Inizio di ottobre del 2012. da tanto
non scrivo sul blog. Questo “libro” al quale attacco ogni tanto
qualche pagina. Non l'ho trascurato per eccesso di impegni. Mi è
venuta a mancare la verve, la spinta che porta a voler far parte del
mondo. Io cerco di farlo con gentilezza, ma un eccesso di pattume
nella mia quotidianità e nel mondo mi ha reso inerme e mi son
chiuso. La solita domanda. Perché farlo? Per chi? È come il poeta
che si domanda perché cantare. Capita anche a me, che secondo
alcuni, grazie al cielo pochissimi, ho pure la disgrazia di essere
poeta. (Si ricordi che in Toscana si dice “sei un poeta” per dire
che uno è matto...), ma poi penso a un ricordo di Albert
Schweitzer. È l'alba, il pigmeo si sveglia e osserva il sole che
sorge. È in piedi, ben composto, e per l'emozione causata da quello
spettacolo immenso, dalla bocca gli esce un canto. Niente di
calcolato, di meditato. Esce. Quel verso forse gutturale, forse
stonato è poesia. È la sua radice vera, profonda.
Ieri sera dunque, dopo aver ignorato
completamente il blog per molto tempo decido di verificare, così,
con l'indifferenza di chi non sa che fare per riempire un minutino,
quanti lettori ho accumulato. Ed ecco la sorpresa. Il numero è
aumentato in maniera che giudico spropositata. Sì. È la parola
giusta. I miei argomenti son spesso troppo originali, qualcuno li ha
definiti stravaganti. Sicuramente faticosi, e si tratta di “roba”
che interessa a pochissima gente. Così la penso, e quell'impennata
di lettori, di frugatori, non mi lusinga. Tendo a pensare ad una
persona folle, che lo apre centinaia di volte alla settimana perché
ha approvato forse fraintendendo, qualcosa che ho detto.
Mi è anche capitato ieri che
insistentemente mi abbiano chiesto cosa ne penso di una diatriba fra
artisti della penna, che ha impegnato i quotidiani ultimamante.
I quotidiani.... lo ripeto: il barone
di Charlus, dalla Recherche di Proust, diceva che leggere è come
lavarsi le mani, lo si fa spesso come un rito, ma non ci si fa caso
più di tanto.
E poi, cos'è un quotidiano? Per me la
compagnia mentre bevo un caffè in un bar. Raramente lo compro, e con
rassegnazione lo sfoglio perché un residuo di speranza mi fa ancora
sperare che possa esserci qualcosa di buono. Sono parole che durano
un giorno ...
Ma è tutta manipolazione. È quel che
dobbiamo credere che sia.
Un esempio: muore Gheddafi. È evidente
che quell'uomo sapeva tanto e quel tanto per qualcuno era utile ma
per altri un fastidio insopportabile. Dai giornali sappiamo che è
morto. Colpo alla testa. Questo è il fatto. L'unica cosa certa.
Ebbene, chi è stato? Ci dicono che un popolano ha provveduto. Anche
questa notizia entra nei nostri cervelli come fatto, ma lo è?
Ebbene, sentite questa: le elezioni di un certo presidente francese
erano state sovvenzionate da Gheddafi. Un figlio ne aveva già
parlato nella speranza di ammutolire il protagonismo francese proprio
nella “liberazione” della Libia dal dittatore. Ma
quell'esecuzione non è stata forse un modo spiccio per liberarsi di
un pericolo da parte di una sola persona assai potente? Gheddafi
aveva un telefono satellitare. Il presidente della Siria, ottenendo
in cambio un calo di pressione mediatica sul suo stato, lo dà ai
francesi. Questi localizzano il dittatore e Pam!
Quanti giornali ne hanno parlato?
Uno....
Veniamo ora al problema dei suicidi che
stanno accadendo in questo periodo. Fino a qualche mese fa se ne
parlava. La evidente durezza di questo evento che non prometteva
certo di calare, diventava una cattiva coscienza per banche ed
economisti. Il fatto che delle decisioni dall'alto costassero vite
umane avrebbe costretto a fare i conti con la coscienza appunto, ma
non in privato, perché si sa che chi non ce l'ha risolve il problema
alla radice, ma nei confronti della collettività. La coscienza di un
economista e di una banca si chiama bilancio... Quando una nazione
chiede spiegazioni e fa notare che certe scelte non si limitano a
“far tirare la cinghia” ma uccidono, economisti e banche devono
per forza agire. Dimostrarsi indifferenti verso la morte è un reato
morale inconcepibile. Ed infatti hanno reagito. Prima con fastidio,
poi dicendo che il dato non deviava di molto dalle statistiche (ma
esiste un ragionamento più squallido?) e alla fine imponendo ai
media il silenzio sull'argomento. Fateci caso. Non se ne parla più.
Mi risulta solo che la settimana scorsa durante il question time alla
camera, alcuni senatori del veneto, regione che sembra soffrire
maggior mente di questa strage, abbiano chiesto spiegazioni. Per il
resto silenzio.
Ora vi offro una definizione.
