lunedì 1 ottobre 2012

"caro" ..... Carofiglio


Inizio di ottobre del 2012. da tanto non scrivo sul blog. Questo “libro” al quale attacco ogni tanto qualche pagina. Non l'ho trascurato per eccesso di impegni. Mi è venuta a mancare la verve, la spinta che porta a voler far parte del mondo. Io cerco di farlo con gentilezza, ma un eccesso di pattume nella mia quotidianità e nel mondo mi ha reso inerme e mi son chiuso. La solita domanda. Perché farlo? Per chi? È come il poeta che si domanda perché cantare. Capita anche a me, che secondo alcuni, grazie al cielo pochissimi, ho pure la disgrazia di essere poeta. (Si ricordi che in Toscana si dice “sei un poeta” per dire che uno è matto...), ma poi penso a un ricordo di Albert Schweitzer. È l'alba, il pigmeo si sveglia e osserva il sole che sorge. È in piedi, ben composto, e per l'emozione causata da quello spettacolo immenso, dalla bocca gli esce un canto. Niente di calcolato, di meditato. Esce. Quel verso forse gutturale, forse stonato è poesia. È la sua radice vera, profonda.



Ieri sera dunque, dopo aver ignorato completamente il blog per molto tempo decido di verificare, così, con l'indifferenza di chi non sa che fare per riempire un minutino, quanti lettori ho accumulato. Ed ecco la sorpresa. Il numero è aumentato in maniera che giudico spropositata. Sì. È la parola giusta. I miei argomenti son spesso troppo originali, qualcuno li ha definiti stravaganti. Sicuramente faticosi, e si tratta di “roba” che interessa a pochissima gente. Così la penso, e quell'impennata di lettori, di frugatori, non mi lusinga. Tendo a pensare ad una persona folle, che lo apre centinaia di volte alla settimana perché ha approvato forse fraintendendo, qualcosa che ho detto.



Mi è anche capitato ieri che insistentemente mi abbiano chiesto cosa ne penso di una diatriba fra artisti della penna, che ha impegnato i quotidiani ultimamante.



I quotidiani.... lo ripeto: il barone di Charlus, dalla Recherche di Proust, diceva che leggere è come lavarsi le mani, lo si fa spesso come un rito, ma non ci si fa caso più di tanto.



E poi, cos'è un quotidiano? Per me la compagnia mentre bevo un caffè in un bar. Raramente lo compro, e con rassegnazione lo sfoglio perché un residuo di speranza mi fa ancora sperare che possa esserci qualcosa di buono. Sono parole che durano un giorno ...



Ma è tutta manipolazione. È quel che dobbiamo credere che sia.

Un esempio: muore Gheddafi. È evidente che quell'uomo sapeva tanto e quel tanto per qualcuno era utile ma per altri un fastidio insopportabile. Dai giornali sappiamo che è morto. Colpo alla testa. Questo è il fatto. L'unica cosa certa. Ebbene, chi è stato? Ci dicono che un popolano ha provveduto. Anche questa notizia entra nei nostri cervelli come fatto, ma lo è? Ebbene, sentite questa: le elezioni di un certo presidente francese erano state sovvenzionate da Gheddafi. Un figlio ne aveva già parlato nella speranza di ammutolire il protagonismo francese proprio nella “liberazione” della Libia dal dittatore. Ma quell'esecuzione non è stata forse un modo spiccio per liberarsi di un pericolo da parte di una sola persona assai potente? Gheddafi aveva un telefono satellitare. Il presidente della Siria, ottenendo in cambio un calo di pressione mediatica sul suo stato, lo dà ai francesi. Questi localizzano il dittatore e Pam!



Quanti giornali ne hanno parlato? Uno....



Veniamo ora al problema dei suicidi che stanno accadendo in questo periodo. Fino a qualche mese fa se ne parlava. La evidente durezza di questo evento che non prometteva certo di calare, diventava una cattiva coscienza per banche ed economisti. Il fatto che delle decisioni dall'alto costassero vite umane avrebbe costretto a fare i conti con la coscienza appunto, ma non in privato, perché si sa che chi non ce l'ha risolve il problema alla radice, ma nei confronti della collettività. La coscienza di un economista e di una banca si chiama bilancio... Quando una nazione chiede spiegazioni e fa notare che certe scelte non si limitano a “far tirare la cinghia” ma uccidono, economisti e banche devono per forza agire. Dimostrarsi indifferenti verso la morte è un reato morale inconcepibile. Ed infatti hanno reagito. Prima con fastidio, poi dicendo che il dato non deviava di molto dalle statistiche (ma esiste un ragionamento più squallido?) e alla fine imponendo ai media il silenzio sull'argomento. Fateci caso. Non se ne parla più. Mi risulta solo che la settimana scorsa durante il question time alla camera, alcuni senatori del veneto, regione che sembra soffrire maggior mente di questa strage, abbiano chiesto spiegazioni. Per il resto silenzio.

Ora vi offro una definizione.

