Avevo ascoltato per radio, viaggiando,
una canzone di lady Gaga. Musica orecchiabile, accettabile. Un
ritornello quasi ossessivo diceva “I want your love” e la parola
bad ricorreva spesso. Mi capitò successivamente di vedere il video.
Le altre persone presenti reagirono muovendo il corpo a ritmo, mentre
si era seduti ad una cena e la tivù, su un canale tutto musica,
faceva da sottofondo. In quel frangente mi colpì la scarsa attinenza
fra parole e immagini e due momenti nei quali mi era sembrato di
vedere un lacrima sul volto della cantante. I conti non tornavano,
qualcosa strideva, e una volta rincasato, osservai meglio per mezzo
di Youtube.
Non si pensi che sia eccessivo quanto
ora dico. Mi commossi, mi alzai dalla sedia, lasciai lo schermo dopo
aver riavviato la canzone e andai a rileggere per l'ennesima volta la
frase di Don Leavy che scrissi anni fa a matita sul muro della camera
da letto: “Scrivere è trasformare in soldi i nostri momenti
peggiori”. Se tolgo scrivere e metto fare video … ecco, ci siamo.
E non mi ha colpito più di tanto la
sensualità della cantante. E' vero che è uno scricciolo e ho da
sempre un debole per le donnine piccole, è vero che il fisico è,
oserei dire, perfetto, e il musetto, imperfetto, fa “sentire” che
è vera, che è lei, che è un io che tenta disperatamente di
realizzarsi ma ...
Per me la sensualità, raramente riposa
nel corpo di una femmina del mondo civilizzato. Tranne Luciana
Savignano che conobbi personalmente, trovo che sia tutto troppo
artefatto, costruito anche nella sensualità. E un ricordo estremo
che spesso mi addormenta la sera, riappare mentre sto scrivendo. Sono
a Zalau, vicino a Cluj, in Romania. Si sposa una coppia di amici e
per pura coincidenza c'è la sagra del paese proprio nei pochi giorni
della mia permanenza. Spesso si incontravano zingari, ma erano come
isolati, reietti. Nessuno parlava con loro. Mi disse un fratello
della sposa che, se non hai mai fatto l'amore con una zingara non sai
cos'è la sensualità. La mia risposta fu un sorriso
accondiscendente. Io vedevo gente molto sporca, vestita spesso di
stracci e di rado in modo sgargiante. Ci sedemmo ad una tavolata a
ridosso della piazza centrale, mangiammo in allegria e poi mi alzai
per portare via la mia parte di piatti di plastica sporchi e tutto il
resto di bicchieri di plastica e tovaglioli di carta. Avevo visto ai
confini della sagra con una viuzza malmessa, un piccolo recinto che
conteneva qualche bidone per l'immondizia. Mi avviai da solo e mi
accorsi, una volta vicino, che c'era una zingara. Stava fra due
bidoni, ne serena ne a disagio. La prima tentazione mia fu di tornare
indietro, non so dire perché. Forse furono le mani sporchissime con
venature di pelle screpolata nell'incavo fra le dita, ma resistetti
per paura di sommare una umiliazione a mille altre che sicuramente le
toccavano quotidianamente. Mi avvicinai al bidone più distante da
lei e buttai via tutto. Lei mi aveva visto ma ignorava. Quasi che
l'avessi innescata io chiudendo il coperchio, iniziò la musica. Il
volume era alto nella festa, e li arrivava affievolito il ritmo,
folkloristico e invitante. Lei iniziò a muoversi. Piccole quasi
impercettibili sinuosità dei fianchi e del busto, e quelle mani
luride divennero incantevoli disegnando nell'aria segni di un
alfabeto sconosciuto. Ero incantato. Non avevo mai visto nulla di
simile. Ricordo un amico di colore a Minneapolis che mi incitò:
“dai, balla con lei!” e lei era una balena infinita. Ero
imbarazzato ma andai in pista. Ebbene, io come sempre ero goffo, lei
si muoveva come una piuma scossa dal ritmo. Poi mi prese e mi
trasmise, per il tempo di un blues, la sua capacità. Quando tornai
seduto ero di nuovo l'albatro che a terra trascina le ali, sgraziato
fino al ridicolo. Ricordo anche Paloma, un'amica cubana che una sola
volta si lasciò andare a danzare la Santerìa. Ipnotica, divenne
irreale, impalpabile, divina. Ecco cosa non ha più la cultura
occidentale, un contatto con le radici del ritmo, e quella zingara,
da sola era ritmo, ma non esalante la divinità della Santerìa o la
leggerezza di farfalla ritmica della grassa signora di Minneapolis!
