lunedì 3 agosto 2015

Lady Gaga - Bad Romance



Avevo ascoltato per radio, viaggiando, una canzone di lady Gaga. Musica orecchiabile, accettabile. Un ritornello quasi ossessivo diceva “I want your love” e la parola bad ricorreva spesso. Mi capitò successivamente di vedere il video. Le altre persone presenti reagirono muovendo il corpo a ritmo, mentre si era seduti ad una cena e la tivù, su un canale tutto musica, faceva da sottofondo. In quel frangente mi colpì la scarsa attinenza fra parole e immagini e due momenti nei quali mi era sembrato di vedere un lacrima sul volto della cantante. I conti non tornavano, qualcosa strideva, e una volta rincasato, osservai meglio per mezzo di Youtube.
Non si pensi che sia eccessivo quanto ora dico. Mi commossi, mi alzai dalla sedia, lasciai lo schermo dopo aver riavviato la canzone e andai a rileggere per l'ennesima volta la frase di Don Leavy che scrissi anni fa a matita sul muro della camera da letto: “Scrivere è trasformare in soldi i nostri momenti peggiori”. Se tolgo scrivere e metto fare video … ecco, ci siamo.
E non mi ha colpito più di tanto la sensualità della cantante. E' vero che è uno scricciolo e ho da sempre un debole per le donnine piccole, è vero che il fisico è, oserei dire, perfetto, e il musetto, imperfetto, fa “sentire” che è vera, che è lei, che è un io che tenta disperatamente di realizzarsi ma ...

Per me la sensualità, raramente riposa nel corpo di una femmina del mondo civilizzato. Tranne Luciana Savignano che conobbi personalmente, trovo che sia tutto troppo artefatto, costruito anche nella sensualità. E un ricordo estremo che spesso mi addormenta la sera, riappare mentre sto scrivendo. Sono a Zalau, vicino a Cluj, in Romania. Si sposa una coppia di amici e per pura coincidenza c'è la sagra del paese proprio nei pochi giorni della mia permanenza. Spesso si incontravano zingari, ma erano come isolati, reietti. Nessuno parlava con loro. Mi disse un fratello della sposa che, se non hai mai fatto l'amore con una zingara non sai cos'è la sensualità. La mia risposta fu un sorriso accondiscendente. Io vedevo gente molto sporca, vestita spesso di stracci e di rado in modo sgargiante. Ci sedemmo ad una tavolata a ridosso della piazza centrale, mangiammo in allegria e poi mi alzai per portare via la mia parte di piatti di plastica sporchi e tutto il resto di bicchieri di plastica e tovaglioli di carta. Avevo visto ai confini della sagra con una viuzza malmessa, un piccolo recinto che conteneva qualche bidone per l'immondizia. Mi avviai da solo e mi accorsi, una volta vicino, che c'era una zingara. Stava fra due bidoni, ne serena ne a disagio. La prima tentazione mia fu di tornare indietro, non so dire perché. Forse furono le mani sporchissime con venature di pelle screpolata nell'incavo fra le dita, ma resistetti per paura di sommare una umiliazione a mille altre che sicuramente le toccavano quotidianamente. Mi avvicinai al bidone più distante da lei e buttai via tutto. Lei mi aveva visto ma ignorava. Quasi che l'avessi innescata io chiudendo il coperchio, iniziò la musica. Il volume era alto nella festa, e li arrivava affievolito il ritmo, folkloristico e invitante. Lei iniziò a muoversi. Piccole quasi impercettibili sinuosità dei fianchi e del busto, e quelle mani luride divennero incantevoli disegnando nell'aria segni di un alfabeto sconosciuto. Ero incantato. Non avevo mai visto nulla di simile. Ricordo un amico di colore a Minneapolis che mi incitò: “dai, balla con lei!” e lei era una balena infinita. Ero imbarazzato ma andai in pista. Ebbene, io come sempre ero goffo, lei si muoveva come una piuma scossa dal ritmo. Poi mi prese e mi trasmise, per il tempo di un blues, la sua capacità. Quando tornai seduto ero di nuovo l'albatro che a terra trascina le ali, sgraziato fino al ridicolo. Ricordo anche Paloma, un'amica cubana che una sola volta si lasciò andare a danzare la Santerìa. Ipnotica, divenne irreale, impalpabile, divina. Ecco cosa non ha più la cultura occidentale, un contatto con le radici del ritmo, e quella zingara, da sola era ritmo, ma non esalante la divinità della Santerìa o la leggerezza di farfalla ritmica della grassa signora di Minneapolis! Era sola, per l'occidente immondizia fra le immondizie, ma si sentiva il peso calibrato del suo corpo, il suo autoerotismo nella danza che era indipendente, non aveva bisogno di me, di te,di nessuno. Bastavano lei e la musica e si saldavano in un concentrato di sensualità che diventava in me un a lieve forma di panico. Mi allontanai senza parole. Agitato. Non mi interessava relazionarmi. Volevo solo vederla, vederla danzare con se stessa. Tornai con del cibo e le feci segno di danzare perché era tornata immobile nonostante la musica. Non mi ascoltò. Prese i mich (polpettine di carne)e con elegante voracità li mangiò. Ma non aveva finito il boccone che iniziò una musica che le piaceva e lasciò li il cibo. Non per me, non per se stessa forse, ma per la musica, di nuovo la vidi evaporare in una sensualità cosmica. Lasciai ai suoi piedi dei soldi, come si lascia un ex voto per grazie ricevuta.

