possa agire in campi posti al di fuori e al di sopra di essa.”

“Non si vince con armi fragili. Soltanto quando alla concezione internazionale marxista (costituita in politica dal marxismo organizzato) si porrà contro una concezione nazionale ugualmente e unitariamente organizzata e guidata (nazismo), e solo se nelle due parti sarà uguale la forza, nella lotta AVRA' LA VITTORIA, LA VERITA' ETERNA.”

Leggere e rileggere. Non basta una volta sola. Contiene quasi tutto quel che accadde.
La lotta suprema per H. era contro il Marxismo, quindi la Russia ma non solo. Se gli ebrei = comunisti, ovvio farli fuori. Se la potenza è simile (Dice “e solo se nelle due parti sarà uguale la forza”) equivale a prevedere e desiderare uno scontro fra potenze che facciano una guerra enorme. Solo così per H. ci sarà un vincitore vero, e questo vincitore, poiché ha vinto e solo per quello, possiederà la verità eterna.

Uccidere gli ebrei. Uccidere i comunisti! Scritto nel 1925! penso che ha H.
questo era per lui lo scontro supremo. Il resto erano piccole cose. La Francia, la Polonia, l'Austria ecc, briciole. Gli ariani in cima, poi slavi e latini da usare e …. curiosamente un rispetto forte per i britannici che non fu apprezzato. L'idea era il Lebensraum, lo spazio vitale. La terra. La gente che la abitava un problema da risolvere.

E' interessante anche notare in questi primi due capitoli, come volesse strutturare il partito come una religione. Quegli aspetti che io ho definito insensati, indimostrabili e nel caso di ebreo = comunista una fandonia, venivano elevati così a dogmi. Divenivano verità rivelate.

“Ritenni mio dovere quelle di tirar fuori dall'argomento ampio e vago di una dottrina, le idee più importanti, organizzandole in forma più o meno dogmatica.

  1. ebrei = comunisti
  2. razza ariana spiritualmente superiore
  3. lo scopo ultimo che si realizzerà permetterà alla razza rimasta unica a dominare di dedicarsi a cose non spiegate che sono “campi posti al di fuori e al di sopra di essa”
  4. la volontà della natura
  5. spirito della razza con spirito che è sinonimo di cultura

“Lo stato deve ritenere suo compito essenziale la conservazione e l'elevazione della razza, premessa di ogni evoluzione della civiltà umana”.

Questa frase porta a conseguenze estreme. La selezione del più puro. Ecco un passaggio che parla chiaro che più chiaro non si può: “Nel presente stato della calma e dell'ordine (che sarebbe quello che lo mise in carcere), per i rappresentanti di questa bella Società nazionale-borghese, è perciò un crimine ostacolare la procreazione nei sifilitici, nei tubercolosi, in quelli che hanno malattie ereditarie, nei deformi, nei cretini, mentre l'interruzione reale della possibilità di procreare in milioni di esseri sani non è ritenuto un fatto riprovevole e non offende i buoni costumi di questa falsa società, è anzi al servizio della cieca indolenza del pensiero.”
E infatti, quando H. andò al potere, organizzò rapidamente un programma eutanasia proprio per quei tipi di malati. Non riuscì a portarlo a termine per l'opposizione della chiesa nella persona di qualche vescovo che ebbe il coraggio (particolarmente uno) di condannare e rivelare il tutto durante la predica nonostante fosse stato tassativamente proibito.

Si comprende pure, secondo me, già dalla lettura dei primi due capitoli, che l'incompatibilità con qualsiasi religione era enorme in fondo perché, anche se in modo ancora non dichiarato a tutti i livelli della popolazione, il nazismo si presentava come una religione. Prova ne sono, per una ristretta elite, i riti che si svolgevano al castello di Wewelsburg che, curiosamente a forma di freccia (a ricordare la lancia di Longino), rivelano molto, se non tutto nella loro ritualità. La lancia di Longino … il vero motivo dell'invasione dell'Austria. La leggenda dice che chi la possedeva sarebbe stato imbattibile e nonostante la lezione della prima grande guerra, Hitler la volle.
Son casi che si sprecano. Il laicissimo Stalin, temendo l'invasione di Mosca, fece fare tre giri in aereo intorno alla città, da una icona della “Madre di Dio” … il tutto in segreto perché che Stalin si affidasse alla Madonna sarebbe stata una figuraccia a dir poco … mondiale.

Follie!

E a questa aggiungo la mia considerazione conclusiva.

“Se per esempio, un essere di una razza si unisse ad uno di una razza inferiore, ne deriverebbe prima un deterioramento, poi un infiacchimento di discendenti di fronte ad altri esseri rimasti puri.”

Qui sta la tragedia personale di H. vi siete mai domandati perché non ebbe figli?
Perché stava purificando se stesso. Lui era il bastardo. Nato a Braunau da una madre che lo ebbe in modo diciamo non convenzionale. Le versioni sono due. La madre era andata a servire in una casa da un ebrei ricco. Fu licenziata perché rimasta gravida. L'altra, narra che il macellaio kosher (quindi ebreo) fosse il padre. Ho avuto due occasioni di parlare con persone vecchissime di Braunau. Accadde anni fa. Mi confermarono che la voce popolare non aveva dubbi … il macellaio. … e sappiamo che è brutto credere alle malelingue ma nel frattempo non sbagliano mai … (citazione da Andreotti).
Propendo per il macellaio, lo ammetto, ma è secondario. Comunque il padre era ebreo e lui si sentiva per questo, sporco, impuro.
Secondo me l'impurità non è direttamente legata alla religione del padre naturale ma al fatto che, nella cattolicissima Austria, lui aveva l'etichetta di figlio illegittimo. Di chi era la colpa? Dell'uomo che aveva tentato la madre e della madre che si era lasciata sedurre. E così secondo me scaturirono due odi; verso gli ebrei e verso le donne. Ne ebbe, ma sempre nel rapporto di superiorità del Fuhrer divino e della ragazza carina che adorava. Rapporto irreale quindi.
E la mancanza di figli è per me la conferma maggiore. Decise di spendere la sua vita per fare in modo che non potesse più accadere quel che è accaduto a lui. Progettò un mostro assurdo per prificare il mondo malato che aveva permesso a lui di nascere illegittimo. Avere figli non poteva. La tara come il peccato originale era ereditaria. Poteva solo purificare il mondo e andarsene, per dare a quelli dopo di lui la certezza della purezza e dell'essere affrancati dalle sue angosce.

Purezza della razza = purezza della nascita.

E un'angoscia costata milioni di morti.

Non meravigliatevi … vi porto un altro fatto che riguarda un altro grande della storia.
Lenin aveva un fratello maggiore. Era fratellastro dello zar che lo fece impiccare. Per questo il celebre Lenin, in tre genocidi distinti, annientò la famiglia reale al completo. La rabbia estrema per il fratello maggiore che gli fu guida e che amava.
Accadde che uno studioso si rese conto dai documenti, che lo Zar ricevette in udienza la madre di un condannato a morte, oltre il resto per attentato contro la sua imperiale persona. Era impossibile! Inspiegabile per i rigidissimi rituali di corte! Scavando e scavando si arrivò a questa grande sorpresa. Lo zar parlò con l'amante del padre ormai defunto, e sapeva che stava condannando il suo fratellastro.

La storia ... Affascinante e tremenda. ciao


(non ho corretto. Sono stanco. Lo farò un'altra volta. Spero che non ci siano troppi errori)

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