Era sola, per l'occidente immondizia fra le immondizie, ma si sentiva
il peso calibrato del suo corpo, il suo autoerotismo nella danza che
era indipendente, non aveva bisogno di me, di te,di nessuno.
Bastavano lei e la musica e si saldavano in un concentrato di
sensualità che diventava in me un a lieve forma di panico. Mi
allontanai senza parole. Agitato. Non mi interessava relazionarmi.
Volevo solo vederla, vederla danzare con se stessa. Tornai con del
cibo e le feci segno di danzare perché era tornata immobile
nonostante la musica. Non mi ascoltò. Prese i mich (polpettine di
carne)e con elegante voracità li mangiò. Ma non aveva finito il
boccone che iniziò una musica che le piaceva e lasciò li il cibo.
Non per me, non per se stessa forse, ma per la musica, di nuovo la
vidi evaporare in una sensualità cosmica. Lasciai ai suoi piedi dei
soldi, come si lascia un ex voto per grazie ricevuta.
Questo a Lady Gaga manca, come le manca
la serenità per danzare così. Dentro non devi avere gioie o
sofferenza. Devi essere vuoto per accogliere il ritmo, la musica.
Un saggio di quella sensazione appena
accennato, lo trovo nel modo di camminare della cantante dei
Barcelona Gipsy Klezmer orchestra, “Djelem djelem” è il brano.
Quel passeggiare è sensualità che va oltre la fame del corpo, che
si appaga in se stesso, nella consapevolezza che quel passo esiste e
che hai avuto la possibilità di vederlo.
Quella sera la dedicai a Lady Gaga. Mi
accorsi che in altri due video lei, alla fine, piangeva. “Born this
way” che stimo, e “Juda” che trovo interessante ma di un
gradino meno elevato.
Forse, se fossi un poco razionale,
dovrei partire da “Born this way”, che mi sembra il video più
importante, ma ho come il sospetto che “bad romance” sia più
spontaneo, più personale, sentito.
Aggiungo poi una considerazione. In
pubblico ho già parlato di questo video. Succede che mi chiedano
dove sia finita l'arte, che non sanno più dove si nasconda in mezzo
a tutto questo commercio, e io portavo sempre come esempio il primo
quarto d'ora della “Carmen” di Francesco Rosi e Tonino Guerra per
mostrare il divario fra quel che l'artista aveva detto e il poco che
loro avevano recepito. Volevo far capire che l'arte c'è. Non muore
mai. Son chiacchiere da indocenti e intellettuali quelle sulla sua
morte! E poi ho iniziato ad utilizzare anche il video “bad romance”
perché tutta la sua qualità sfuggiva. Questo brano altamente
ballabile, era inserito nei canali che diffondono musica commerciale.
La qualità che interessava ai produttori non era certo nel senso, ma
nell'essere all'avanguardia modaiola, un po' kitsch e cosette simili.
Tutte attività che non sfiorano nemmeno il livello del pensiero e la
sensibilità, non sanno nemmeno se esiste. E se invece attendi che
passi l'opera, e ovunque speri che si sia rintanata ma nonostante
tutto un suo lampo ti accechi per un attimo …ecco che allora ci si
concentra su questo insospettato video.
E ora penso sia il caso di venire ai
fatti. Ho meditato molto su come procedere nella spiegazione e ho
deciso come dirò ora, di mettere il tempo del fotogramma espresso in
minuti e secondi in modo che il fruitore, può seguirmi passo a
passo.
Chiedo prima, di fare una cosa.
