Perché ho deciso di approfondire
questo argomento.
Ho notato che ci si pone spesso una
domanda: Hitler aveva previsto dall'inizio della sua dittatura di
sterminare gli ebrei? Si dice che prima volesse mandarli in
Madagascar, poi optò per un qualsiasi posto oltre gli Urali …
Chiacchiere. Chiacchiere degli storici, basati su documenti che
dovevano occultare le sue decisioni che sono di vecchia data.
Come prova porto semplicemente il suo
testo guida. “Mein Kampf” fu pubblicato un Germania nel 1925.
Dopo il fallito colpo di stato di Monaco del 9 novembre 1923, Hitler
finì in carcere. Sembra che i primi due capitoli siano stati non
scritti da lui, ma dettati a Rudolf Hess, suo compagno di prigionia.
É una sfumatura che giudico importante. C'è meno controllo sulle
parole quando si parla, e accade che il fango del subconscio affiori
con più spontaneità. Scrivere è un terzo livello. Prima la
sensazione pura, pre verbale, poi la forma di parola che si
concretizza o nel cervello medesimo, oppure si fa udibile ai sensi,
poi la parola scritta che organizza, quindi parzialmente maschera,
occulta, il secondo livello.
Penso che lo stile discorsivo si possa
cogliere per esempio da certe ridondanze. Nel secondo capitolo,
dedicato al ruolo e al fine dello stato, la definizione viene di
fatto ripetuta minimo quattro volte. Si faccia caso, come esempio
parallelo, che nel parlato non ci curiamo troppo, spesso per niente,
delle ripetizioni, mentre nello scritto siamo sempre a caccia di
sinonimi perché il possesso al presente del già detto ci rende più
attenti alla forma. Nel parlato, il presente, quel che stiamo
dicendo, è curato in relazione all'emozione e al senso, le
ripetizioni son volate via e non si notano. Fateci caso. Accade anche
con i contenuti, particolarmente poi quando non si è delle cime e mi
sembra di poter dimostrare che Hitler non lo era assssssolutamente
già analizzando, come mi accingo a fare ora, il primo capitolo.
Il primo capitolo
Si basa su ragionamenti che
funzionerebbero al bar e non è difficile spiegarlo.
La lettura di alcuni brani, l'ho
sperimentato, raccoglie tuttora consensi in alcuni passi, poiché la
natura del ragionamento espresso è del tipo: “i politici sono
tutti ladri” “al sud hanno meno voglia di lavorare che al nord”
“i romeni sono tutti ladri” ecc.
Ecco un assaggio:
da pagina 2: “Tutte le mattine, il
rappresentante del popolo arriva sino alla sede del Parlamento; se
non entra, riesce ad arrivare per lo meno in anticamera dove viene
affisso l'elenco dei parlamentari presenti: è su questo elenco, che
il nostro, servendo la Nazione, scrive il proprio nome, ed è per
questa fatica enorme, giornaliera, che incassa un profumato
indennizzo. Passati quattro anni, o avvicinandosi sempre più lo
scioglimento della Camera, detti signori vengono sollecitati da un
impulso irrefrenabile, al pari della larva che è destinata a
trasformarsi in farfalla, codesti vermi di parlamento abbandonano
così il rifugio comune e volano fuori, dal popolo.
Ricominciano nuovamente a parlare agli
elettori narrando loro come siano ostinati gli altri, e di come essi
abbiano invece duramente lavorato.
(… e poi poco più sotto per
concludere …)
E' così che il gregge (del
proletariato e della borghesia) rientra nella stalla, tenuto per mano
dal nuovo, invitante programma e dalla stanga, pronto a rieleggere
coloro che lo hanno ingannato.”
Ho posto “Proletariato” e
“Borghesia” fra parentesi perché attualmente son vocaboli che
sanno di vecchio e daterebbero il pezzo al massimo agli anni settanta
del novecento. Provate a rileggerlo senza quelle due parole e avrete
la sensazione che si stia parlando di oggi. E si badi che sempre
sempre sempre si avrà questa sensazione. Come ho detto, l'ho
sperimentato sbalordendo l'uditorio quando ho poi rivelato che erano
parole di Hitler. … ma in fondo son pensieri semplici, che non
esito a definire da bar. Questo modo di ragionare e parlare in
pubblico, fa effetto sulle masse e come si sa, è la maggioranza che
vince.