Da tante cose si comprende che in uno
stato esiste una dittatura. Per esempio dalla mancanza di libertà di
stampa. Abbiamo un dato di fatto. La stampa non è libera e ce lo
dimostra che il problema ineludibile dei suicidi causa crisi
economica, viene invece eluso in blocco. Si noti che non un
giornalista ne parla. Potrei ipotizzare una linea interpretativa, ma
potrebbe essere sfalsa... le testate appartengono a potentati
economici. I potentati economici dipendono da banche. La politica da
anni dipende dalle banche. Si dà un ordine, il direttore del
giornale lo riceve e quando deve dare l'ok per la stampa ha ben cura
di cancellare certe notizie. Quale scusa addurre? Per esempio che
sono notizie destabilizzanti... ma è peggio ancora non porsi certi
problemi....
Per chi ha dubbi sul potere delle
banche mettiamo in chiaro una cosuccia.... Berlusconi, che è
simpatico ma come politico è una frana, non è saltato per mancanza
di voti. Si è alzato una mattina e ha scoperto che le banche avevano
tolto i fidi alle sue aziende. Ha avuto meno di un attimo per
decidere. Crollo di un impero o mollare la poltrona. Voi cosa avreste
fatto? E fate caso che anche questa vicenda non l'avete trovata sui
giornali ...
Ora, il giornalista non è libero. È
un dato di fatto. Accade poi che l'attuale direttore di una testata,
“Il Giornale”, si trovi assegnato più di un anno di carcere per
un articolo firmato Dreyfus che è un evidente pseudonimo carico di
storia. Condizionale e fuori poiché è la prima condanna, ma il
segnale è forte. Viene messo subito in gioco come possibile
attentato alla libertà di stampa, ma c'è un paradosso ridicolo che
sembra sfuggire... la stampa non è libera da anni! Cosa sta quindi
accadendo? Che una lite quasi privata fra un magistrato e un
giornalista che mi risulta essere, viene elevato a sistema per
dimostrare il contrario della realtà.
La libertà di stampa comunque, si
scontra spesso anche con la libertà sfrenata di dire idiozie.
L'ordine dei giornalisti in effetti è un “disordine” che non
offre nessuna direttiva accettabile e vi porto un esempio, Emilio
Fede, che io considero il punto zero dello squallore, fu cacciato
dall'ordine dei giornalisti di Milano. Conoscevo personalmente una
delle persone che votò per espellerlo. Cos'è accaduto? Il piccolo
Emilio si è iscritto in un'altra città...
Quel giornalista che si è beccato
qualche mesetto di carcere è poi in effetti così puro? Mi risulta
che tempo fa disse ad un blogger, durante un programma televisivo,
che meritava di essere menato, cosa che il giorno dopo accadde ... E
altre sue esternazioni di questa “vittima” mi sembrano coerenti
solo col cattivo gusto. Ma non era meglio spedirlo a raccogliere le
pesche già da un pezzo? E invece ora è pure appunto una vittima,
una bandiera della libertà di stampa …
Morale. Niente libertà di stampa e
quando un giornalista di un sistema manovrato, annusa di striscio la
galera ecco che diventa un martire …
E abbiamo un altro caso che mi fa
sorridere ed è in fondo la causa che mi ha portato a scrivere queste
righe. Una persona, definita erroneamente scrittore, di recente ha
querelato un presunto poeta perché su facebook avrebbe stroncato il
suo ultimo parto letterario …
Del poeta mi disinteresso. Mi permetto
solo di proporre di essere parchi con l'assegnazione di un titolo
tanto raro e prezioso. Non basta scrivere poesie per essere
incoronato poeta …
Del presunto scrittore invece qualcosa
dico. Si chiama Carofiglio. È un ex magistrato, attualmente senatore
del partito democratico e appunto scrittore.
Analizziamo con calma. Ex magistrato …
questo vuol dire che se gli gira male le leggi le conosce bene e ti
mette in ginocchio come vuole. È un po come quando da ragazzi il
compagno di scuola più grosso ti pestava per la merenda …
Senatore del partito democratico:
questo pseudopartito è il relitto della sinistra italiana. Barcone
sfondato governato attualmente da una ex democristiana e con un
segretario che assomiglia un po' troppo a Gargamella (i Puffi …).
Partito che considero ridicolo e dannosissimo da sempre. Prima si
chiamava pci (minuscolo voluto), poi pdi e ora pd. Cambiano nomi ma
la gentaglia no e in più si è aggregato pure qualche ex
democristiano … ho sempre detto che la sinistra aveva l'abitudine
di considerarsi la più intelligente. Ha così occupato i posti della
cultura senza fare cultura e confondendo sistematicamente il non
ruolo dell'intellettuale col ruolo indubbiamente meno controllabile e
più irrazionale dell'artista ma sicuramente fecondo.
Ebbene.... questo personaggio è di
sinistra ….( preciso che personalmente non sono allineato con
nessuno. Sono veramente libero). Ricordo di sfuggita che mi hanno
fatto notare che per chi va a votare il pd rappresenta comunque il
male minore. Ammetto che è vero, ma non c'è proprio di meglio in
Italia, del male minore?
E' scrittore! Ho letto qualcosa … non
lo è.