Da tante cose si comprende che in uno stato esiste una dittatura. Per esempio dalla mancanza di libertà di stampa. Abbiamo un dato di fatto. La stampa non è libera e ce lo dimostra che il problema ineludibile dei suicidi causa crisi economica, viene invece eluso in blocco. Si noti che non un giornalista ne parla. Potrei ipotizzare una linea interpretativa, ma potrebbe essere sfalsa... le testate appartengono a potentati economici. I potentati economici dipendono da banche. La politica da anni dipende dalle banche. Si dà un ordine, il direttore del giornale lo riceve e quando deve dare l'ok per la stampa ha ben cura di cancellare certe notizie. Quale scusa addurre? Per esempio che sono notizie destabilizzanti... ma è peggio ancora non porsi certi problemi....

Per chi ha dubbi sul potere delle banche mettiamo in chiaro una cosuccia.... Berlusconi, che è simpatico ma come politico è una frana, non è saltato per mancanza di voti. Si è alzato una mattina e ha scoperto che le banche avevano tolto i fidi alle sue aziende. Ha avuto meno di un attimo per decidere. Crollo di un impero o mollare la poltrona. Voi cosa avreste fatto? E fate caso che anche questa vicenda non l'avete trovata sui giornali ...



Ora, il giornalista non è libero. È un dato di fatto. Accade poi che l'attuale direttore di una testata, “Il Giornale”, si trovi assegnato più di un anno di carcere per un articolo firmato Dreyfus che è un evidente pseudonimo carico di storia. Condizionale e fuori poiché è la prima condanna, ma il segnale è forte. Viene messo subito in gioco come possibile attentato alla libertà di stampa, ma c'è un paradosso ridicolo che sembra sfuggire... la stampa non è libera da anni! Cosa sta quindi accadendo? Che una lite quasi privata fra un magistrato e un giornalista che mi risulta essere, viene elevato a sistema per dimostrare il contrario della realtà.

La libertà di stampa comunque, si scontra spesso anche con la libertà sfrenata di dire idiozie. L'ordine dei giornalisti in effetti è un “disordine” che non offre nessuna direttiva accettabile e vi porto un esempio, Emilio Fede, che io considero il punto zero dello squallore, fu cacciato dall'ordine dei giornalisti di Milano. Conoscevo personalmente una delle persone che votò per espellerlo. Cos'è accaduto? Il piccolo Emilio si è iscritto in un'altra città...



Quel giornalista che si è beccato qualche mesetto di carcere è poi in effetti così puro? Mi risulta che tempo fa disse ad un blogger, durante un programma televisivo, che meritava di essere menato, cosa che il giorno dopo accadde ... E altre sue esternazioni di questa “vittima” mi sembrano coerenti solo col cattivo gusto. Ma non era meglio spedirlo a raccogliere le pesche già da un pezzo? E invece ora è pure appunto una vittima, una bandiera della libertà di stampa …



Morale. Niente libertà di stampa e quando un giornalista di un sistema manovrato, annusa di striscio la galera ecco che diventa un martire …



E abbiamo un altro caso che mi fa sorridere ed è in fondo la causa che mi ha portato a scrivere queste righe. Una persona, definita erroneamente scrittore, di recente ha querelato un presunto poeta perché su facebook avrebbe stroncato il suo ultimo parto letterario …



Del poeta mi disinteresso. Mi permetto solo di proporre di essere parchi con l'assegnazione di un titolo tanto raro e prezioso. Non basta scrivere poesie per essere incoronato poeta …



Del presunto scrittore invece qualcosa dico. Si chiama Carofiglio. È un ex magistrato, attualmente senatore del partito democratico e appunto scrittore.

Analizziamo con calma. Ex magistrato … questo vuol dire che se gli gira male le leggi le conosce bene e ti mette in ginocchio come vuole. È un po come quando da ragazzi il compagno di scuola più grosso ti pestava per la merenda …



Senatore del partito democratico: questo pseudopartito è il relitto della sinistra italiana. Barcone sfondato governato attualmente da una ex democristiana e con un segretario che assomiglia un po' troppo a Gargamella (i Puffi …). Partito che considero ridicolo e dannosissimo da sempre. Prima si chiamava pci (minuscolo voluto), poi pdi e ora pd. Cambiano nomi ma la gentaglia no e in più si è aggregato pure qualche ex democristiano … ho sempre detto che la sinistra aveva l'abitudine di considerarsi la più intelligente. Ha così occupato i posti della cultura senza fare cultura e confondendo sistematicamente il non ruolo dell'intellettuale col ruolo indubbiamente meno controllabile e più irrazionale dell'artista ma sicuramente fecondo.

Ebbene.... questo personaggio è di sinistra ….( preciso che personalmente non sono allineato con nessuno. Sono veramente libero). Ricordo di sfuggita che mi hanno fatto notare che per chi va a votare il pd rappresenta comunque il male minore. Ammetto che è vero, ma non c'è proprio di meglio in Italia, del male minore?