Ci basti l'inizio del primo capitolo e
quindi dell'opera come conferma: “Pensiamo, per un attimo, di quali
misere idee siano infarciti, di norma quelli che vengono chiamati
=programmi di partito= e come, di volta in volta, vengano riadattati
alle mutate idee correnti.”
In questo caso ha detto una verità
che, per esempio, è stata confermata di recente dalla Clinton,
candidata alla presidenza degli USA. Nel dire che è favorevole alla
pena di morte chi non si è domandato se ha preso quella posizione
perché una indagine d'opinione le ha fatto capire che essere a
contrari alla pena capitale sarebbe stato controproducente per
ottenere voti? Io, lo ammetto, l'ho pensato, e penso di non essere
stato l'unico. Ben pochi secondo me hanno creduto che si trattasse
della sua vera considerazione in materia.
Frasi popolari, semplici. Argomenti
spiegati senza paroloni, e immagino che Hitler li avesse già
snocciolati in vari comizi.
La sequenza di frasi ad un livello
empatico popolare, si alterna con tre concetti enunciati come
indubitabili ma di fatto non dimostrabili
1), l'equazione ebreo = comunista. Essa
nasce, nel testo, dal fatto che Karl Marx fosse ebreo e ogni volta
che viene citato lo si presenta con quel chiamiamolo rafforzativo.
All'epoca non solo quel nome sembrava essere prova schiacciante.
Trotzkij fu, a dire il vero, il più temuto. Fu lui e non Lenin ad
innescare la rivoluzione. In proposito fa fede quanto scrisse
Malaparte in “Tecnica del colpo di stato”, testo che completò
dopo aver parlato coi protagonisti e che fu considerato per anni il
volume imperdibile per ogni dittatore. La paura per Trotzkij fu
enorme. Sapeva combattere e, come accade spesso ai combattenti, fu il
burocratese manipolato a sconfiggerlo per opera di Stalin, esserino
non meno assassino di Hitler ( notevole il testo di Canfora
intitolato “la storia falsa” (pagg 29-123). Era anche provato
che gli ebrei dell'est noti come chassidici, che non erano
occidentalizzati e vivevano in comunità nelle quali l'individualismo
si poteva sciogliere e adagiarsi nel rassicurante noi, era provato
dicevo, che fossero facilmente sedotti dal comunismo, che in teoria è
idealista e comunitario. Sta di fatto comunque che alla prova dei
fatti l'equazione ebreo = comunista, non poteva reggere. Erano forse
il cinque per cento del totale ad esagerare proprio di molto? Penso
di si, e credo che non serva spendere altre parole per una simile
stupidata.
2), per Hitler, esisteva una volontà
della natura. Nel primo
capitolo la nomina ma poi non la definisce. Posso dedurre che si
trattasse di una interpretazione banalizzante del darwinismo che poi
scomponeva in due parti; darwinismo selettivo che tutti conosciamo, e
darwinismo morale che non si capisce cosa sia. Il darwinismo
selettivo lo autorizza a dire che ci sono le razze, e che quella
superiore ha il diritto naturale di comandare su tutto. Una
conseguenza estrema la troviamo a pagina
21 del secondo
capitolo: “ … la razza non consiste nella lingua, ma soltanto nel
sangue. Perciò si potrà usare il termine =germanizzazione= solo
quando si saprà cambiare il sangue dei vinti. Ma questo non è
possibile. a meno che con la fusione di ambedue le razze non si
ottenga un cambiamento, cioè l'abbassamento del livello della razza
superiore, ma la conseguenza ultima di questo svolgimento dei fatti
sarebbe l'annientamento di quei valori che un giorno permisero al
popolo conquistatore di vincere. Principalmente le qualità culturali
verrebbero distrutte nell'unione con una razza inferiore.”
Tradotto vuol
dire che la razza ariana, se pura, ha ideali superiori alle altre
razze. Non deve mischiarsi con altre razze perché ne va della
purezza non solo fisica, ma anche spirituale. Fate caso che in quel
frammento usa, “culturale” come se fosse un sinonimo di
spirituale quando ben sappiamo primo che non lo sono e secondo che la
cultura viene diciamo “versata” in qualsiasi essere umano al di
là della razza ( inteso nel senso che dice Hitler ovviamente).
Questo non
mischiarsi, non incrociarsi, porta ad una conseguenza non piccola. Se
conquisti un territorio puoi germanizzarlo, nel senso che lo popoli
di ariani, ma la gente che ci abita non può essere germanizzata. Va
quindi schiavizzata fino all'estinzione? Va uccisa? Deportata?