Questo a Lady Gaga manca, come le manca la serenità per danzare così. Dentro non devi avere gioie o sofferenza. Devi essere vuoto per accogliere il ritmo, la musica.
Un saggio di quella sensazione appena accennato, lo trovo nel modo di camminare della cantante dei Barcelona Gipsy Klezmer orchestra, “Djelem djelem” è il brano. Quel passeggiare è sensualità che va oltre la fame del corpo, che si appaga in se stesso, nella consapevolezza che quel passo esiste e che hai avuto la possibilità di vederlo.

Quella sera la dedicai a Lady Gaga. Mi accorsi che in altri due video lei, alla fine, piangeva. “Born this way” che stimo, e “Juda” che trovo interessante ma di un gradino meno elevato.

Forse, se fossi un poco razionale, dovrei partire da “Born this way”, che mi sembra il video più importante, ma ho come il sospetto che “bad romance” sia più spontaneo, più personale, sentito.

Aggiungo poi una considerazione. In pubblico ho già parlato di questo video. Succede che mi chiedano dove sia finita l'arte, che non sanno più dove si nasconda in mezzo a tutto questo commercio, e io portavo sempre come esempio il primo quarto d'ora della “Carmen” di Francesco Rosi e Tonino Guerra per mostrare il divario fra quel che l'artista aveva detto e il poco che loro avevano recepito. Volevo far capire che l'arte c'è. Non muore mai. Son chiacchiere da indocenti e intellettuali quelle sulla sua morte! E poi ho iniziato ad utilizzare anche il video “bad romance” perché tutta la sua qualità sfuggiva. Questo brano altamente ballabile, era inserito nei canali che diffondono musica commerciale. La qualità che interessava ai produttori non era certo nel senso, ma nell'essere all'avanguardia modaiola, un po' kitsch e cosette simili. Tutte attività che non sfiorano nemmeno il livello del pensiero e la sensibilità, non sanno nemmeno se esiste. E se invece attendi che passi l'opera, e ovunque speri che si sia rintanata ma nonostante tutto un suo lampo ti accechi per un attimo …ecco che allora ci si concentra su questo insospettato video.

E ora penso sia il caso di venire ai fatti. Ho meditato molto su come procedere nella spiegazione e ho deciso come dirò ora, di mettere il tempo del fotogramma espresso in minuti e secondi in modo che il fruitore, può seguirmi passo a passo.

