giovedì 11 agosto 2022

"LA FLAGELLAZIONE" di Piero della Francesca

Un altro saggio su questo argomento ... un altro fra centinaia, diranno in tanti, ma ho un preciso motivo per aver deciso di scriverlo. Di solito aggiungo "nel mucchio" del mondo solo quando ritengo di aver qualcosa da dare. Ho letto quel che altri pensano di quell'opera e ritengo che predomini un errore  nell'interpretazione di un particolare, che per me invece è chiarissimo e da questo si stratificano le complicazioni interpretative. Mi riferisco ai piedi scalzi del personaggio centrale della parte destra della composizione. 

Nel medioevo e quindi anche nel Rinascimento che si pone sia come sua fine che contemporaneamente come l'inizio di qualcos'altro, l'abbigliamento aveva un significato diverso da quello attuale, talmente diverso da riuscire difficile abituarsi a quella per noi inusitata forma mentale anche quando se ne prende atto dalle leggi suntuarie e da validissimi studi sulla storia dell'abbigliamento. Per esempio, quando si riceveva un incarico anche non di rilievo a questa corrispondeva si un contratto, ma anche un abito. A noi ne rimane traccia nel vocabolo "divisa" che ci fa venire in mente ormai solo i militari. 

... poi ... come è fondamentale per l'arte europea medievale e rinascimentale avere a disposizione un testo lapidario, un florario e un bestiario per cogliere il livello simbolico di piante animali e pietre, così serve, una certa conoscenza di storia dell'abbigliamento. In più, è una miniera sorprendente utile una certa overdose di cultura generale. Un esempio; sempre per Piero, la "Morte di Adamo" di Arezzo risulta incomprensibile se non si conosce l'opera di Jacopo da Varagine e una bella dose di mito da "pescare certamente in Ovidio ma non solo, perché altrimenti i due personaggi sulla estrema sinistra, Ercole e Alcesti, rimarrebbero enigmi. 

Descrizione dell'opera

Immaginiamo che dalla bocca del personaggio barbuto posto in primo piano nella parte destra del dipinto, parta la classica nuvoletta dei fumetti. La nuvoletta non contiene parole come oggi, ma una immagine che rappresenta quelle parole. Nella nuvoletta poniamo il quadrato a sinistra che contiene la flagellazione, colonne incluse. 





Definisco immediatamente i tre personaggi in primo piano a destra poi spiegherò perché la penso così. Il barbuto con gli stivaletti chiari, Giovanni VIII Paleologo, la figura centrale scalza, un angelo, la persona a destra Giovanni Bacci. 

Cosa significa la parte sinistra che ho posto nel fumetto? ... "leggo" le immagini e le trasformo in parole: Cristo = il Cristianesimo (ortodossi + cattolici) viene flagellato dai turchi (i due personaggi di schiena). La persona seduta è l'imperatore Giovanni VIII Paleologo che nell'opera è quindi rappresentato due volte, a sinistra col cappello imperiale, a destra senza perché così si può realizzare un dialogo alla pari. Poi chiarisco bene. L'edificio vuol dire, come in un rebus, Impero romano (d'oriente); si tenga conto che le insegne imperiali del celebre impero romano le aveva il trono di Costantinopoli poi, per parentela finirono a Kiev, poi Mosca e infine San Pietroburgo ... "zar" è la contrazione di "Caesar" ... 

I turchi  sono due e di spalle. Li si riconosce uno per il turbante e l'altro per il curioso copricapo blu e rosso. Vi è una terza persona che vediamo in viso e che allunga la mano verso il nodo nascosto dei polsi di Cristo. Questi è un romano, servo di Pilato che in questo rebus ha l'aspetto di Giovanni VIII. 

Trasformazione dell'immagine in parole: gli INFEDELI STANNO FLAGGELLANDO IL CRISTIANESIMO ED IO, (GIOVANNI VIII imperatore romano), NON SONO IN GRADO DI DIFENDERLO. AIUTATEMI. 

Alcuni studiosi hanno interpretato lo scranno sul quale il Paleologo siede, come un faldistorio (seggio mobile pieghevole utilizzato dal vescovo nelle situazioni ceimoniali in cui, essendo prevista una sistemazione laterale rispetto all'altare, non è possibile utilizzare la cattedra fissa posta in fondo all'abside). Si tratta invece della sella curulis, altrettanto pieghevole ed utilizzata solo ed esclusivamente dall'imperatore romano. Se quella rappresentata nel quadro non è troppo somigliante da come oggi sappiamo che fosse, è perché al tempo di Piero si sapeva che era pieghevole e poco più (l'imperatore era anche soldato e portarsi in giro un trono era lievemente scomodo come andare a funghi con i tacchi a spillo....). Quindi ... sella curulis = imperatore. 