Da una di queste
soluzioni, mi sembra evidente, non si scappa.
Hitler
porta l'esempio dell'Austria. Ricordiamoci che la razza dipende per
H. dal sangue e non dalla lingua … “Oggi (1925) si deve reputare
come una fortuna se la =germanizzazione= dell'Austria di Giuseppe
secondo (imperatore Absburg) no ha avuto buon esito. Forse, se fosse
riuscita, lo Stato Austriaco si sarebbe retto, ma la comunione di
lingua avrebbe prodotto un abbassamento di livello razziale della
nazione tedesca. Col passare dei secoli si sarebbe formato un istinto
di branco, ma il branco avrebbe avuto minor pregio.”
Anni fa mi
capitò di entrare in possesso, in una fiera dell'antiquariato, di un
passaporto Fuer Auslander, per stranieri, che mi diede molto da
pensare. Il titolare del documento era di Vienna e, verso la fine
della seconda guerra, lavorava a Vienna alla Brown-Bovery. Ma … se
l'Austria era stata annessa (Anschluss), come mai un viennese di
nascita e residenza era costretto a girare con un passaporto che lo
definiva appunto straniero? La risposta è nel brano sopra. Non basta
la comunanza di lingua. Un austriaco è qualcosa di diverso come
razza da un tedesco quindi si annette il territorio, ma la gente che
lo abita, considerata di serie b, diventa straniera ... a casa sua.
Nei libri di storia, parlando solo di Annessione forzata dell'Austria
al Reich, trascurano una sfumatura decisamente importante. Il quadro
che h. descrive si fa sempre più preoccupante. Di fatto un solo
popolo “usa” li altri che conquista. E se non servono?
Deportazione. Oppure …. ?
Altro passo: “E'
sbagliato pensare che, ad esempio un cinese o un negro diventi
tedesco solo se impara il tedesco ed è pronto, per il futuro, ad
usare la lingua tedesca, e a dare il suo voto ad un partito politico
tedesco. La società (borghese) non ha mai compreso che una tale
germanizzazione è nei fatti, una degermanizzazione.
Ora facciamo un
“giochino” che deve farci meditare: modifichiamo negro con nero
che è più politically correct, e mettiamo “Italia”
“italianizzazione” ecc, dove necessario. Non vi sembra a questo
punto il discorso di un fedelissimo della …. Lega Nord?
Le parole sono
importanti …. un gradino oggi e uno domani e si causa il disastro!
Questo è il mio
pensiero, ma torniamo a Mein Kampf.
Abbiamo
identificato ora due punti fondamentali per H., che però non sono
dimostrabili. Anzi, l'equazione ebreo = comunista, proprio non regge!
Mentre i
darwinismi, sociale e morale, non hanno finito di elargire i loro
macabri doni. L'ariano è il più elevato spiritualmente (asserzione
indimostrabile) e quindi ha diritto a popolare il mondo e a divenire
l'unica razza del pianeta.
Ora un puzzle di
citazioni: Ogni persona cerca di fare il bene suo e della sua razza,
e lo deduciamo da una considerazione su Marx: “E il marxismo
internazionale non è altro che il trasferimento fatto dall'ebreo
Karl Marx di una idea (che in realtà c'era già da molto tempo) ad
una data professione di fede. …...... Karl Marx, verità fu solo
uno fra i moltissimi, che nella situazione disperata di un mondo in
distruzione, individuò con l'occhio lungimirante del profeta i
principali veleni, e li trasse fuori, per raccoglierli, come
negromante,in una miscela destinata a distruggere subito la vita
indipendente di libere nazioni sulla terra”.
Questa idea è
l'uguaglianza fra gli uomini che ovviamente risultava indigesta a chi
teorizzava il razzismo per popoli. Quel che mi incuriosisce, ma
rimane senza risposte, è quella “situazione disperata di un mondo
in distruzione”. Si riferisce all'industrializzazione?
All'ebraismo? Non sono in grado di comprendere.
“L'idea
nazionale razzista … riconosce nello stato solo un mezzo per
conseguire un fine, il fine del mantenimento dell'esistenza razziale
degli uomini. Quindi non si ritiene vera (l'ebrea) uguaglianza delle
razze, ma ammette che sono differenti e che hanno un valore maggiore
o minore , e da questa ammissione, (l'idea nazionale razzista) si
sente costretta, conforme con l'eterna Volontà che domina
l?Universo, la vittoria del migliore, del più forte, la sconfitta
del peggiore, del più debole. E così rispetta l'idea di Natura che
è aristocratica.