Chiedo prima, di fare una cosa. Meditare su quel che si ricorda del video ed eventualmente segnarselo, poi vederlo e meditarlo un attimo e trarre delle conclusioni. Solo a questo punto può avere senso leggere lo scritto che segue, poiché comprendendo il divario, la voragine che si rivela fra quanto abbiamo compreso da soli e quanto invece c'era di sensibile, avremo lo stimolo ad essere più ricettivi in futuro.

BAD ROMANCE

0:01
Uomini in nero (tranne uno che non si nota sulla sinistra seduto con canottiera bianca). Donne in bianco. Alcune con mascherina di pizzo. Notare il primo a destra che ritroveremo. Maschera sulla mascella stile Hannibal, in mano barattolo dorato tipo birra. Lady g (da ora abbrevio così) in centro su trono bianco, ma vestita color oro e con occhiali. Sembra che stia guardando ben oltre quella realtà. Quello che la circonda è il mondo reale, lei sul suo trono femminile è in una nuvola d'oro che la esclude e protegge. Gli occhiali stanno per maschera. La maschera inaugurata nel XX secolo. Prima si nascondeva il viso e si mostravano gli occhi perché l'intenzione era di non essere riconosciuti, ora non è un problema la propria identità, ma si vuole occultare il pensiero che spesso si tradisce dallo sguardo.

Lady G schiaccia inavvertitamente un pulsante alla sua destra. Parte prima un raggio di luce che in un certo senso la rende consapevole della realtà che la circonda. Una frazione di secondo dopo parte la musica.

Segue la visione di un antro semibuio con qualche contenitore bianco dalle linee morbide che viene colpito dal raggio di luce come per una cova delle uova, un riscaldamento che feconda.

Apparizione fugace di una bottiglia di Vodka Nemirov. Questo fotogramma passa inosservato per il suo vero senso. Si pensa immediatamente ad una esigenza dello sponsor come accadrà con la Carrera per gli occhiali e non solo. Invece quello è il filtro, (chiamiamolo come nelle favole), che la risveglierà. La scelta di un superalcolico come filtro magico che risveglia all'età adulta mi sembra una idea buona e … tremenda

0:19
Stanza bianca, contenitori bianchi in grado di contenere un corpo, sfilano davanti alla macchina da presa. Sul terzo c'è scritto in rosso “MONSTER” e sotto, sempre in rosso, una croce.

0:29 Su un vetro, che corrisponde al quarto muro della sala bianca, appare la scritta “BATH HAUS OF LADY GAGA”. Noi in questo breve frangente vediamo come il padre o i parenti che vanno in ospedale per vedere il nuovo nato che di solito è in una stanza bianca, ci sono i lettini bianchi in fila e i bimbi sono vestiti di bianco. La similitudine è importante, ci fa comprendere che si tratta della nascita di corpi.
Si “schiudono” le uova … primo gesto, che mostra una distanza dalla normale nascita, sono i movimenti contorti delle mani. Stiamo assistendo alla nascita di una persona? È questo uno dei passaggi interpretativi più difficili. Si tratta della nascita di una larva che poi, passando per vari stadi, mostrati nel video, ma da interpretarsi come evoluzioni interiori, si unificheranno nell'uscita della farfalla dal bozzolo che sarà rappresentato dalla finale pelliccia di orso bianco portata come uno strascico nuziale. Quando da questo guscio esce Lady G, essa è fisicamente al top dello splendore e la crescita interiore si è saldata a quella esteriore. Come vedremo la crescita è sofferenza. Bellissimo l'ultimo stadio della larva, l'abito stravagantisimo sul verde metallico di McQueen. Quella sequenza, nella stanza da bagno, luogo dell'evoluzione della larva, sembra assurda e stravaganza pura. Se consideriamo una serie di fotogrammi come la crescita del bruco fino a diventare farfalla, tutto si fa chiaro.