E' scrittore! Ho letto qualcosa … non lo è.

È vero che si impara a scrivere alle elementari, ma mettere insieme delle parole ed essere scrittore sono dimensioni che vanno tenute ben separate.

È poi anche capitato che abbia letto qualcosa di suo. La solita caccia nei mercatini dell'usato, ne trovo un paio, li inizio ma non reggo e mi trovo seriamente indeciso se buttarli via o donarli, come spesso faccio, a qualche biblioteca o amico. No. Li ho gettati. Per me la letteratura non è un gioco o un passatempo. E mi sarei sentito in colpa per il tempo che avrei fatto perdere ad altri. Regalo Erri di Luca, la Capriolo, Vassalli, Bulgakov eccetera e quando li trovo nei mercatini dell'usato li compro per liberarli da quella ingiusta e vergognosa situazione, ma regalare un libro di quella persona.....! No e basta.



Ora. Sappiamo che il mercato librario è pieno di roba “da ardere” o da carta igienica che però spesso è pubblicizzata così bene che vende che è un piacere. Sembra che questo senatore abbia superato i tre milioni di copie.... Ma come mai non mi commuovo? Perché so come funziona quel mondo. Ho pure scoperto qualche giorno fa che un suo libro è nella categoria Vintage. Per comprendere è il caso di leggersi il post che analizza un cartellone pubblicitario. Si tratta in parole povere di un'operazione commerciale supplementare per vendere l'invenduto e si spaccia per Vintage della “roba” che spesso non dista nemmeno un anno dalla prima pubblicazione. Evidentemente dei flop, ma quel che importa è solo vendere.



Perché il senatore “sinistrato” si è offeso? In un'intervista avrebbe detto che quando si arriva all'offesa, che va ben oltre un giudizio quindi, secondo lui si deve reagire. Venendo al sodo la parola incriminata è “scribacchino”. Il senatore sinistrato ci fa notare che sul Devoto Oli quel vocabolo è definito un dispregiativo.



E qui esplodo. Ma vai a lavorare pezzo di XXXXXXX! Frequentare salotti e salottini e ambienti viscidi ti ha fatto perdere il senso della realtà! Non sai scrivere! Ti atteggi e il tuo essere finto fa tenerezza. Una dolce euchessina e via a fare un po' di fatica per tornare nella realtà. È evidentissimo che stai rattoppando una situazione che ti è sfuggita di mano. Non ti aspettavi la reazione compatta dei letterati e ora non puoi ammettere la verità, ovvero che hai reagito in modo bassamente emotivo ad un giudizio negativo dimostrando che ritieni ti siano dovuti allori e salamelecchi.



Ma in Italia va diversamente. Si deve aspettare la dipartita. Non ho dubbi, la morte ci libera di molti rompiscatole. Per ora e finché campa questo scrittore sinistrato pretenderà di essere ciò che non è fino all'ultimo respiro, e l'etichetta di scrittore, si sa, la si può appiccicare a chiunque, particolarmente quando ha le raccomandazioni per pubblicare e la possibilità di masturbare abbondantemente i media. Accade così che, solo per il fatto di essersi reso visibile, stato comprato.



Ora querela anche me? Io son meno di niente. Quel che dico non è su facebook e comunque, anche se fosse, a chi non ha niente niente si può togliere.



Mi dispiace invece che l'Italia sia infestata da questi personaggi finti fino all'esasperazione....



Un ultima considerazione. Il libro incriminato era finalista al premio strega (minuscolo voluto) e pare che sia arrivato secondo. Ma cosa sono i premi letterari in Italia? E comunque in generale, fate caso che i migliori da sempre, vincono o hanno vinto quasi per caso e comunque quasi mai....



Ho la sensazione che ad uno scrittore serio la scoperta di avere vinto certi premi, dovrebbe risultare preoccupante.... E comunque in generale si tratta di spartizioni di case editrici. Son cose risapute e anche in questo Carofiglio si dimostra un cacciatore di medaglie … di latta.



E poi, per concludere: ma un senatore non ha proprio niente da fare? Scrivere romanzi richiede tempo. Non è esattamente come fare due chiacchiere al bar. Come fa questo personaggio a trovare tempo per due ruoli che, se svolti coscienziosamente richiedono tutto il nostro tempo? Mah. Misteri d'Italia ...






2 commenti:

  1. condivido pienamente, la meteora Carofiglio è davvero indigesta, se poi sommiamo anche il fratello aspirante fumettista,scrittore (a 40 anni ha pensato che una sua autobiografia potesse interessare qualcuno), attore,architetto, e non so che altro, con la mamma "scrittrice", davvero, come direbbe Fullin, "Siamo circondati!"

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  2. diceva van Gog:"per riuscire ci vuole ambizione, ma l'ambizione mi sembra assurda". questa è la chiave in negativo non solo di Carofiglio. in arte non c'è tempo per l'ambizione. riuscire ad Essere è talmente impegnativo che il tempo per le ambizioni non rimane nemmeno ad un genio ....ciao

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