Essa (l'idea
nazionale della razza) non solo ammette un diverso valore delle
razze, ma anche quello dei singoli. Mette in luce l'uomo di valore, e
agisce così da ordinatrice di fronte al marxismo creatore di
disordine.
L'idea nazionale
della razza, non può permettere ad un'idea morale di esistere se
questa idea costituisce un rischio per l'esistenza razziale dei
sostenitori di una morale superiore ...”
“La migliore
delle creature fatta a immagine di Dio … l'idea nazionale del
mondo, corrisponde alla più profonda volontà della natura, perché
ripristina quel libero scontro delle forze che deve portare ad una
prolungata, mutua, educazione delle razze, fin quando, mediante il
raggiunto dominio della terra, sia facilitata la strada ad una
umanità migliore, la quale possa agire in campi posti al di fuori e
al di sopra di essa.”
“Non si vince
con armi fragili. Soltanto quando alla concezione internazionale
marxista (costituita in politica dal marxismo organizzato) si porrà
contro una concezione nazionale ugualmente e unitariamente
organizzata e guidata (nazismo), e solo se nelle due parti sarà
uguale la forza, nella lotta AVRA' LA VITTORIA, LA VERITA' ETERNA.”
Leggere e
rileggere. Non basta una volta sola. Contiene quasi tutto quel che
accadde.
La lotta suprema
per H. era contro il Marxismo, quindi la Russia ma non solo. Se gli
ebrei = comunisti, ovvio farli fuori. Se la potenza è simile (Dice
“e solo se nelle due parti sarà uguale la forza”) equivale a
prevedere e desiderare uno scontro fra potenze che facciano una
guerra enorme. Solo così per H. ci sarà un vincitore vero, e questo
vincitore, poiché ha vinto e solo per quello, possiederà la verità
eterna.
Uccidere gli
ebrei. Uccidere i comunisti! Scritto nel 1925! penso che ha H.
questo era per
lui lo scontro supremo. Il resto erano piccole cose. La Francia, la
Polonia, l'Austria ecc, briciole. Gli ariani in cima, poi slavi e
latini da usare e …. curiosamente un rispetto forte per i
britannici che non fu apprezzato. L'idea era il Lebensraum, lo spazio
vitale. La terra. La gente che la abitava un problema da risolvere.
E' interessante
anche notare in questi primi due capitoli, come volesse strutturare
il partito come una religione. Quegli aspetti che io ho definito
insensati, indimostrabili e nel caso di ebreo = comunista una
fandonia, venivano elevati così a dogmi. Divenivano verità
rivelate.
“Ritenni mio
dovere quelle di tirar fuori dall'argomento ampio e vago di una
dottrina, le idee più importanti, organizzandole in forma più o
meno dogmatica.
- ebrei = comunisti
- razza ariana spiritualmente superiore
- lo scopo ultimo che si realizzerà permetterà alla razza rimasta unica a dominare di dedicarsi a cose non spiegate che sono “campi posti al di fuori e al di sopra di essa”
- la volontà della natura
- spirito della razza con spirito che è sinonimo di cultura
“Lo stato deve
ritenere suo compito essenziale la conservazione e l'elevazione della
razza, premessa di ogni evoluzione della civiltà umana”.
Questa frase
porta a conseguenze estreme. La selezione del più puro. Ecco un
passaggio che parla chiaro che più chiaro non si può: “Nel
presente stato della calma e dell'ordine (che sarebbe quello che lo
mise in carcere), per i rappresentanti di questa bella Società
nazionale-borghese, è perciò un crimine ostacolare la procreazione
nei sifilitici, nei tubercolosi, in quelli che hanno malattie
ereditarie, nei deformi, nei cretini, mentre l'interruzione reale
della possibilità di procreare in milioni di esseri sani non è
ritenuto un fatto riprovevole e non offende i buoni costumi di questa
falsa società, è anzi al servizio della cieca indolenza del
pensiero.”
E infatti,
quando H. andò al potere, organizzò rapidamente un programma
eutanasia proprio per quei tipi di malati. Non riuscì a portarlo a
termine per l'opposizione della chiesa nella persona di qualche
vescovo che ebbe il coraggio (particolarmente uno) di condannare e
rivelare il tutto durante la predica nonostante fosse stato
tassativamente proibito.