Meditare su quel che si ricorda del video ed eventualmente
segnarselo, poi vederlo e meditarlo un attimo e trarre delle
conclusioni. Solo a questo punto può avere senso leggere lo scritto
che segue, poiché comprendendo il divario, la voragine che si rivela
fra quanto abbiamo compreso da soli e quanto invece c'era di
sensibile, avremo lo stimolo ad essere più ricettivi in futuro.
BAD ROMANCE
0:01
Uomini in nero (tranne uno che non si
nota sulla sinistra seduto con canottiera bianca). Donne in bianco.
Alcune con mascherina di pizzo. Notare il primo a destra che
ritroveremo. Maschera sulla mascella stile Hannibal, in mano
barattolo dorato tipo birra. Lady g (da ora abbrevio così) in centro
su trono bianco, ma vestita color oro e con occhiali. Sembra che stia
guardando ben oltre quella realtà. Quello che la circonda è il
mondo reale, lei sul suo trono femminile è in una nuvola d'oro che
la esclude e protegge. Gli occhiali stanno per maschera. La maschera
inaugurata nel XX secolo. Prima si nascondeva il viso e si mostravano
gli occhi perché l'intenzione era di non essere riconosciuti, ora
non è un problema la propria identità, ma si vuole occultare il
pensiero che spesso si tradisce dallo sguardo.
Lady G schiaccia inavvertitamente un
pulsante alla sua destra. Parte prima un raggio di luce che in un
certo senso la rende consapevole della realtà che la circonda. Una
frazione di secondo dopo parte la musica.
Segue la visione di un antro semibuio
con qualche contenitore bianco dalle linee morbide che viene colpito
dal raggio di luce come per una cova delle uova, un riscaldamento che
feconda.
Apparizione fugace di una bottiglia di
Vodka Nemirov. Questo fotogramma passa inosservato per il suo vero
senso. Si pensa immediatamente ad una esigenza dello sponsor come
accadrà con la Carrera per gli occhiali e non solo. Invece quello è
il filtro, (chiamiamolo come nelle favole), che la risveglierà. La
scelta di un superalcolico come filtro magico che risveglia all'età
adulta mi sembra una idea buona e … tremenda
0:19
Stanza bianca, contenitori bianchi in
grado di contenere un corpo, sfilano davanti alla macchina da presa.
Sul terzo c'è scritto in rosso “MONSTER” e sotto, sempre in
rosso, una croce.
0:29 Su un vetro, che corrisponde al
quarto muro della sala bianca, appare la scritta “BATH HAUS OF LADY
GAGA”. Noi in questo breve frangente vediamo come il padre o i
parenti che vanno in ospedale per vedere il nuovo nato che di solito
è in una stanza bianca, ci sono i lettini bianchi in fila e i bimbi
sono vestiti di bianco. La similitudine è importante, ci fa
comprendere che si tratta della nascita di corpi.
Si “schiudono” le uova … primo
gesto, che mostra una distanza dalla normale nascita, sono i
movimenti contorti delle mani. Stiamo assistendo alla nascita di una
persona? È questo uno dei passaggi interpretativi più difficili. Si
tratta della nascita di una larva che poi, passando per vari stadi,
mostrati nel video, ma da interpretarsi come evoluzioni interiori, si
unificheranno nell'uscita della farfalla dal bozzolo che sarà
rappresentato dalla finale pelliccia di orso bianco portata come uno
strascico nuziale. Quando da questo guscio esce Lady G, essa è
fisicamente al top dello splendore e la crescita interiore si è
saldata a quella esteriore. Come vedremo la crescita è sofferenza.
Bellissimo l'ultimo stadio della larva, l'abito stravagantisimo sul
verde metallico di McQueen. Quella sequenza, nella stanza da bagno,
luogo dell'evoluzione della larva, sembra assurda e stravaganza pura.
Se consideriamo una serie di fotogrammi come la crescita del bruco
fino a diventare farfalla, tutto si fa chiaro.
0:39
da sette uova escono sette figure
bianche femminili. Una è lady G. sono coperte di latex
semitrasparente bianco che imita la placenta. Lady G è un essere
elementare, inconsapevole di sé al massimo grado. Scopre di avere
una gamba e di averla sollevata lei con grande meraviglia mentre è
nella vasca dove le altre l'hanno messa.
Simbolo vasca. Utero materno.