Differenza di copricapo nelle due rappresentazioni del Paleologo. Non si poteva parlare con l'mperatore se era in trono. in questo caso era una ostensione, veniva mostrato. I riti di corte bizantini erano veramente particolari ed in occidente si conoscevano. Nella rappresentazione del Paleologo nel lato destro egli non è a capo scoperto perché sarebbe un atto di umiltà che lui rivolge solo alla divinità e ai santi. Ha quindi un copricapo fiorentino e non ci sono gradini che lo innalzano. Abbiamo da sinistra, un ortdosso (Giovanni VIII) un angelo (valido per ambedue le versioni del cristianesimo, e un cattolico romano (Giovanni Bacci). Concentriamoci ora su loro tre. Il Paleologo sta parlando, è concentrato e ha le labbra socchiuse. 


Veniamo al metalinguaggio. Le mani si muovono per rinforzare il parlato. Osserviamo ora le mani di Giovanni Bacci. Oreciso che per comprenderle serve un buon ingrandimento che ho qui allegato.


Ha i pollici all'interno della cintura che è sotto una discreta panza. Tipico atteggiamento di chi è concentrato e disposto all'ascolto quindi in attesa. Ora l'angelo: per noi che osserviamo il braccio sinistro è lungo il corpo, inerte, quindi senza messaggio. 

Il piede corrispondente è indietro. Il lato destro, posizione attiva, mano sul fianco che aiuta a rendere la postura eretta e da idea di azione.


Piede destro in avanti quasi a contatto con quello di Giovanni Bacci. Si coglie comunque immediatamente che l'angelo è più vicino al cattolico ... e in questa opera nulla è dato al caso. La lettura immediata è che l'angelo appoggia il cattolicesimo che non deve scendere a compromessi con gli ortodossi ma comunque riassorbirli (= unificare le due chiese) e aiutarli. Piccola precisazione: l'esito del Concilio di Basilea-Ferrara-Firenze (sedi cambiate per sfuggire alla peste) fu quello di unificare le due versioni del cristianesimo, ma senza modifiche fastidiose per i cattolici. Di fatto erano gli ortodossi ad essere in braghe di tela ... accadde poi che quando i documenti del Concilio arrivarono a Bisanzio, i religiosi ortodossi lo rifiutarono sdegnati. 

Perché sono sicuro che il personaggio centrale sia un angelo?

Perché non è possibile essere scalzi se si ha un vestito così raffinato. Scalzi o con gli zoccoli erano i poveri e basta. Quell'essere scalzi ha evidentemente un livello simbolico. Immaginiamo di osservare realmente quel dialogo. Si vedrebbero solo il Paleologo, Giovanni Bacci e lo sfondo cittadino e si udirebbero le parole ma non si vedrebbe la scena della flagellazione che le rappresenta. Ora immaginiamo che la Divinità ci dia un potere dei suoi ed ecco che vedremo l'angelo che come un ambasciatore appoggia la posizione cattolica per conto nientepopodimeno che del Grande Capo Assoluto. Gli ambasciatori divini hanno bisogno di parlare ? no. influenzano gli eventi per mezzo di visioni (Mosè di Michelangelo) o portando i contendenti sulle sue posizioni spesso senza che questi nemmeno si rendano conto di essere guidati. 

Perché ritengo che il personaggio all'estrema destra sia Giovanni Bacci?

La somiglianza con altri ritratti, il ruolo avuto al concilio di Basilea-Ferrara-Firenze, l'amicizia col Bessarione, la stoffa non italiana (broccato a melograni) rivestita di pelliccia, lusso estremo che il Bacci poteva permettesi, lui ricco commerciante aretino la cui famiglia commissionò le storie della vera croce in san Francesco, ma che di fatto rappresentava un incarico. Non si trattava di un commerciante comune ovvero semplicemente ricco. Il Bacci vestiva così perché si trattava della sua "divisa" del momento. Non dimentichiamo l'esigenza di vestire in certi modi già presente nell'antica Roma, per rendere immediatamente esplicito il ruolo che si svolge. Si noti che sulla spalla non in vista pende una fascia rossa. Egli aveva evidentemente un incarico all'interno del Concilio e per questo Piero lo scelse nella rappresentazione. Perché lui e non altri? Perché si conoscevano, si stimavano profondamente ed avevano molti amici ed argomenti in comune, in più era una delle star del Concilio di cui si voleva parlare. Trovo non sia assurdo considerarlo anche il committente.