Si comprende
pure, secondo me, già dalla lettura dei primi due capitoli, che
l'incompatibilità con qualsiasi religione era enorme in fondo
perché, anche se in modo ancora non dichiarato a tutti i livelli
della popolazione, il nazismo si presentava come una religione. Prova
ne sono, per una ristretta elite, i riti che si svolgevano al
castello di Wewelsburg che, curiosamente a forma di freccia (a
ricordare la lancia di Longino), rivelano molto, se non tutto nella
loro ritualità. La lancia di Longino … il vero motivo
dell'invasione dell'Austria. La leggenda dice che chi la possedeva
sarebbe stato imbattibile e nonostante la lezione della prima grande
guerra, Hitler la volle.
Son casi che si
sprecano. Il laicissimo Stalin, temendo l'invasione di Mosca, fece
fare tre giri in aereo intorno alla città, da una icona della “Madre
di Dio” … il tutto in segreto perché che Stalin si affidasse
alla Madonna sarebbe stata una figuraccia a dir poco … mondiale.
Follie!
E a questa
aggiungo la mia considerazione conclusiva.
“Se per
esempio, un essere di una razza si unisse ad uno di una razza
inferiore, ne deriverebbe prima un deterioramento, poi un
infiacchimento di discendenti di fronte ad altri esseri rimasti
puri.”
Qui sta la
tragedia personale di H. vi siete mai domandati perché non ebbe
figli?
Perché stava
purificando se stesso. Lui era il bastardo. Nato a Braunau da una
madre che lo ebbe in modo diciamo non convenzionale. Le versioni sono
due. La madre era andata a servire in una casa da un ebrei ricco. Fu
licenziata perché rimasta gravida. L'altra, narra che il macellaio
kosher (quindi ebreo) fosse il padre. Ho avuto due occasioni di
parlare con persone vecchissime di Braunau. Accadde anni fa. Mi
confermarono che la voce popolare non aveva dubbi … il macellaio. …
e sappiamo che è brutto credere alle malelingue ma nel frattempo non
sbagliano mai … (citazione da Andreotti).
Propendo per il
macellaio, lo ammetto, ma è secondario. Comunque il padre era ebreo
e lui si sentiva per questo, sporco, impuro.
Secondo me
l'impurità non è direttamente legata alla religione del padre
naturale ma al fatto che, nella cattolicissima Austria, lui aveva
l'etichetta di figlio illegittimo. Di chi era la colpa? Dell'uomo che
aveva tentato la madre e della madre che si era lasciata sedurre. E
così secondo me scaturirono due odi; verso gli ebrei e verso le
donne. Ne ebbe, ma sempre nel rapporto di superiorità del Fuhrer
divino e della ragazza carina che adorava. Rapporto irreale quindi.
E la mancanza di
figli è per me la conferma maggiore. Decise di spendere la sua vita
per fare in modo che non potesse più accadere quel che è accaduto a
lui. Progettò un mostro assurdo per prificare il mondo malato che
aveva permesso a lui di nascere illegittimo. Avere figli non poteva.
La tara come il peccato originale era ereditaria. Poteva solo
purificare il mondo e andarsene, per dare a quelli dopo di lui la
certezza della purezza e dell'essere affrancati dalle sue angosce.
Purezza della
razza = purezza della nascita.
E un'angoscia
costata milioni di morti.
Non
meravigliatevi … vi porto un altro fatto che riguarda un altro
grande della storia.
Lenin aveva un
fratello maggiore. Era fratellastro dello zar che lo fece impiccare.
Per questo il celebre Lenin, in tre genocidi distinti, annientò la
famiglia reale al completo. La rabbia estrema per il fratello
maggiore che gli fu guida e che amava.
Accadde che uno
studioso si rese conto dai documenti, che lo Zar ricevette in udienza
la madre di un condannato a morte, oltre il resto per attentato
contro la sua imperiale persona. Era impossibile! Inspiegabile per i
rigidissimi rituali di corte! Scavando e scavando si arrivò a questa
grande sorpresa. Lo zar parlò con l'amante del padre ormai defunto,
e sapeva che stava condannando il suo fratellastro.
La storia ...
Affascinante e tremenda. ciao
(non ho
corretto. Sono stanco. Lo farò un'altra volta. Spero che non ci
siano troppi errori)
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