Immaginare (occorre mooolta fantasia ma è divertente) il rubinetto
di una vasca come il membro e i pomelli di acqua calda e fredda come
testicoli. Il buco della vasca. Ora siete pronti per “sentire” la
vasca come la pancia materna.
E' curioso che questa larva in
incubazione abbia le scarpe... vezzo simpatico di Lady G che
probabilmente le adora e le carica di simbolo. Osserviamo la
capigliatura della larva. Rossa e spettinata. È come se fosse al
grado zero. Da ora in poi la vedremo sempre curata. E' un altro
aspetto della nascita, di un inizio.
Ha l'auricolare. Ovvero è esclusa dal
mondo esterno.
0:47 Lady G allo stadio larvale inizia
ad avere la sensazione del cambiamento e si vede in nero con la
corona e gli occhiali, riflessa in uno specchio bianco.
Ripeto da sempre e lo faccio anche qui,
limportanza del bianco e del nero. Essi si pongono, nella psiche,
agli estremi della gamma cromatica. In un certo senso il bianco è
assenza di colore e il nero è la somma di tutti i colori. La radice
linguistica ci rivela dell'altro: si osservi il vocabolo black e poi
blanco. Da due lingue di ceppo diverso possiamo estrarre una radice
comune, quel BL che dimostra la medesima natura dei due colori. Essi
sono nella psiche profonda, assenza di colore, non sono percepiti
come colore. Mi raccomando, questa considerazione importante perché rivela l'elaborazione inconscia del piano simbolico.
0:48
Primo piano nella vasca della larva
appena nata. Ha occhioni enormi. Si constaterà da un fotogramma
verso la fine che sono stati elaborati così tecnicamente. Danno idea
di innocenza.
Movimenti inconsulti della mano come
se stesse prendendo consapevolezza delle sue possibilità di
movimento.
1:25
Inizia l'intervento del mondo esterno,
e non è gentile …
Due esseri, evidentemente femminili, la
prendono di sorpresa e la estraggono dalla vasca. Lei cerca di
resistere ma la siedono sul bordo con forza.
1:39
Primo piano bellissimo del suo volto,
quasi angelico, biondo. Questa è l'anima che osserva l'evolversi del
corpo.
1:40
Le due violente nutrici, le tolgono la
placenta.
1:45
Gesto di sofferenza e rassegnazione
della larva che vorrebbe rimanere nel suo caos primordiale.
Rappresenta una rassegnazione alla nascita. Ricordare: vasca come
pancia della mamma. Ecco le due ostetriche che ti fanno nascere.
1:47
Le aguzzine le fanno bere a forza la
pozione. Il rifiuto di crescere diventa conscio in chi vede l'età
adulta come mostruosa. Nel video accade. Chiunque sia altro dall'io
di Lady G, definisce i limiti dell'io, costringe alla relazionalità
= uscire dal guscio, costringe a non nutrirsi più solo del proprio
io.
1:54
tentativo estremo di reazione
sputandolo oltre il resto in viso a una delle aguzzine.
1:58
le aguzzine son divenute sette e le
vogliono togliere un cappotto color sacco con scritte nere. Lei si
oppone ma deve cedere. Con pudore, una volta senza cappotto, si copre
le zone del pube e del seno. Qui penso che Lady G avrebbe preferito
girare la scena nuda. Si sa che per lei non sarebbe stato un problema
ed in effetti il senso sarebbe stato più chiaro. Quel gesto di
pudore su un corpo vestito, anche se succintamente, stona ed
allontana dal significato. Si tratta dell'inizio della pubertà
quando le aguzzine pian piano diventano educatrici (madre e natura).
Rappresenta la presa di coscienza del corpo col primo ciclo.
Si alternano immagini di lei larva
nella vasca (si ricordi che rappresenta il percorso dell'io
interiore), che sembra stia tentando di reagire a un incubo.
2:04
Si intravvede per un attimo un gruppo
di uomini. Segue primo piano sul volto di uno di loro che ha un
supporto dorato alla mascella (accentua l'aggressività, riferimento
al protagonista del “Silenzio degli innocenti”)
2:05
Le sette aguzzine iniziano il ruolo di
educatrici. L'insegnamento è la danza. La protagonista prima fatica,
poi diventa più brava di loro. Con la consapevolezza della danza,
che diventa, come in tanti animali strumento di seduzione, Lady G
inizia a diventare protagonista.