È vero che si impara a scrivere alle
elementari, ma mettere insieme delle parole ed essere scrittore sono
dimensioni che vanno tenute ben separate.
È poi anche capitato che abbia letto
qualcosa di suo. La solita caccia nei mercatini dell'usato, ne trovo
un paio, li inizio ma non reggo e mi trovo seriamente indeciso se
buttarli via o donarli, come spesso faccio, a qualche biblioteca o
amico. No. Li ho gettati. Per me la letteratura non è un gioco o un
passatempo. E mi sarei sentito in colpa per il tempo che avrei fatto
perdere ad altri. Regalo Erri di Luca, la Capriolo, Vassalli,
Bulgakov eccetera e quando li trovo nei mercatini dell'usato li
compro per liberarli da quella ingiusta e vergognosa situazione, ma
regalare un libro di quella persona.....! No e basta.
Ora. Sappiamo che il mercato librario è
pieno di roba “da ardere” o da carta igienica che però spesso
è pubblicizzata così bene che vende che è un piacere. Sembra che
questo senatore abbia superato i tre milioni di copie.... Ma come mai
non mi commuovo? Perché so come funziona quel mondo. Ho pure
scoperto qualche giorno fa che un suo libro è nella categoria
Vintage. Per comprendere è il caso di leggersi il post che analizza
un cartellone pubblicitario. Si tratta in parole povere di
un'operazione commerciale supplementare per vendere l'invenduto e si
spaccia per Vintage della “roba” che spesso non dista nemmeno un
anno dalla prima pubblicazione. Evidentemente dei flop, ma quel che
importa è solo vendere.
Perché il senatore “sinistrato” si
è offeso? In un'intervista avrebbe detto che quando si arriva
all'offesa, che va ben oltre un giudizio quindi, secondo lui si deve
reagire. Venendo al sodo la parola incriminata è “scribacchino”.
Il senatore sinistrato ci fa notare che sul Devoto Oli quel vocabolo
è definito un dispregiativo.
E qui esplodo. Ma vai a lavorare pezzo
di XXXXXXX! Frequentare salotti e salottini e ambienti viscidi ti ha
fatto perdere il senso della realtà! Non sai scrivere! Ti atteggi e
il tuo essere finto fa tenerezza. Una dolce euchessina e via a fare
un po' di fatica per tornare nella realtà. È evidentissimo che stai
rattoppando una situazione che ti è sfuggita di mano. Non ti
aspettavi la reazione compatta dei letterati e ora non puoi ammettere
la verità, ovvero che hai reagito in modo bassamente emotivo ad un
giudizio negativo dimostrando che ritieni ti siano dovuti allori e
salamelecchi.
Ma in Italia va diversamente. Si deve
aspettare la dipartita. Non ho dubbi, la morte ci libera di molti
rompiscatole. Per ora e finché campa questo scrittore sinistrato
pretenderà di essere ciò che non è fino all'ultimo respiro, e
l'etichetta di scrittore, si sa, la si può appiccicare a chiunque,
particolarmente quando ha le raccomandazioni per pubblicare e la
possibilità di masturbare abbondantemente i media. Accade così che,
solo per il fatto di essersi reso visibile, stato comprato.
Ora querela anche me? Io son meno di
niente. Quel che dico non è su facebook e comunque, anche se fosse,
a chi non ha niente niente si può togliere.
Mi dispiace invece che l'Italia sia
infestata da questi personaggi finti fino all'esasperazione....
Un ultima considerazione. Il libro
incriminato era finalista al premio strega (minuscolo voluto) e pare
che sia arrivato secondo. Ma cosa sono i premi letterari in Italia? E
comunque in generale, fate caso che i migliori da sempre, vincono o
hanno vinto quasi per caso e comunque quasi mai....
Ho la sensazione che ad uno scrittore
serio la scoperta di avere vinto certi premi, dovrebbe risultare
preoccupante.... E comunque in generale si tratta di spartizioni di
case editrici. Son cose risapute e anche in questo Carofiglio si
dimostra un cacciatore di medaglie … di latta.
E poi, per concludere: ma un senatore
non ha proprio niente da fare? Scrivere romanzi richiede tempo. Non è
esattamente come fare due chiacchiere al bar. Come fa questo
personaggio a trovare tempo per due ruoli che, se svolti
coscienziosamente richiedono tutto il nostro tempo? Mah. Misteri
d'Italia ...
condivido pienamente, la meteora Carofiglio è davvero indigesta, se poi sommiamo anche il fratello aspirante fumettista,scrittore (a 40 anni ha pensato che una sua autobiografia potesse interessare qualcuno), attore,architetto, e non so che altro, con la mamma "scrittrice", davvero, come direbbe Fullin, "Siamo circondati!"
RispondiEliminadiceva van Gog:"per riuscire ci vuole ambizione, ma l'ambizione mi sembra assurda". questa è la chiave in negativo non solo di Carofiglio. in arte non c'è tempo per l'ambizione. riuscire ad Essere è talmente impegnativo che il tempo per le ambizioni non rimane nemmeno ad un genio ....ciao
RispondiElimina