0:39
da sette uova escono sette figure bianche femminili. Una è lady G. sono coperte di latex semitrasparente bianco che imita la placenta. Lady G è un essere elementare, inconsapevole di sé al massimo grado. Scopre di avere una gamba e di averla sollevata lei con grande meraviglia mentre è nella vasca dove le altre l'hanno messa.
Simbolo vasca. Utero materno. Immaginare (occorre mooolta fantasia ma è divertente) il rubinetto di una vasca come il membro e i pomelli di acqua calda e fredda come testicoli. Il buco della vasca. Ora siete pronti per “sentire” la vasca come la pancia materna.
E' curioso che questa larva in incubazione abbia le scarpe... vezzo simpatico di Lady G che probabilmente le adora e le carica di simbolo. Osserviamo la capigliatura della larva. Rossa e spettinata. È come se fosse al grado zero. Da ora in poi la vedremo sempre curata. E' un altro aspetto della nascita, di un inizio.
Ha l'auricolare. Ovvero è esclusa dal mondo esterno.

0:47 Lady G allo stadio larvale inizia ad avere la sensazione del cambiamento e si vede in nero con la corona e gli occhiali, riflessa in uno specchio bianco.
Ripeto da sempre e lo faccio anche qui, limportanza del bianco e del nero. Essi si pongono, nella psiche, agli estremi della gamma cromatica. In un certo senso il bianco è assenza di colore e il nero è la somma di tutti i colori. La radice linguistica ci rivela dell'altro: si osservi il vocabolo black e poi blanco. Da due lingue di ceppo diverso possiamo estrarre una radice comune, quel BL che dimostra la medesima natura dei due colori. Essi sono nella psiche profonda, assenza di colore, non sono percepiti come colore. Mi raccomando, questa considerazione importante perché rivela l'elaborazione inconscia del piano simbolico.

0:48
Primo piano nella vasca della larva appena nata. Ha occhioni enormi. Si constaterà da un fotogramma verso la fine che sono stati elaborati così tecnicamente. Danno idea di innocenza.
Movimenti inconsulti della mano come se stesse prendendo consapevolezza delle sue possibilità di movimento.

1:25
Inizia l'intervento del mondo esterno, e non è gentile …
Due esseri, evidentemente femminili, la prendono di sorpresa e la estraggono dalla vasca. Lei cerca di resistere ma la siedono sul bordo con forza.

1:39
Primo piano bellissimo del suo volto, quasi angelico, biondo. Questa è l'anima che osserva l'evolversi del corpo.

1:40
Le due violente nutrici, le tolgono la placenta.

1:45
Gesto di sofferenza e rassegnazione della larva che vorrebbe rimanere nel suo caos primordiale. Rappresenta una rassegnazione alla nascita. Ricordare: vasca come pancia della mamma. Ecco le due ostetriche che ti fanno nascere.

1:47
Le aguzzine le fanno bere a forza la pozione. Il rifiuto di crescere diventa conscio in chi vede l'età adulta come mostruosa. Nel video accade. Chiunque sia altro dall'io di Lady G, definisce i limiti dell'io, costringe alla relazionalità = uscire dal guscio, costringe a non nutrirsi più solo del proprio io.

1:54
tentativo estremo di reazione sputandolo oltre il resto in viso a una delle aguzzine.

1:58
le aguzzine son divenute sette e le vogliono togliere un cappotto color sacco con scritte nere. Lei si oppone ma deve cedere. Con pudore, una volta senza cappotto, si copre le zone del pube e del seno. Qui penso che Lady G avrebbe preferito girare la scena nuda. Si sa che per lei non sarebbe stato un problema ed in effetti il senso sarebbe stato più chiaro. Quel gesto di pudore su un corpo vestito, anche se succintamente, stona ed allontana dal significato. Si tratta dell'inizio della pubertà quando le aguzzine pian piano diventano educatrici (madre e natura). Rappresenta la presa di coscienza del corpo col primo ciclo.
Si alternano immagini di lei larva nella vasca (si ricordi che rappresenta il percorso dell'io interiore), che sembra stia tentando di reagire a un incubo.

2:04
Si intravvede per un attimo un gruppo di uomini. Segue primo piano sul volto di uno di loro che ha un supporto dorato alla mascella (accentua l'aggressività, riferimento al protagonista del “Silenzio degli innocenti”)
2:05
Le sette aguzzine iniziano il ruolo di educatrici. L'insegnamento è la danza. La protagonista prima fatica, poi diventa più brava di loro. Con la consapevolezza della danza, che diventa, come in tanti animali strumento di seduzione, Lady G inizia a diventare protagonista.