Il falso problema della doppia rappresentazione del Paleologo ... è appunto falso. Osserviamo il già citato affresco della morte di Adamo e vedremo Adamo due volte ... perché accade nel caso della morte di Adamo? Perché senza soluzione di continuità partendo da destra, abbiamo quattro scene; tre di queste sono parte della trama come descritta da Jacopo da Varagine e la quarta è un'aggiunta simbolica (Ercole e Alcesti = prova mitica della possibilità di tornare dal segno di morti = resurrezione) che apparentemente sembra far parte della terza. Ne la Flagellazione di Pietro abbiamo dunque un dialogo contemporaneo al pittore a Giovanni Bacci e all'imperatore, nella scena destra, e il contenuto del discorso dell'imperatore trasformato in immagine nella parte sinistra.

Piedi nudi? Come mai questa scelta?

Corrisponde al nudo in generale come dimensione divina mutata dal mito. Si osservino il "concerto campestre" di Tiziano (Giorgione?) e "amor sacro amor profano" di Tiziano. I nudi ... divinità. Nel primo le muse, nel secondo Venere. La nudità definisce il divino. In quei quadri stiamo osservando delle visioni in atto. 

Angelo senza ali ... ma è possibile?

ja !!! vedere nel Giudizio Universale di Michelangelo e valutare anche le interpretazioni bibliche che all'epoca del primo rinascimento si nutrivano ormai anche delle interpretazioni ebraiche. Nella Bibbia i vari -el, Gabri-el, mich-el, erano angeli e le ali sono un modo pittorico per rappresentare la loro capacità di volare. Servono le ali per volare? direi non sempre ... io quando prendo l'aereo non indosso ali, le ha comunque il mezzo che mi permette di volare e quindi con un atto di fantasiapotrei rappresentarmi con ali di aeroplano ... le ali sono semplicemente simbolo della capacità di volare o meglio, passare dalla dimensione divina quella umana e ritorno. 

Un esempio pittorico simile nel qualcun concetto viene rappresentato con un artificio ... Assunzione della Vergine in cielo. Spesso dentro la tomba aperta si vedono fiori. Ma cosa si voleva rappresentare con quei fiori? un profumo ... poichè le tombe dei santi appunto profumavano e spesso per questo le si riconosceva fra molte. provatevi ora a dipingere un profumo ... 

Ebbene, l'angelo di Piero non è appena giunto e ripartirà subito come quello dell'annunciazione che doveva lasciare un breve messaggio, attendere un ancor più breve risposta e portarla al Grande Capo. L'angelo di Piero è presente al Concilio e come quello di Anatole France ne "la rivolta degli angeli", probabilmente le avrà messe in un armadio. Immaginate di arrivare in moto con tuta e casco a Milano e poi a sera sapete già che dovrete andare alla Scala. Vi cambierete o ci andrete con casco da coleottero di design e tutona stile bebè spaziale? ... vi cambierete ... non c'è dubbio ... le ali servono per volare, e in quel frangente il suo lavoro di manipolazione dell'esito del concilio che non sarà breve ... non le richiede. Un'altra osservazione sul presupposto angelo .... ha decisamente la faccia da angelo ... in più tre angeli della Madonna Williamstown vestono nel medesimo modo e quello a destra pure nel medesimo colore. Deduzione ... quello era il look da angelo secondo Petro de Burgo (foto subito sotto)





Se osserviamo gli angeli della Natività della National Gallery di Londra ...


(Dei 5 rappresentati ho scelto quelli più esterni perché evidenziano quel che sto dicendo), vedremo che, senza ombra di dubbio non hanno ali. Come spiegare questa scelta di Piero? Osserviamo per esempio che, nella Madonna di Senigallia, in quella di Williamstown e nella pala di Montefeltro  di Brera (quella famosa con la pectinidae e la perla che pende (non un 🥚 di struzzo...🤭 come nella pala di san Zeno ...) Maria non ha l'aureola ... sommiamo ⚓ un altro particolare particolare che spiego con una domanda: sempre nella pala di Montefeltro i quattro angeli hanno le ali?
Le noteremo solo se le cerchiamo .... e son ridotte alla parte più alta che svetta di un minimo nei soli due angeli di sinistra. 
Il punto è il seguente. Piero della Francesca stava trasformando un poco alla volta le scene sacre in scene che somigliassero sempre di più alla quotidianità. Maria sarà sempre più simile a noi comuni mortali, Gesù bambino sempre più un bimbo reale e non celestiale. Un altro particolare che troviamo per esempio nella pala di Montefeltro
e in quella di Senigallia 
ci dimostra questo intento, e mi riferisco al corallo al collo del sacro bambino. Questo oggetto non è un simbolo della passione di Cristo. Era un amuleto molto in uso in Campania (aveva questo ruolo ⚓ ai primi del XX° secolo), che si diffuse in tutto il sud e nel centro della penisola. Qualcosa di addirittura non cristiano poiché già nell'antica Roma lo si usava per i bimbi per proteggerli da incubi, crisi epilettiche e per aiutarli durante la crescita dei primi dentini ....


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