venerdì 11 marzo 2016

Il potere (meditazione sulle sue caratteristiche attuali)


IL POTERE


Anticamente lo si “incontrava” in forma direi individuale. Un io che agisce su degli io definiti. Il p era esercitato su pochi altri che si conoscevano per nome. Secondo passo: sottomettere il capo del clan e il clan era tuo. Terzo passo: sottomettere colui che ha sottomesso i capiclan (siamo già a misura di città), quarto passo: sottomettere i capi di città. Si pensi in proposito a Firenze che cerca di sottomettere Siena, Lucca, Pisa, e poi diventa uno stato regionale (più o meno l'attuale Toscana).
L'espansione del potere avviene in relazione ai cambiamenti dei sistemi di comunicazione e alla capacità di muoversi in essi. La rapidità dello spostamento di idee (anche di ordini), persone e merci, espandono la mappa mentale. Un primitivo dominava il suo villaggio. Andare oltre la selva, selvaggia e aspra e forte ancora ai tempi di Dante, era un'avventura. Ho visto testamenti che esplicitano il problema. Partire da Ravenna per recarsi a Bologna e fare testamento. Ora quegli ottanta chilometri richiedono cinquanta minuti in treno, dai venti ai quaranta in macchina (a seconda del modello ovviamente) e in elicottero, il mezzo di chi può, un quarto d'ora.

C'erano boschi con lonze e lupe, i lioni li metteva la fantasia, i banditi non scarseggiavano e quindi un testamento ci stava tutto

Il capo villaggio scopre che se abbatte qualche albero e fa dei sentieri, può aver a che fare con un territorio maggiore, poi scopre che se si fa portare, prima ad esempio in una portantina gestita da coloro che ha sottomesso nel suo villaggio, poi da un ciuco, arriverà in un altrove fresco di energie. Sentieri fra i villaggi e ciuchi diventeranno strade fra nazioni e cavalli e carri ed ecco l'impero romano. Senza quelle vie di comunicazione mantenute efficienti c'era il rischio che un ordine emanato oggi a Roma sarebbe arrivato quando il suo senso era ormai … senza senso. Immaginare. Io, l'imperator, ordino di spostare le truppe sul confine persiano perché penso che da li potrebbe arrivare una brutta sorpresa. Dopo vent'anni l'ordine arriva alle mie truppe che sono a oriente e nel frattempo i persiani hanno già invaso tutto.
Ogni potere ha quindi chiaramente le sue esigenze per potersi espandere.

Osserviamo ora il presente. Velocità di comunicazione: immediata.
Velocità di spostamento persone: stratificata.
L'élite si muove in aereo (non sto scherzando), il popolo in auto. Girare in auto crea paradossi. Immaginiamo di essere a X e di dover andare a Y. Non ragioniamo più in base ai chilometri, ma del tempo impiegato e spesso auto e treno, e aerei legati a orari fissi, sono enormemente svantaggiati se messi a confronto con chi ha un aereo privato. L'aeroporto “La Guardia” a N.Y. È per voli privati. Alcuni di questi privati hanno aerei da guerra disarmati, quindi possono essere ovunque nell'arco, al massimo di un giorno.

Questo de localizza il potere e lo rende irraggiungibile, anche se si riuscisse ad identificarlo.
Nelle epoche precedenti c'era sempre un io definito, riconoscibile, e questi aveva uno o più luoghi identificabili nei quali svolgeva i suoi affari, e questo accadeva poiché era necessario il contatto diretto almeno col livello più alto dei subalterni.
Attualmente, per gestire un potere, non è necessario incontrare diciamo “corporalmente” e lo sappiamo. Di fatto noi quotidianamente incontriamo poche persone concretamente e centinaia virtualmente.

Si tratta di meditare accuratamente su queste variabili necessarie alla gestione del potere per comprendere che chi lo ha acquisito concretamente in epoche precedenti ora lo può gestire, al limite, senza incontrare alcun sottoposto. Questo rende assai difficile individuarlo e anche dargli un nome.

Solo un accurato studio del passato, particolarmente dalla rivoluzione francese ai giorni nostri, permette di attuare una individuazione.

Aggiungo a queste considerazioni un dato che penso sia intuitivo, anche se speso viene sottovalutato o non dedotto. Il sistema capitalistico, dalla repubblica di Venezia in poi ha assunto una caratteristica indiscutibile: la potenza economica privata è in grado di superare spesso quella degli stati e quindi nel privato bisogna acuire l'osservazione, e non è semplice, poiché spesso quest'ultimo fagocita gli stati. Esempio. Cosimo il vecchio, nonnino di Lorenzo il magnifico, non intaccò la struttura democratica che governava Firenze. Era in grado però di mettere a tutte le cariche dei suoi “dipendenti”. La medesima faccenda con la Venezia dei dogi. Una ristretta cerchia di persone si allea per gestire lo stato non in nome degli interessi collettivi, ma di quelli privati.

Attualmente, poiché il sistema di comunicazione è accelerato e nell'arco di un giorno chi può è ovunque e a livello di messaggi addirittura con lo scarto di pochi secondi, ovviamente il “gioco” può farsi trans nazionale. Io che ho lo stato più potente sotto controllo, secondo l'insegnamento di Cosimo il vecchio, posso gestire altri stati … che diventano di fatto colonie della mia economia domestica ma in apparenza non si coglie nulla ….. a meno che non si studi accuratamente la storia dalle risoluzione francese in poi … no, da Cosimo in poi.

Altra caratteristica evidente ma troppo spesso trascurata dal capitalismo attuale: il pesce grande mangerà il più piccolo e alla fine rimarrà un solo pesce. Era già accaduto, con Carlo quinto, poiché la famiglia seppe gestire matrimoni ed eredità, poi con la regina Vittoria, che però di fatto non regnava ed era solo il parafulmine di un gruppo che agiva in modo lievemente spregiudicato. Per fugare i dubbi ricordare la “guerra dell'oppio” come fece a conquistare il mercato delle pezze di cotone in India. (la prima ve la cercate su goooooooogle, la seconda ve la ri spolvero: l'india non comperava pezze di cotone perché coi suoi telai a mano bastava a sé stessa. Divenne colonia inglese e questi, coi telai a vapore producevano talmente tanto da aver saturato il mercato mondiale. Come rimediare? Distruggendo i telai di primitivi degli indiani che, per quel popolo senza fretta erano più che sufficienti. Gli indiani furono così costretti a comperare le pezze dagli unici venditori presenti sul loro territorio, i conquistatori inglesi).

Torniamo a Noi. Ne rimarrà soltanto uno. Quando? É già accaduto? Sta accadendo? Accadrà?

Studiare o osservare il presente … e troverete la risposta.


Solo possedendo questa si potrà agire sulla nostra epoca tentando di sanarla.

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