venerdì 6 settembre 2013

My sweet home ...


Laura Baldrati, una fotografa impegnata, tempo fa vide la mia tana ed espresse il desiderio di fotografarne alcuni particolari. Ha fotografato anche me … ma non mi sopporto nelle foto. Io non sono solo il mio corpo …

la casa è comunque una parte importante del “ritratto” di una persona.
 
In me, per sentirla viva, ci sono certe direttive che penso siano elementari: gli oggetti devono essere eterni o comunque avere la possibilità di durare più di me … amo la porcellana, quindi qualche lutto accade, ma assai di rado. Praticità ed eleganza devono scendere a compromesso.
niente armadi. non li sopporto. Sono relegati, reclusi, in un'unica stanza che qualcuno chiamerebbe guardaroba ma io chiamo coscienza tranne uno che ha lo scheletro di legno kiaro, per il resto è vetro e contiene una lampada Bauhaus (Juker-Wagenfeld) che la illumina dall'interno. Il mucchio della roba da stirare, gli oggetti che non servono o servono solo in certe stagioni, per esempio il ventilatore ...
Non ho un buon rapporto con l'aria condizionata. Lolita, il kane, nemmeno.
Secondo me si devono avere poke kose, ma "buone" ... e ne ho un po' troppe. Sto smaltendo facendo regali o con certi siti di internet.
Non amo avere persone che lavorino per me. Niente cameriere giardinieri e simili. Trovo sia un'umiltà necessaria fare con le proprie mani. quando stiro ascolto musika klassika, spesso si son divertiti a fotografarmi. Sembra ke un uomo ke stira sia una rarità. a me non dispiace, proprio perké è un lavoretto silenzioso e spesso il ferro "danza" al ritmo di Strauss.
I piatti.... Non ne vedrete nelle foto ma vi dico ugualmente. odio la serialità. E' comoda per l'industria. a me piace scegliere tutto diverso. Mi spiego. compero i set uguali; un piatto piano  + uno fondo e quello da frutta. se ho ospiti, ognuno sceglie di sedersi nel posto che più gli aggrada. medesimo discorso per piatti e posate.

Niente televisione. Penso siano ormai sedici anni che l'ho eliminata. Amo le radio e ho delle ottime Tivoli. Amo la musica classica, i cantautori e altro, quindi ho un piccolo impianto che fa il suo dovere senza urlare mai.

Ho molti libri, ma meno di quel che si crede. Stimo molto un oggettino che si chiama e book. Ovviamente il libro di carta è affascinante, ma devo essere pratico. Se volo via, in un e book ci stanno anche duecento volumi … e questo mi piace. Mai più zaini o valige pesantissime! Ho letteratura greca e latina in carta e testi che in formato e book non mi soddisfano o non si trovano. Alcuni testi hanno il mio affetto causa la frequentazione di anni. Vedrete il Meridiano di Fitzgerald, molto vissuto, con qualche ferita … Borges lo tengo di carta. Ci son troppo affezionato. Certe kose di Kafka e dei fratelli Singer per esempio. I libri quindi non mancano ma non sono, appunto, tanti come qualcuna immagina.

Che parlino le immagini e qualcosa se mi viene, lo aggiungo sotto.
Ecco la scritta sul muro. una delle tante. dopo anni di matita questa l'ho rifatta con trasferelli gommosi.
La frase è di Fitzgeral e viene da quel libro. "I taccuini". non rinuncerò mai a questo oggetto finké avrò un corpo! potete vedere vicino tre copie di Giovanni Papini, autore che stimo molto. Laura mi ha chiesto di mostrarle i libri che preferisco e alcuni li ha fotografati. il tavolo, tondo e di legno, mi è stato prestato. chi me lo ha dato si è forse dimenticato, ma io ricordo ...
Ecco il vissutissimo volume coi romanzi di Fitzgerald. Ne ho altri che ho vissuto personalmente fino ad ... ammalarli ...
Ecco uno degli angoli Che Laura preferisce. I volumi sono dei Meridiani di Letteratura latina, greca, italiana e internazionale. il mobiletto a cassetti, ne ha sei, è di colore giallino chiaro. Chi me lo donò, lo dipinse di giallino e il mio gatto di allora ci camminò sopra che era ancora "fresco". Ora ammiro quelle pedatine di Cagliostro, il mio stupendo ex gatto nero orbo da un occhio. E' un ricordo bellissimo ...
Questo angolo è nella mia camera da letto. Ho anche un'altra stanza dotata di libreria e letto. ufficialmente si chiama "stanza degli ospiti", ma di fatto mi serve ... mi spiego. mi capita, in certi periodi, di non riuscire a dormire. Non indaghiamo sui motivi... Ho scoperto, leggendo l'autobiografia di Churchill, che quando non riusciva a dormire, gli bastava cambiare letto. Beato lui. A me accade una volta ogni dieci ... meglio di niente.
Sul mobiletto a cassetti della foto, a destra potere vedere un vassoio con profumi; la foto sotto mostra meglio:

Il mio rapporto coi profumi. Premetto che questa è solo una piccola parte. Non mi profumo quando esco, ma quando vado a letto o quando so che resto a casa per un certo tempo. Mi piacciono certi "buoni odori". Ho anche incenso, Mirra, eccetera.