2:06
Stanza da bagno ora semi buia. Un corpo
longilineo e lievemente deformato al pc, (vertebre assai
evidenziate), in una gabbia. E' il bruco che sta cambiando, l'io
interiore fa il suo percorso dettato dalla natura come l'io
corporale, oltre allo sviluppo fisiologico cresce con l'apporto
educativo. I due sviluppi sono paralleli e vengono osservati dall'io
anima, quello biondo.
210
Ora vediamo meglio gli uomini. Si
tratta ancora di una massa indistinta quindi riguarda la percezione
generale del maschile. Sono in semicerchio, circa nove. O vestiti di
nero o a torso nudo. Tatuati. Alcuni con strane maschere. L'insieme
rappresenta come il femminile nascente coglie il maschile. Enigmatico
e non solo. Su un tavolino si vede l'elisir che per lei era
sgradevole e che loro gradiscono continuamente (sono quindi il suo
opposto).
2:13
Lady G è divenuta padrona di se stessa
nella danza. Non si oppone più alle educatrici ma si muove in
sintonia con loro.
2:20
Primo piano su un volto maschile. Beve
vodka come fosse acqua. Sguardo duro, bocca aggressiva. Sullo sfondo,
poco nitido ma comprensibile, un altro uomo con una maschera assurda.
Ora la danza di Lady G si fa deciso.
Guida lei le altre. Si vede ancora la larva primordiale
Danzando, Lady G va verso i nove uomini
e sceglie di piacere a quello con la mascella d'oro che era presente
nel fotogramma iniziale. Gli altri fanno scattare gli indici di
gradimento dai computer, modo semplice per rendere visibile una
dinamica sociale interiore.
Il ritornello si fa melodico e
martellante. I want your love viene ripetuto e influenza la nostra
percezione della scena.
3:29
Appare l'abito estremo di Alexander mc
Queen. Lady G, in un altro stadio dell'evoluzione larvale interiore,
ha un abito verde che rimodula le proporzioni del corpo. Si noti che
senza questa interpretazione la scena, che si svolge come le altre
della evoluzione della larva, nella sala della vasca, risulta
incomprensibile, esattamente come la apparizione in penombra, in una
semigabbia di un essere lievemente deformato e con le vertebre
rilevate. Insisto sul denominatore comune della sala della vasca come
luogo della metamorfosi della larva.
3:44
Con uno strascico di pelle completa di
orso bianco, che ne occulta il corpo, Lady G viene inquadrata di
schiena che avanza. Ai due lati trofei di caccia. Cambia
l'inquadratura e vediamo che mister mascella d'oro è seduto sul
letto e beve ovviamente la pozione. Lady G si toglie lo strascico, lo
lascia cadere. Questo è il momento nel quale, la metamorfosi si
conclude e rivela la farfalla che è Lady G nello splendore della sua
tonicità fisica. Nell'avvicinarsi lui, Bevendo vodka, ha fatto un
gesto di sfida al quale lei risponde togliendosi gli occhiali.
3:49
Ora il balletto vede le danzatrici in
rosso e solo Lady G senza mascherina.
3:54
Lady G passa al francese, lingua
considerata più sensuale, e un'inquadratura elegante è di fatto un
omaggio alla collega Madonna.
4:09
Riappare la lady G/ anima che canta con
angoscia e spunta un'altra lacrima, poiché il momento è cruciale e
la sofferenza della metamorfosi riceverà un consenso o un rifiuto.
4:27
Brucia il letto nell'amplesso che
coinvolge tutti i sensi.
4:30
Lacrima sul volto/anima,
pulito, senza rossetto
4:50
torna il balletto che ripete
i passi dei mostri bianchi all'inizio del video.
Ora la sorpresa. Dovrebbe
accadere che lui e lei si consumano nel fuoco dell'amore e invece,
ironia finale, lui che era l'aggressivo, l'immagine spaventosa, ne
esce spolpato e bruciato, quindi non all'altezza di quel sentimento.
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