2:06
Stanza da bagno ora semi buia. Un corpo longilineo e lievemente deformato al pc, (vertebre assai evidenziate), in una gabbia. E' il bruco che sta cambiando, l'io interiore fa il suo percorso dettato dalla natura come l'io corporale, oltre allo sviluppo fisiologico cresce con l'apporto educativo. I due sviluppi sono paralleli e vengono osservati dall'io anima, quello biondo.

210
Ora vediamo meglio gli uomini. Si tratta ancora di una massa indistinta quindi riguarda la percezione generale del maschile. Sono in semicerchio, circa nove. O vestiti di nero o a torso nudo. Tatuati. Alcuni con strane maschere. L'insieme rappresenta come il femminile nascente coglie il maschile. Enigmatico e non solo. Su un tavolino si vede l'elisir che per lei era sgradevole e che loro gradiscono continuamente (sono quindi il suo opposto).

2:13
Lady G è divenuta padrona di se stessa nella danza. Non si oppone più alle educatrici ma si muove in sintonia con loro.

2:20
Primo piano su un volto maschile. Beve vodka come fosse acqua. Sguardo duro, bocca aggressiva. Sullo sfondo, poco nitido ma comprensibile, un altro uomo con una maschera assurda.

Ora la danza di Lady G si fa deciso. Guida lei le altre. Si vede ancora la larva primordiale
Danzando, Lady G va verso i nove uomini e sceglie di piacere a quello con la mascella d'oro che era presente nel fotogramma iniziale. Gli altri fanno scattare gli indici di gradimento dai computer, modo semplice per rendere visibile una dinamica sociale interiore.

Il ritornello si fa melodico e martellante. I want your love viene ripetuto e influenza la nostra percezione della scena.

3:29
Appare l'abito estremo di Alexander mc Queen. Lady G, in un altro stadio dell'evoluzione larvale interiore, ha un abito verde che rimodula le proporzioni del corpo. Si noti che senza questa interpretazione la scena, che si svolge come le altre della evoluzione della larva, nella sala della vasca, risulta incomprensibile, esattamente come la apparizione in penombra, in una semigabbia di un essere lievemente deformato e con le vertebre rilevate. Insisto sul denominatore comune della sala della vasca come luogo della metamorfosi della larva.

3:44
Con uno strascico di pelle completa di orso bianco, che ne occulta il corpo, Lady G viene inquadrata di schiena che avanza. Ai due lati trofei di caccia. Cambia l'inquadratura e vediamo che mister mascella d'oro è seduto sul letto e beve ovviamente la pozione. Lady G si toglie lo strascico, lo lascia cadere. Questo è il momento nel quale, la metamorfosi si conclude e rivela la farfalla che è Lady G nello splendore della sua tonicità fisica. Nell'avvicinarsi lui, Bevendo vodka, ha fatto un gesto di sfida al quale lei risponde togliendosi gli occhiali.

3:49
Ora il balletto vede le danzatrici in rosso e solo Lady G senza mascherina.
3:54
Lady G passa al francese, lingua considerata più sensuale, e un'inquadratura elegante è di fatto un omaggio alla collega Madonna.

4:09
Riappare la lady G/ anima che canta con angoscia e spunta un'altra lacrima, poiché il momento è cruciale e la sofferenza della metamorfosi riceverà un consenso o un rifiuto.

4:27
Brucia il letto nell'amplesso che coinvolge tutti i sensi.

4:30
Lacrima sul volto/anima, pulito, senza rossetto

4:50
torna il balletto che ripete i passi dei mostri bianchi all'inizio del video.

Ora la sorpresa. Dovrebbe accadere che lui e lei si consumano nel fuoco dell'amore e invece, ironia finale, lui che era l'aggressivo, l'immagine spaventosa, ne esce spolpato e bruciato, quindi non all'altezza di quel sentimento.




























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