Questa foto mostra meglio i particolari. La foto in alto a sinistra; la Tata, una delle mie care cokerine ormai defunta. La foto che si vede a destra è di Diane Arbus. Il gigante, che io lego ad un racconto che piaceva a Tonino Guerra e che grazie a lui ha due finali.



Altro particolare della medesima stanza. La statuetta di Ladrò è defunta, in frantumi. Mi ha aiutato Lolita. Mi metteva a disagio con quelle tette al vento. La mia Bibbia ... Penso che a Laura sia piaciuto il sacro dei libri e il profano dell'acquaiola. Una delle mie tante agende. le prediligo ad anelli. Una per argomento, e le piccole, come quella che vedete, da avere sempre in tasca.                

                            

Di fianco alla Bibbia, sulla sinistra di questo tavolino basso, ecco una delle mie ventiquattro ore. Son oggetti che mi piacciono non per fare il fighetto o il finto broker. Arredano e son passate di moda, quindi si trovano a prezzi squisiti... il libro che si vede è "Lasciami andare madre". Insieme a "Il rogo di Berlino", due capolavori di Helga Schneider che porto sempre con me.




Ecco una delle mie agende di appunti. In questo caso meditazioni e citazioni da libri letti.  Appunti da "Maigret e la vecchia signora" nella pagina a sinistra, "Maigret a scuola" a destra.


Dalla medesima agenda: "vocaboli borghesi-intellettuali" in "Scritti corsari".


Adoro il caffè ... un'amica etiope, me lo porta non tostato direttamente da casa sua una volta all'anno. Lo tosto, lo macino a mano sul momento e fa un profumino delizioso! Tazze Wedgwood con la danza delle ore. piccolo dato storico. Azienda fondata nel 1759. Il fondatore era sposato con la figlia di Charles Darwin .... un caffè buonissimo in una tazzina che profuma di storia ...



Latavola della sala ... Radio Tivoli, Vasetto Wedgwood verde in tinta con una farfalla fatta personalmente da Tonino e da lui donatami. Carta geografica dell'Europa. Mi piace pranzare o sorseggiare il caffè immergendomi nella "mia" cara Europa. Quella cosa nera che regge la piastrella della farfalla è una lampada alogena assai potente. Ho gli occhi deboli, quindi la luce deve essere decisa !



angolino della stanza dell'insonnia. Quadro donatomi da Tonino. Ha una storia simpatica. Ce l'aveva a casa, appoggiato per terra all'esterno. lo portai a casa, si tratta di un piastrellone non leggerissimo e, mentre aprivo la porta di casa lo appoggiai per terra. Con mia sorpresa attirò un plotone di gatti che ci si strusciarono con affetto. Lo annusai e mi resi conto che i cinquanta gatti di Tonino, forse non tutti, lo avevano accuratamente autografato. L'ho dovuto ingabbiare e tenere all'aperto per mesi. Ora è vivibile. Il piatto incorniciato è di epoca napoleonica. Solo due donne stazionano stabilmente a casa mia, questa graziosa pulzella francese e una signorina di Chanel che ha un nome, me lo hanno detto, ma non lo ricordo. Eccolo:




Questo cartellone pubblicitario staziona, appoggiato ad un mobile basso, nell'altra camera da pisolo, quella che di solito uso. Son sempre sorpreso dalla disattenzione che si presta ai cartelloni pubblicitari di profumerie o negozi di abbigliamento. Alcuni son stupendi e prenderanno anche valore col tempo. Un giorno entrai in un negozio di Benetton con sei bicchieroni di coca cola; intendevo sedurre le sei commesse e portarmi via tutte le pubblicità di Oliviero Toscani che avrebbero buttato per il cambio di stagione .... che spreco. Hanno ceduto alle mie lusinghe!


Torniamo alla stanza dell'insonnia. Ecco un altro tavolino sul quale macino le ore e spesso le notti. 


Ecco ora un libro che amo più che altro per l'editore. si tratta di Kurt Wolff ...  che ebbe il coraggio e il merito di pubblicare per primo Kafka....


Questa foto mi diverte. Alla fotografa piaceva il cuscino della sedia! non so perché ha scelto proprio quel libro, assai tragico e comunque un capolavoro, di Malaparte. L'insieme comunque mi diverte.


Concludo con le mie mani. Trovo che siano foto riuscite. Si dice all'estero che se una nave affonda e sopra c'è un italiano che non sa nuotare, basta farlo parlare ... muoverà talmente le mani e le braccia da stare a galla. Mi son reso conto, da queste e altre foto, che galleggerei anch'io ....


anche questa mi piace.
E ora l'ultima, le due mani insieme. Vi invito a notare il ciondolino  di argento a forma di cane. lo misi il giorno della morte della mia cara Mafalda. Il cane che mi fu madre. è volata via circa tre anni fa.


eccola ....

... mentre nuota serena nel lago vicino a casa. La foto ... non ricordo chi la fece. Non io che son negatissimo. Per me gronda affetto. Ecco mia madre.

... e Grazie a Laura. Non avrei mai osato il mio volto. Ho accettato alcuni particolari della casa e lo devo a lei. in questo periodo sono lontano, da tutto. Tornerò, perché per me è un luogo dell'anima.
ciao

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